mercoledì 1 ottobre 2014

VANESSA ROGGERI - IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO - RECENSIONE DI EMME X; Scheda tecnica e biografia dell'autore

   VOTO 4 su 5
SCHEDA TECNICA
Autore: VANESSA ROGGERI
Titolo: IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO
Editore: GARZANTI
Data di pubblicazione: 2013
Genere: NARRATIVA
Pagine: 216

Sinossi
È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta.
La mia recensione
La suggestiva ambientazione del romanzo ci porta indietro nel tempo, precisamente nel 1880 nell’entroterra della Sardegna. La protagonista del romanzo è la superstizione. I personaggi principali sono i membri della famiglia Zara: il padre Severino, la mamma Augusta, i figli (Lucia la maggiore, la secondogenita è Pinella, la terza è Fedela, infine Desolina e Mariuccia - Giulia era la sesta figlia morta ancora neonata), zio Efisio che sarebbe il nonno e Cicita la domestica. Tutti i personaggi hanno un ruolo decisivo all’interno della vicenda e sono descritti con caratteristiche ben delineate, ognuno diverso dall’altro. Lucia è una bambina di dieci anni dal cuore buono, mentre tra le altre sorelle regna l’invidia e, in altre, l’ingenuità. La madre Augusta non si fa scrupolo ad abbandonare la neonata per lasciarla morire. Questo accade perché, secondo la superstizione e le leggende del luogo, Baghintos, la settima figlia di sette figlie è maledetta, considerata una “coga” cioè strega, capace di formulare riti magici e con poteri soprannaturali, che si nutre del sangue dei neonati non battezzati.  Per evitare una disgrazia all’interno della famiglia (e al paese), l’unica soluzione è lasciarla morire durante la notte. Lucia non permette che ciò accada: soccorre la sorellina in segreto e le da il nome di Ianetta. 


La bambina cresce allo stato brado, tra i boschi, allontanata e odiata da tutti, questo trattamento non fa altro che aggravare l’ignoranza della bambina, oltre a crescere come una selvaggia, da sola come un animaletto. Al contrario, Lucia considera Ianetta sua sorella a tutti gli effetti e deve lottare, non poco, per dimostrarle il suo bene, andando contro tutti. È così radicato il credere alle leggende popolari che Lucia stessa a volte vacilla, ha paura, è piena di dubbi, ma sa che Ianetta è buona e che non le avrebbe mai fatto del male. Anche quando Lucia darà alla luce una bambina e tutti le diranno che Ianetta la ucciderà per berne il sangue, Lucia ha la conferma che quelle superstizioni sono sbagliate e sarà ancora più determinata nel salvare la sorella. Ogni comportamento degli altri personaggi ruota intorno ai riti scaramantici, alle superstizioni e alle credenze popolari.  Questa storia racconta un amore tra due sorelle che va oltre le leggende, ma ci parla anche di odio e cattiveria. Il romanzo prende spunto dalle storie raccontate all’autrice dai suoi nonni, risalenti a quando, in Sardegna, si credeva realmente alla magia e alle streghe.
Leggere questo libro è stato interessante perché, anche se vivo in Sardegna (non dalla nascita), non la conosco a fondo, quindi è stato piacevole scoprire qualcosa di oscuro e sconosciuto. Tra l’altro, la narrazione è piacevole, coinvolgente, trascinante e lo stile dell’autrice lo considero gradevole. È stata capace di descrivere luoghi e situazioni in modo azzeccato, senza annoiare, ma tenendo acceso l’interesse del lettore. Ogni tanto ci s’imbatte in qualche parola “dialettale”, così da trasportati in una lontana Sardegna, portandoti a provare innumerevoli sensazioni.
Questo è uno straordinario romanzo italiano, con un esordio ammirevole. Ho letto il romanzo in una notte perché volevo sapere fino a che punto, Lucia, sarebbe stata in grado di aiutare la sorella. Lettura consigliata, pur essendo lontanissimo dal mio genere romantico, contemporaneo e chick lit.
VANESSA ROGGERI
Biografia dell'autore
Vanessa Roggeri ha 37 anni, nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola. Le storie che le raccontavano i suoi nonni l’hanno segnata profondamente, al punto di scrivere lei stessa una narrazione. “Il cuore selvatico del ginepro” è il suo primo romanzo. Attualmente lavora nell’azienda di famiglia e sta scrivendo un nuovo romanzo.

EMME X © 




1 commento:

  1. anche a me è piaciuto un sacco: un modo per conoscere la cultura e le tradizioni sarde senza fermarsi alle sue (bellissime) spiagge!

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