FEDERICA LEVA
ECHI DALLE TERRE SOMMERSE
Primo romanzo de La Saga del Rinnegato
SCHEDA TECNICA:
Autore: FEDERICA LEVA
Titolo: ECHI DALLE TERRE SOMMERSE (Primo de La Saga del Rinnegato)
Editore: SERETURE EDIZIONI
Data pubblicazione: 2014
Genere: EPIC FANTASY
Pagine: 470
Formato: sia eBook che cartaceo
Prezzo eBook: € 2.99
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Booktrailer del romanzo: https://www.youtube.com/watch?v=gTp8P2SAa2o
URL Casa Editrice:
www.seretureedizioni.it
SINOSSI
Dell’antico mondo rimangono solo gli arcipelaghi che
costellano le acque dei grandi mari. Le ballate recitano
che sia stato il pianto di un dio a distruggere ogni cosa,
mentre un uomo lo malediceva per aver ucciso l’unica che
donna che avesse mai amato. Ora, da qualche tempo le
stagioni inciampano l’una nell’altra e la terra trema con
sempre maggior frequenza. Il giovane Tresan è
preoccupato. Le Stelle Cacciatrici che infestano la sua
Mappa Astrale stanno cambiando ripetutamente aspetto e
posizione, come se un qualcuno si stesse risvegliando,
sollevando la coltre degli oceani. Nessuno sa chi sia,
eccetto lo spirito dello schiavo-re che l’ha affrontato in
passato e che è ritornato per definire le sorti della partita.
Con stupore e terrore, Tresan scoprirà cosa vorrà quello
spettro, da lui, e a quale prezzo.
Un’incontenibile passione, un inevitabile sacrificio. E
sopra ogni cosa, gli oscuri presagi della Luna Sanguigna.
ESTRATTO DAL ROMANZO ...
In questo
brano, Sheraen, una giovane spia dei Confidenti del Regno, è in missione nel
castello dei Kulldren per svelare gli intrighi del nipote del re, Damon, ai
danni della corona. Poiché è albina e non è opportuno che desti l’interesse
della corte, si è tinta i capelli d’un orribile arancione carota, indossa una
gobba finta e si finge sordomuta.
Da sei anni,
Sheraen ha scoperto di possedere il dono della telepatia. Il primo volto che ha
visto è stato quello di Tresan, il protagonista – e non è un caso - e dopo aver
inutilmente cercato di liberarsene, si è accorta di provare un dolce sentimento
per lui. Ma il ragazzo ancora non la conosce e si è invaghito della cugina del
suo migliore amico e ha insistito per sposarla. Sheraen, vittima del suo stesso
dono, è costretta ad assistere alle loro nozze e con dolore riconosce d’essere
troppo insignificante per sperare di essere apprezzata da lui. Invece, quando
si incontreranno…
Sheraen
non avrebbe voluto assistere a quelle nozze e il pomeriggio del matrimonio
lavorò più duramente del solito nelle cucine e al lavatoio, cercando di
distrarsi. Le immagini dei preparativi le balenavano nella mente come lampi
durante un temporale e dopo aver strappato la tunica del cuoco, a forza di
strofinarla e di batterla sulla pietra, salì sugli spalti e sedette fra due
merli, le gambe abbandonate nel vuoto. Sotto di lei, il fianco roccioso della
collina cadeva a strapiombo nel mare. La celebrazione stava per iniziare e la
sua mente era ostinatamente invasa da immagini vivide e prepotenti. Con uno
spasmo di dolore, scorse Tresan tendere la mano a Maribelna per accompagnarla
nel tempio della Dea Melyss. A tratti, colse alcune scene della cerimonia.
Maribelna, vestita con un sontuoso abito di broccato verde, seguiva le parole
dell’Eminente Valjr senza muoversi, composta e impassibile come una regina. Al
suo fianco, Tresan era raggiante e il modo in cui sorrise alla moglie, mentre
l’Abate annodava il nastro nuziale attorno alle loro mani unite, le spaccò il
cuore. Era lo stesso ragazzo di cui non si era voluta occupare, sei anni prima,
ma dopo averlo sorvegliato tanto a lungo si era illusa che fra loro ci fosse un
legame speciale. Qualche volta si era sorpresa a fantasticare sulla sua
espressione pensierosa e sulla forma seducente della bocca; ma erano stati
sogni insensati. Lui era un nobile e lei un’orfana che i Patriarchi avevano
trovato in fin di vita su una spiaggia, all’età di otto anni, e che avevano
avuto la compiacenza di allevare come spia. Non ci sarebbe mai stato niente,
tra loro, all’infuori di quello che gli Dèi avevano già stabilito.
Non riuscì ad alzarsi per molto tempo; solo
mentre Tresan baciava la sposa davanti al tramonto trovò la forza di raccogliere
la ruvida veste da sguattera e di ritornare nello sgabuzzino in cui dormiva.
Imbruniva, e gli altri servi si stavano già avviando verso le cucine per
cenare. Sheraen passò dal retro per non incrociarli, e si richiuse la porta
alle spalle. Si sentiva lo stomaco in subbuglio e non sarebbe riuscita a
toccare cibo, tanto meno la minestra insipida e mezza fredda che era costretta
a mangiare tutte le sere. S’accostò al pagliericcio, illuminato da una
finestrella sporca, e dalla sua sacca trasse una boccetta di latte d’oppio,
valeriana e biancospino. Era colma per metà e la bevve d’un fiato. Non voglio che le scene della vostra notte
di nozze mi tormentino i sogni. Si distese sulla paglia e rimase a fissare
le ragnatele sul soffitto fino a quando non si sentì invadere da un
irresistibile torpore. Allora allungò una mano, si tirò la coperta fin sopra la
gola e con sollievo s’abbandonò al sonno.
