lunedì 9 gennaio 2017

Silvia Scibilia: 6 in stand-by



Autore: Silvia Scibilia
Titolo: 6 IN STAND-BY
Editore: Butterfly Edizioni
Genere: Romanzo contemporaneo
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 348 (cartaceo)

SINOSSI
Lei, sensibile e sentimentale, lui, concreto e ambizioso. Due strade che si incrociano, un destino che li mette alla prova.
Laura non si riconosce più nella sua storia d’amore con Massimo: una volta sposati sono cambiate le prospettive e la sicurezza della loro unione sembra improvvisamente vacillare, e di mezzo c’è anche un figlio. Che cosa fare? Riprendere in mano la propria vita o stare a guardare la propria relazione mentre se ne va in frantumi?
Un compromesso: lasciare tutto in stand-by.
Una storia toccante e travolgente, che mette a nudo i sentimenti di un uomo e una donna visti nelle loro fragilità, nelle loro inquietudini. Un viaggio in flashback per ricomporre i tasselli di vita di un amore, ma non solo, perché questo romanzo è molto di più… Tocca temi attuali come la sessualità, la gelosia, la morte, le difficoltà matrimoniali, arrivando ad essere, grazie alla sua semplicità, un’eco di speranza e fiducia.



Fin da subito, il romanzo si mostra fluido e avvincente. Da una parte c’è Laura: una donna semplice, con tante idee e nessuno che crede nelle sue capacità tanto da stimolarla ad attuarle. Dall’altra, c’è Massimo: un uomo ambizioso che sa cosa vuole dalla vita.
Due caratteri differenti, a volte incompatibili, eppure è proprio questa diversità che li rende unici e perfetti insieme. Lei, con la sua leggerezza, può ammorbidire i lati spigolosi di Massimo. Lui, con la sua ragionevolezza e i piedi ben piantati per terra, può concretizzare le capacità di Laura mostrandole fiducia.
Laura e Massimo, però, non sono solo questo.
Laura si mostra, in diverse occasioni, svampita, indecisa, pronta ad accontentare gli altri e mai se stessa. Lei è volubile e determinata allo stesso tempo. Sembra sapere cosa vuole e, a volte, sa come prenderselo, eppure appare spesso fragile e insicura, succube della madre autoritaria, glaciale e pungente. Laura dà spiegazioni contraddittorie e prive di ogni fondamento logico; và nel pallone per stupidaggini e poi si dimostra lucidissima nei momenti più difficili.
Laura non è felice. Soffre. Si sente incompresa e non apprezzata. A un tratto si sveglia, matura, cresce e inizia a pretendere considerazione, amore, passione, fiducia.
Passiamo a Massimo. Nemmeno lui è perfetto, anche se per me è stato più facile da comprendere. Massimo è un ossessivo-complusivo, conta tutto: scale, mattonelle, lampioni… i suoi vestiti nell’armadio seguono un ordine maniacale, perfino la distanza delle camicie deve essere misurata al centimetro. Lui, tra i due, è quello più coerente, nonostante i difetti.
Non ha mai nascosto le sue ambizioni lavorative, la sua voglia di fare carriera e diventare un importante agente finanziario. Arriva il momento in cui ha tutto nella vita: una carriera soddisfacente e ben avviata, una famiglia cui non fa mancare nulla ma, strada facendo, preso dalla voglia di arrivare sempre più in alto nel lavoro, dimentica chi è realmente Massimo. Dimentica di trascorrere del tempo con il figlio Mirko che, intanto, cresce e si sa, tanto c’è Laura a prendersi cura di lui. Dimentica perfino di amare sua moglie, la tratta come un oggetto scontato perché tanto è lì, non si ribella mai, lo aspetta a casa stanca e frustrata.
Fin dal primo incontro, Massimo capisce che Laura è diversa dalle altre ragazze e se ne innamora perdutamente.

“Laura è speciale, tremendamente attiva nella sua passività. Sembra nata per farsi amare”.

All’inizio del loro incontro loro sono Laura e Massimo, quelli veri, genuini, spontanei, passionali. È stato naturale amarsi e sposarsi.
Nei dieci anni raccontati, Laura e Massimo cambiano, lasciandosi travolgere dalla vita, dalla monotonia, succubi di un matrimonio che non regala più emozioni.
Accanto ai protagonisti ruotano altri personaggi. Il più importante è il figlio Mirko, a seguire i parenti di entrambi, soprattutto Sara, la sorella di Laura.
Sara se ne frega di quello che pensano gli altri, và dritta per la sua strada, incurante di ferire qualcuno, l’importante è che stia bene lei. Eppure, per sua sorella Laura, mostra un occhio di riguardo nonostante le incomprensioni. Nei momenti di difficoltà, Sara è sempre pronta a sostenerla. È capace di cercare Massimo a qualunque ora del giorno e della notte per dirgli quattro parole in faccia, schietta, diretta, senza timore di offenderlo. Lei diventa la voce di Laura, gli dice quello che la sorella tiene per sé.
Sommariamente la storia consiste in questo: Laura chiede al marito un periodo di “Stand-by”. Non vanno dall’avvocato per ufficializzare la separazione ma, di fatto, si comportano come una coppia separata. Loro, come coppia, rimangono in pausa, in attesa, in quella condizione non operativa, ma pronti a passare da uno stato di attesa a uno attivo.
Intanto, lui va ad abitare nella sua casa d’infanzia, con rammarico, dolore e delusione.
Non sa cosa accadrà, ma la separazione gli permette di trascorrere molto tempo con il figlio Mirko e impara a conoscerlo. A conoscerlo davvero.

