sabato 13 febbraio 2016

Emme X: Per Amore o per Magia?



Autore: Emme X
Titolo: Per amore o per magia?
Editore: Self-publishing
Genere: Rosa, ironico, fantasy
Pagine: 128
Data di pubblicazione: 13 febbraio 2016

SINOSSI
Mattia, soprannominato “Bullone” è un gran mascalzone. Tutti i vizi e le abitudini sbagliate, fanno parte della sua vita. Per fortuna c’è Max, amico saggio e “grillo parlante”, ad aiutarlo a non mettersi nei guai o, perlomeno, a tirarlo fuori dai pasticci in cui si caccia regolarmente. Questo fino a quando, nelle loro vite, non arriva Luce: una ragazza “magica” che avrà il compito di redimerlo e portarlo sulla retta via. La missione non è per nulla semplice: Mattia non collabora e la presenza della ragazza, mette a rischio la sua reputazione. Luce non si lascia intimidire, col viso da fata e la forza di un carro armato, userà ogni astuzia per portare a termine la sua missione. Tra la vicina di casa cinese che non parla bene l’italiano, le liti di Luce e Mattia, i commenti sarcastici, le freddure orribili e alcune  situazioni imbarazzanti, si svolge la storia. Riuscirà, Luce, a portare a termine l’incarico? L’imprevisto è sempre in agguato e l’amore è pronto a sbocciare… semplice come uno schiocco di dita.

    

Questo è un romanzo ironico, romantico e sicuramente piacevole per trascorrere qualche ora in allegria, con due protagonisti del tutto simpatici. La storia è adatta a tutte le età, perché ognuno di noi ha sempre sognato di avere dei poteri magici …



Luce e Mattia


Ricordate “Strega per amore” o “Vita da strega”, due serie TV cult degli anni ’80? Ecco, Luce è un po’ Jinny, un po’ Samantha. 



ESTRATTI:

Passato lo stupore iniziale, cominciò a servirsi con avidità.
Poi guardò Luce che era rimasta lì, in piedi accanto al tavolo. «Tu non mangi?».
«Questo è il tuo desiderio».
«Vorresti mangiare qualcos’altro, Abracadabra? Schiocca le dita, non mi disturbi» disse lui, con la bocca piena e le mani unte.
Certo che Mattia non brillava né per gentilezza, né per galanteria. Almeno poteva ringraziare la dolce ospite per aver esaudito un suo desiderio.




«Sei un pervertito, depravato, manico, pazzo, scostumato, debosciato, dissoluto, vizioso, immorale e svergognato. E anche cafone!».
«Io mi vedo più come un uomo virile, nerboruto, possente, aitante, baldanzoso, mascolino, vigoroso e abilmente prestante. E anche irresistibile!» sorrise Mattia visibilmente soddisfatto dalla sua risposta.
          «Alla faccia dell’umiltà! Sono solo punti di vista» commentò Luce, incrociando le braccia e sollevando un sopracciglio.
          «Rilassati, fatina dei miei stivali. Con te, anche il divertimento diventa una penitenza. E poi, ancora non ho capito a cosa doveva servire questo stupido gioco» si lamentò Mattia.



Se davvero Mattia nutriva dei sentimenti per lei, la sua lontananza avrebbe dovuto farlo soffrire. Sì, perché la sofferenza ti mette a dura prova. Fa emergere la parte più recondita del nostro essere. Se siamo troppo buoni, ci incattivisce. Se siamo stupidi, aguzza l’ingegno. Se siamo innamorati, spinge ad agire. Se stiamo perdendo ciò che è nel nostro cuore, ci tramuterà in vermi striscianti che si piegano a tutto pur di non rinunciare alla felicità, abbandonando ogni forma di dignità. Tutta l’ostinazione, la testardaggine, l’accanimento, la tenacia, l’inflessibilità dimostrata per non ammettere i propri sentimenti, in caso di sofferenza, non serviranno a nulla. La sofferenza ci cambia, non si discute. Nel bene o nel male… in questo caso, nel bene.

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