Si
svegliò prima dell’alba. Accese una candela e si specchiò in un vetro rotto che
aveva appeso al muro, sopra le scope. Mentre finiva di sistemarsi la finta
gobba sulla schiena, la porta si aprì e la serva Marièl venne a chiamarla.
«Sei
pronta, bambina? Il principe Damon si sveglierà fra poco e vorrà la colazione.»
Lei
rispose con una goffa riverenza. Da quando aveva servito durante l’incontro fra
Marlifer e Ger, ogni tanto veniva inviata nelle stanze regali per svolgere
qualche lavoro di fatica, come rigovernare il salotto di Damon dopo un festino
o svuotare la comoda dei principi, e per quanto alcune mansioni le ripugnassero,
erano momenti preziosi per avvicinarsi agli appartamenti reali senza destare
sospetti. Essendo efficiente e discreta, Marièl la mandava sempre più spesso
nell’ala signorile, e lei esultava.
«Non
tardare» le raccomandò la donna, gesticolando per farsi capire. «É inutile che
tu perda tempo davanti a quel vetro. Sei tanto cara, Tika, ma non sarai mai
graziosa. Ti aspetto in cucina.»
Uscì, e
Sheraen indugiò per un momento a specchiarsi. I suoi tratti erano appena
percepibili, al lume della candela, ma con una stretta al cuore dovette
ammettere che Marièl aveva ragione. Non era brutta e in Accademia qualcuno
l’aveva perfino corteggiata, ma era una creatura pallida e senza colori. Il
duro lavoro e la fame le avevano scavato le guance e da qualche tempo aveva
cerchi scuri sotto gli occhi. Anche se Ger fosse rimasto al castello, invece di
partire per Myrdrassa, difficilmente avrebbe riconosciuto in quella servetta
emaciata la presunta nipote degli Alti Sacerdoti di Ályshan. Si toccò le mani,
tagliate dall’acqua gelida del lavatoio, e pensò che avrebbe dovuto prepararsi
una crema all’aloe per ammorbidirle e un’altra alla calendula per cicatrizzare
le piccole ferite. S’immaginò come doveva apparire a chi la vedeva per la prima
volta e trasse un sospiro di sconforto. Era insignificante anche senza la finta
gobba, con quegli occhi scialbi e i capelli morti! Tresan non l’avrebbe mai
voluta, nemmeno se non si fosse sposato con Maribelna. Soffocando dentro di sé
il dolore per le sue nozze, finì di allacciarsi l’informe camicia di cotone
grigio che le cadeva fino ai piedi. Non doveva pensarci. Su, nella stanza più
lussuosa nella torre, Damon l’aspettava per la colazione e, ignaro che potesse
sentire, avrebbe sparlato di suo zio, di Erlanes e di tutti i Misreneani che vivevano
sulle terre dei Kulldren e magari le avrebbe rivelato qualche informazione
preziosa.
Si sorrise nel vetro e i suoi occhi si assottigliarono
come quelli di una gatta in caccia. Era la migliore spia dell’Accademia di
Rovanea e l’avrebbe dimostrato ancora una volta.
Biografia
Federica Leva è medico internista, psicoterapeuta e scrittrice. Scrive da quand'era ragazza e ha all’attivo numerose partecipazioni a premi letterari fantasy e mainstream, con una trentina di premi conseguiti e una dozzina di primi posti. Talvolta è stata richiamata per diventare membro onorario o presidente di giuria – Piero Chiara, Artenuova, l’Olandese Volante. Sul finire del 2002 ha pubblicato con Zecchini Editore (Varese), la casa editrice del noto mensile "Musica", il romanzo musicale, Radici di sabbia - Andante, Allegretto, Largo, Animato con fuoco", nell’ambito della collana “I racconti della Musica”, in cui già compaiono il critico musicale Rattalino, Nava e Zignani. Il racconto “Priscilla”, ispirato alla prima parte del romanzo quand’era ancora in stesura, si è aggiudicato il primo premio ai concorsi letterari Valle Senio – Ravenna (1999) e Penna D’autore – Torino (1999). I suoi lavori – racconti, interventi, recensioni e articoli letterari e di cronaca – hanno avuto pubblicazione su fanzine, giornali bisettimanali, riviste letterarie e raccolte letterarie e portali Internet.
Ha pubblicato due romanzi a tema musicale, vincitori complessivamente di otto premi letterari nazionali e
internazionali. In particolare:
• Il romanzo Cantico sull’Oceano, edito nel 2006 da Ennepilibri di Imperia e ripubblicato nel 2013
dalla Sesat Ed. di Bologna, si è aggiudicato tre premi letterari
• Il romanzo Radici di sabbia, edito nel 2002 e di prossima ripubblicazione nel 2015, ampliato e
approfondito nella trama, si è aggiudicato cinque premi letterari.
L’autrice sta già lavorando al seguito.
“Echi dalle terre sommerse” è il primo volume della saga fantasy “La Saga del Rinnegato”, iniziata ormai
molti anni fa
Le sue grandi passioni sono: leggere, scrivere, il fantasy, la musica e i gatti.
Grazie!
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