martedì 23 maggio 2017

Gayle Forman: Laggiù mi hanno detto che c'è il sole



Autore: Gayle Forman
Titolo: Laggiù mi hanno detto che c’è il sole
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 188
#suicidio #narrativa #gayleforman 

SINOSSI
"Mi rincresce informarvi che mi sono tolta la vita. Era una decisione che meditavo da tempo e di cui mi assumo tutta la responsabilità. So che vi addolorerà, e mi dispiace tanto per questo, ma dovevo porre termine alla mia sofferenza. Voi non c'entrate niente, è stata una mia scelta. Voi non avete nessuna colpa.Questa è la lettera che Cody riceve il giorno in cui Meg, la migliore amica di sempre, si toglie la vita bevendo una bottiglia di candeggina in una squallida stanza di un motel. Cresciute insieme, Meg e Cody erano inseparabili, non esistevano segreti tra loro, o almeno questo era quello che pensava Cody. Quando però va a recuperare le cose dell'amica nella città dove un anno prima si era trasferita per andare al college, scopre che c'è tutta una parte della vita di Meg da cui lei era stata esclusa: i coinquilini, gli amici del college e Ben. Il ragazzo con la chitarra, un sorriso strafottente e tanti, troppi lati oscuri. E poi c'è un file criptato sul computer dell'amica che una volta aperto sconvolgerà Cody: all'improvviso tutto quello che credeva di sapere su Meg sembrerà non avere più senso."


L’ho letto tutto d’un fiato. Volevo sapere la verità.
Meg e Cody sono amiche per la pelle. Si conoscono fin dai tempi dell’asilo. Hanno diciotto anni ma, a un certo punto, le loro strade si dividono. Non solo perché Meg ha vinto una borsa di studio e va all’università di Seattle, mentre Cody non può permetterselo.
Le loro strade si dividono perché Meg si suicida.
Nessuno riesce ad accettare questa lacerante e dolorosa realtà, né i genitori di Meg e nemmeno Cody, perfino Scottie, il fratello di dieci anni di Meg, riesce a capacitarsi.
“Ecco, questa era Meg.
Una che non si tirava mai indietro e si faceva in quattro
per risolvere i problemi di tutti”.
I genitori di Meg, chiedono a Cody di andare a Seattle per prendere i beni personali di Meg. Lì Cody conosce i coinquilini della sua amica e scopre anche cose che Meg che le aveva tenuto nascoste.
Grazie a Harry (mago del computer, taciturno), Ben (chitarrista in una band, amico di Meg e per lei qualcosa di più), Rich (lo scoppiato) e Alice (esuberante e loquace) Cody riesce a decrittare un file e scoprire cosa stava accadendo a Meg, prima di suicidarsi.
Che ci sia qualcun altro dietro questo gesto estremo?
“Qualcuno ha convinto Meg che la vita non valeva la pena di essere vissuta.
 Che la morte era la soluzione migliore”.
In tutto questo tormento, Cody deve lottare anche contro un sentimento imprevisto verso Ben McCallister.
“Io voglio odiare Ben McCallister.
Non sopporto che mi guardi con quegli occhi muti,
che abbia quell’aria vulnerabile, quasi supplice,come se avesse bisogno di conforto”.
 Cody si dimostra determinata a scoprire la verità, soprattutto a trovare un colpevole. Lei si sente responsabile di quanto accaduto perché, forse, non le è stata abbastanza vicina.
Ben si sente responsabile allo stesso modo perché, forse, dopo esserci andato a letto, non doveva farla sentire indesiderata nemmeno quando lei gli scriveva e-mail lunghe dieci pagine. 
I genitori di Meg e suo fratello… tutti pensano di essere responsabili di quanto accaduto.
C’è un colpevole? Chi è? E se non ci fosse nessun colpevole? Perché lo ha fatto?
Sono proprio queste le domande che mi ponevo durante la lettura. Perché davanti a un gesto del genere, così improvviso, così drastico, tutti si chiedono se lei avesse scritto o detto qualcosa che lasciava trapelare le sue intenzioni suicide.
È scritto molto bene, cattura l’interesse e spinge il lettore ad andare avanti. Per un po’ ho viaggiato con Cody e Ben verso il Nevada. Ho seguito i loro litigi. I loro sensi di colpa. Sono entrata nella storia pienamente, non ero solo una spettatrice (lettrice), ma partecipavo pienamente alle loro ricerche. È stata una bella esperienza.
Quando ho letto la nota dell’autrice, ho capito ancora meglio il senso di quanto aveva scritto sotto forma di romanzo.
Leggetelo.




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