“Potrei stare ore a guardarlo. È una stranissima combinazione di Laura e di me, è come se un pittore pazzo si fosse divertito a mescolare colori e forme”.

Nonostante le incomprensioni e gli sbagli commessi che emergono durante il racconto, Massimo desidera sua moglie e la ama molto. Il suo cuore si spacca in due, quando lei gli confessa di non averlo mai amato veramente. Perché per lei l’amore è un concetto diverso da quello inteso comunemente. Sì, lo ama, lo ha amato, ma a modo suo.
Il racconto viene narrato tra passato e presente e la conversazione che Laura ha avuto con il suo fratello gemello, il giorno delle nozze, fa chiarezza su alcuni suoi comportamenti.

“Siamo destinati a rimanere irrisolti a vita. Tu sei l’emisfero destro, io il sinistro. Non possiamo essere felici, saremo sempre alla ricerca di qualcosa di noi stessi che ci manca”.

Laura è una moglie sottomessa, ubbidiente.
Laura è una figlia sottomessa, ubbidiente.
Ma chi è Laura veramente? Che cosa vuole?
Laura è anche un vulcano che vorrebbe esplodere, piena di vita, di creatività, di passione. È questa sua effervescenza che aveva incantato Massimo.  
A un certo punto, lei si sente spenta, imprigionata in una vita pigra e noiosa che non la soddisfa più, non le regala emozioni, non le appartiene. Ha bisogno di staccarsi da tutto, per capire cosa le manca, cosa le serve, cosa vuole.
Ha bisogno di sentirsi desiderata. Vuole sentirsi donna e non solo moglie e madre. Ha la necessità di provare quella trasgressione che accende la passione e la faccia sentire viva. Ha bisogno di amore, di amare, senza per questo annullarsi.

"Io sono alla ricerca di un cuore, di una personalità, dell'umanità che contraddistingue la mia specie (...) Mi ama ancora, mi amerà per sempre perchè io sono l'acqua che può nutrirlo e l'ossigeno con il quale respirare. Senza di me è sterile, devo solamente trovare la voglia di nutrirlo senza per questo annullarmi in lui".

A volte bisogna andare avanti, seguire la propria strada senza guardarsi indietro. Laura sa che qualunque sentiero percorso, alla fine della strada Massimo sarebbe stato lì.
Il romanzo è raccontato in prima persona da entrambi i protagonisti. Laura e Massimo si mettono a nudo, mostrandosi nella loro interezza, con pregi e difetti, sofferenza e voglia di ricostruire un rapporto che era diventato abitudine.
I flashback un po’ mi disturbano, perché è come se interrompessero la storia che mi sto appassionando a leggere, quindi i salti nel tempo non li apprezzo molto. Capisco che, in questo caso, è necessario raccontare il passato per capire il presente, quindi non si poteva fare diversamente.
La storia è piena di episodi interessanti, spaccati di vita comune in cui è facile rispecchiarsi. Non sempre sono riuscita a comprendere Laura nei suoi ragionamenti, ma è un bel personaggio proprio perché insolito. Di certo, la lettura suscita diversi sentimenti. È inevitabile lasciarsi coinvolgere da Laura e Massimo, nei vari ruoli che ricoprono man mano che la storia procede. Li conosciamo ragazzi, poi marito e moglie, padre e madre, amanti… tutte le sfaccettature che sono gli uomini e le donne. Una non esclude l’altra.
L’importante è sapere sempre cosa vogliamo, cosa è bene per noi e per chi ci sta accanto.
In questo romanzo –  dalla scrittura attuale, scorrevole, diretta – troviamo uno spaccato di vita coniugale comune a molte coppie. È molto realistico il racconto, al punto da suscitare tanti sentimenti durante la lettura. Dentro queste pagine trovate amore: quel sentimento che ci tormenta, ci fa sorridere e volare, ci fa soffrire e precipitare.
Trovate anche la speranza, la voglia di ricominciare, il mettersi in discussione e, soprattutto, la voglia di vivere. Se non ami te stesso, non puoi amare gli altri e questo Laura l’ha capito.


 

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