venerdì 12 giugno 2015

Valentina Cebeni: L'ultimo battito del cuore - Recensione di Emme X

3.5 su 5
Autore: VALENTINA CEBENI
Titolo: L’ULTIMO BATTITO DEL CUORE
EDITORE: Giunti
Genere: ROMANCE
Data di pubblicazione: 2013
Pagine: 304

SINOSSI:
Nell'incantevole campagna del Kent, Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, il suo unico amore, in un incidente d'auto a cui lei è miracolosamente scampata, si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella magnifica tenuta di sua sorella Addison. Ma a casa dei Walker la situazione è tutt'altro che tranquilla. Il matrimonio tra Addison e Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, così come l'umore della sorella, sempre più fredda, tagliente e scontrosa. L'unica consolazione per Penelope è prendersi cura del giardino da troppo tempo trascurato. Con l'appoggio di Ryan e l'aiuto di Tristan, il taciturno vivaista del paese, quel rettangolo di terra infestato da erbacce si arricchisce di una grande varietà di piante e fiori colorati. Tuttavia i violenti litigi con Addison, il tormento del ricordo di Adam e una serata fatale trascorsa con Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola e in balìa delle onde del destino. L'unica voce a raggiungerla nel profondo è quella di Tristan, il primo uomo dopo Adam ad attrarla misteriosamente...
Valentina Cebeni ci regala una grande storia d'amore, gelosia, rancori e segreti mai confessati. La storia romantica e struggente di una donna in cerca della sua nuova strada.
La mia recensione
Penelope è distrutta dal dolore. Adam, l’uomo che doveva sposare, è morto in un incidente stradale e i suoi organi sono stati espiantati per dare vita ad altre persone.
“Lui non ce l’aveva fatta, non l’aveva aspettata. Aveva avuto fretta di andarsene (…). Dell’uomo che amava non le era rimasto niente. Nemmeno quel cuore che aveva giurato essere suo.”
Addison, la sua sorellastra, per farla reagire, la porta in casa sua. Lì Penelope trova una realtà diversa da come l’aveva immaginata. Ryan, il marito di Addison, è su una sedia a rotelle e Leonard, il loro bambino è affetto da diversi disturbi.
La vita in casa della sorella non è affatto serena. I litigi sono all’ordine del giorno e basta una stupidaggine per tirar fuori il livore che li opprime.
Ryan e Penelope instaurano un buon rapporto. C’è dolore negli animi di entrambi e questo li fa avvicinare, li rende complici. Ognuno cerca di incoraggiare e spronare l’altro, mentre Addison – con le sue nevrosi – comanda tutti pianificando ogni cosa.
Ryan ha il tono scoraggiato di chi non ha più voglia di lottare. Un tono particolarmente vicino a quello di Penelope, ma lei doveva guarire dal lutto che si trascinava nel cuore, non per medicare le ferite altrui.
Ryan le propone di sistemare il giardino: un modo per tenerla impegnata. Penelope non conosce nulla di piante, erbe e fiori, Adam era bravo in questo. Ma Adam non c’è più. Ad aiutarla sarà Tristan, il proprietario del vivaio.
Forse occuparsi del giardino l’aiuterà a dimenticare, ad andare avanti, seppellire Adam e il suo ricordo una volta per tutte.
Tra Penelope e Trista c’è una certa affinità. Lei ha la sensazione di conoscerlo, di averlo già visto, ma la ferita chirurgica che si intravede dalla camicia, fa tornare il passato a tormentarla.
Intanto Penelope diventa per Ryan sempre più importante.
“Penelope era la vita che tornava lentamente da lui dopo una lunga assenza, quella brezza fresca ch spazza via nuvole e pensieri. Lei era la forza, la vita che irrompe, che distrugge e ricrea.”
Addison non perde occasione per rinfacciare a Penelope il ruolo di usurpatrice. Le urla di averle rubato l’affetto dei suoi genitori. Addison soffoca tutti, anche Leonard si sente libero quando lei non c’è.
Penelope è attratta da Tristan e questo la destabilizza.
“Alle persone basta girare l’angolo per dimenticarsi quello che hanno vissuto trenta secondi prima, ma per te che lo vivi ogni giorno non è la stessa cosa. Tu con il dolore ci devi fare i conti anche quando ti lavi i denti, però quello che ti dice la gente non è tutto falso. Siamo animali che si feriscono e che soffrono, ma in noi c’è un istinto che cerca sempre di metterci in salvo. Tutti ce l’hanno. Nessuno vuole morire veramente.”
“Viere non è sbagliato.”
Nonostante tutto questo, Penelope non riesce a dire addio ad Adam, non vuole rassegnarsi. Addison continua a ripeterle che è ora di andare avanti e piangersi addosso non la aiuta.
“Siete davvero convinti che si possa dare una scadenza al dolore? Chi le ha dato il potere di stabilire quando e per quanto tempo sia lecito piangere la persona che si ama?”
Questo è un romanzo pieno di dolore e drammi familiari.
Tutto ruota sulla morte di Adam.
Il rapporto tra Addison e Penelope è molto conflittuale.
Il matrimonio tra Addison e Ryan fa acqua da tutte le parti.
Tristan ha il suo passato traumatico alle spalle.
Ognuno soffre e reagisce in modo differente al dolore.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono fortemente psicologiche. La scrittura è scorrevole, a volte emozionante. Forse è troppo pieno di disgrazie, anche il finale lascia un po’ insoddisfatti. Non c’è niente che vada bene.
Come genere, ho messo “romance”, ma forse è più un libro di narrativa.


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