sabato 8 aprile 2017

Amanda Bray: Cercavo proprio te (ma non lo sapevo!)



Autore: Amanda Bray
Titolo: Cercavo proprio te (ma non lo sapevo)
Editore: Self publishing
Genere: Romance chick lit
Anno di pubblicazione: febbraio 2017
Pagine: 216

Sinossi
Benedetta non può dimenticare una promessa che fece quando aveva solo dieci anni ed era una terribile ragazzina impicciona. Anche se sono passati tanti anni, se non ha più rivisto il destinatario della promessa, se ha un fidanzato e vive in un altro continente, il ricordo è rimasto nascosto nel suo cuore, in attesa di essere risvegliato.
Benedetta, livornese, laureata in Diritto Internazionale a Pisa, si è trasferita per lavoro a New York per inseguire un sogno di realizzazione professionale; è riuscita ad entrare in una delle più importanti banche di investimenti dove deve guardarsi alle spalle perché la concorrenza è molto agguerrita.
Abita a Cobble Hill con due amiche, così diverse da lei da bilanciare le sue paranoie. Sandra, una ricercatrice italiana che lavora per una casa farmaceutica, è una bellezza da copertina e di New York ama soprattutto la vita notturna; Pauline, belga, è una collega di Sandra, ingenua e amante della cucina.
Il destino a volte gioca degli strani scherzi: è questo che pensa Benedetta quando, una mattina, viaggiando sulla metropolitana per andare in ufficio, pensa di riconoscere in un passeggero proprio quella persona che appartiene al passato. E allora bisogna cogliere al volo l’occasione e provare a scoprire se quell’uomo affascinante è chi sembra.
La sua vita entra così in un vortice di incontri, serate romantiche, equivoci e decisioni da prendere. Quando Benedetta penserà di avere coronato il suo sogno d’amore, la realtà saprà sorprenderla di nuovo e in maniera del tutto inaspettata. Mai fidarsi dei luoghi comuni!
Una commedia romantica divertente, ironica e densa di colpi di scena; una storia d’amore unica.



Benedetta è un prestigioso avvocato. Lavora per la Berryl, Lynch & Cosgrove Corporate And Investment Bank.
Già il nome fa paura ma lei, partita dall’Italia, arriva a New York piena di sogni e incertezze. Sarà all’altezza? A quanto pare, nonostante i suoi modi goffi e spesso maldestri, tendenti al paradossale, nel lavoro riesce sempre a spuntarla.
Divide l’appartamento con due bellissime ragazze – Pauline e Sandra – perfette per ogni occasione e alla moda che, nemmeno a dirlo, sono esattamente l’opposto di lei. Le coinquiline sono sempre pronte a esternare i loro consigli e a trascinarla da un locale all’altro.

“Gli uomini sono come le scarpe con il tacco… Ci sono quelli belli che fanno male, quelli che non ti piacciono fin dall’inizio, quelli irraggiungibili che non potranno mai essere tuoi, quelli che affascinano in partenza ma poi capisci che non sono niente di speciale… e infine quelli che non ti stancherai mai di avere con te….”

Benedetta è fidanzata con il noioso, antico, saccente e bacchettone Charly.  Le amiche di Benedetta non lo sopportano, pensano che lei ha diritto a qualcosa di migliore,  diciamo “meno teoria e più pratica”. D’altronde la vita è una sola e bisogna viverla al meglio, possibilmente cercando anche di divertirsi.
Un giorno, in metropolitana, Benedetta nota un uomo di circa quarant’anni e i suoi occhi azzurri e luminosi sono rimasti nel suo cuore per vent’anni. Quante possibilità ci sono di incontrare un vecchio amico d’infanzia, dopo tanti anni e dall’altra parte del mondo? Forse nessuna, ma il cuore di Benedetta non si sbaglia, quell’uomo è Ruggero.
Ruggero, in un primo momento, sembra non riconoscere quella ragazza che si butta tra le sue braccia, felice di averlo incontrato. Lui si mostra un po’ scocciato dalle insistenze e dai racconti di Benedetta che continua a ricordargli episodi della loro infanzia. Ruggero appare molto misterioso e questo mi piace perché suscita curiosità. Dopo una finta indifferenza iniziale, Ruggero riesce a stupire la nostra beniamina con inviti e serate indimenticabili.

“Passano ancora non so quanti secondi o minuti: ecco, questo è uno di quei classici momenti in cui vorresti rimanere immobile per sempre nello spazio-tempo eterno di un attimo irripetibile. Sono quelle frazioni di vita in cui capisci che, nonostante tutti gli sforzi che si possono fare, a dispetto dei nostri continui tentativi di instaurare storie d’amore indimenticabili, non ci si può fare niente, ad un certo punto succede di perdere la testa, succede quella cosa che sogni fin da ragazzina e che non osi nemmeno nominare per timore di apparire sciocca: ti rendi conto di quanto ci si possa innamorare di una persona, e di quanto velocemente”.

A questo punto, però, Benedetta deve prendere una decisione: Ruggero o Charly? Lo scoprirete solo leggendo, ma ricordatevi che “del resto, gli uomini, si sa, sono esattamente come gli spermatozoi: solo uno su un milione è utile”.

Fin dalle prime righe ho capito che questa storia mi sarebbe piaciuta. È scritta con quella leggerezza gradevole, affascinata dalla protagonista un po’ brutto anatroccolo, un po’ Biancaneve, un po’ Bridget Jones. Benedetta è simpatica, senza ombra di dubbio.
Ogni tanto ha nostalgia dell’Italia, dei cibi e degli odori di Livorno, la sua città d’origine. Anche per questo è felice di rivedere Ruggero, una persona che le ricorda la sua infanzia, le gite al mare e i pranzi in famiglia.
È evidente, dalla lettura, che l’autrice si è documentata, ha fatto ricerche sia sulla città di New York che sul lavoro svolto da Benedetta. Personalmente, avrei evitato di dilungarmi (in alcuni episodi) sul lavoro, ma questa è solo una mia preferenza, anche perché ero più interessata alla storia tra Ruggero e Benedetta e quindi di quello che Benny faceva in ufficio, poco me ne importava.
Ho letto con piacere questo romanzo, ironico e mai banale, romantico ma non sdolcinato. Un giusto mix di sorrisi e batticuori, arricchiti da un colpo di scena che rimetterà tutto in gioco.

Lettura consigliata.

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