mercoledì 24 dicembre 2014

ANTONIETTA AGOSTINI: AMORE PROIBITO - Recensione di EMME X; scheda tecnica e biografia

VOTO 4 su 5
















Autore: ANTONIETTA AGOSTINI
Titolo: AMORE PROIBITO
Editore: SELFPUBLISHING
Data di pubblicazione: 2014
Genere: EROTICO
Pagine: 69

SINOSSI:
Gioia ha un dolore nell’anima che la tormenta da settimane. 
Dopo l’abbandono di Matteo, a pochi mesi dal loro matrimonio, si chiude in se stessa e sigilla il suo cuore sicura sia l’unico modo per non soffrire mai più. Promette che, mai e poi mai, nessun uomo arriverà negli abissi della sua anima già graffiata dagli artigli della sofferenza. 
Sulla sua strada però incontra Nicholas, un uomo maturo, che farà vacillare tutti i suoi buoni propositi. Si ritroverà a oscillare su un precipizio di emozioni contrastanti, paura e voglia di lasciarsi andare, ancora, o forse, solo un’ultima volta. In questo gioco di seduzione Nicholas le farà conoscere una nuova donna e insieme esploreranno le vette di un rapporto pieno di passione ed erotismo. Ci sarà posto per l’amore in questo vortice di sensazioni peccaminose e lussuriose? 

La mia recensione
Narrato in prima persona, troviamo Gioia in uno stato di fragilità emotiva. A un passo dalle nozze è stata lasciata dal fidanzato Matteo. Decide di lasciare l’appartamento che divideva con lui e ricominciare.

“Ricomincerò tutto da capo, in fondo nessuno muore per amore giusto?”

Accanto a lei, amico e confidente, troviamo Christian, un ragazzo tenero e comprensivo che divide la sua vita con il compagno Jacopo.
Travolta da un’insolita passione, Gioia si lascia cadere tra le braccia di Nicholas, l’uomo che si occuperà del suo trasloco. In un momento di lucidità, lui la mette in guardia.

“Non innamorarti di me. Io sono uno stronzo. (…) Tu hai il cuore ferito e io non voglio causare altre cicatrici.”

Gioia non ha nessuna intenzione di innamorarsi, la ferita è troppo fresca e fa molto male. Con Nicholas si sente meno sola, alleggerisce la sua pena. Sente fremere il suo corpo nel bisogno di appagamento, cosa che Nicholas non le fa mai mancare.
Entrambi sanno che la loro relazione non porterà da nessuna parte. Finché sono entrambi coscienti di questo, il loro rapporto potrà funzionare. Ma Gioia non si riconosce più, sta perdendo se stessa e il suo essere solare e allegra.

“Fisso la mia immagine riflessa e quello che vedo non mi piace. I miei occhi castani che un tempo brillavano, ora sono spenti e segnati dalle lacrime. Ho il viso pallido, un aspetto a dir poco orribile. Dove sei Gaia? Perché adesso non mi riconosco più?”

È difficile rinunciare a qualcosa che, nonostante sai quanto sia sbagliato, sembra farti stare bene al momento. Prendere una decisone drastica è spesso e volentieri difficile, ma necessaria. Nicholas si dimostra insistente e non vuole perderla, rendendo ancor più complicata una presa di posizione.

“Non posso vivere più di piccoli attimi di felicità, voglio essere felice ogni giorno. Non voglio più un amore proibito!”

Davvero, Gioia, riuscirà a liberarsi di un rapporto soddisfacente e appagante, ma basato esclusivamente sul sesso? E se, inaspettatamente, giungesse l’amore, come comportarsi?
Sebbene la storia sia breve, dimostra la chiarezza d’espressione dell’autrice. La storia non brilla per originalità, ma nel suo essere “ordinaria”, riesce comunque a emozionare. E questo è importante, se non essenziale.
Un po’ rispecchia la personalità di molte donne: quella di “elemosinare” un po’ d’affetto a qualunque costo e poi ritrovarsi innamorate dello stronzo di turno, dell’uomo impegnato o della storia complicata.
C’è chi riesce a porre rimedio alla situazione, prima che degeneri. C’è chi vi rimane intrappolata. C’è chi si innamora davvero soffrendo le pene dell’inferno.
Gioia, pur soffrendo, ha imparato la lezione.

“Era nato come un gioco, ma alla fine a forza di giocare con il fuoco mi sono bruciata; e ora non posso più ustionarmi il cuore”.



Bene, Gioia, sei riuscita a salvarti in tempo.
Quest’ultima parte è il senso che ho dato al romanzo, la mia “interpretazione” psicologica. Non so se è la stessa che voleva dare l’autrice, comunque questo è un parere del tutto personale.

Vorrei precisare che non tutte le donne “elemosinano” l’amore. È solo una categoria, come possono esserci le donne bugiarde, le donne sensibili, le donne focolare, le donne stacanoviste, le docce chiocce … il mondo è vario e anche le donne. Non c’è pregiudizio per nessuna categoria, ognuno è a modo suo. Spero che nessuno si senta “colpito”, ma capisca che il mio ragionamento è fatto in generale.
ANTONIETTA AGOSTINI
Biografia
Antonietta Agostini nasce a Roma nel 1982, nel quartiere citato nel romanzo, Centocelle.
Le sue passioni sono il cinema, la musica e gli animali.
Adora Londra e sogna di trasferirsi lì. 
La sua passione per la scrittura nasce si da bambina, sempre con un foglio e una penna tra le mani, pronta a scrivere tutto ciò che le veniva in mente.

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