lunedì 31 luglio 2017

Wulf Dorn: Phobia



Autore: Wulf Dorn
Titolo: Phobia
Editore: Corbaccio
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 321

SINOSSI
L’uomo che Sarah trova in casa non è suo marito Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l’auto di Stephen. Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo il marito di Sarah può conoscere. Per Sarah e per Havery, il figlio di sei anni, inizia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno, tantomeno la polizia, crede alla sua esistenza. Sola e disperata, Sarah si rivolge all’amico Mark, psichiatra che conosce gli abissi dell’animo umano. Insieme, inizieranno a indagare, mentre il misterioso sconosciuto è sempre un passo avanti a loro e sembra divertirsi a tormentarli…
Chi è? Che cosa vuole da Sarah?



Sarah Bridgewater aveva una carriera ben avviata, ma l’arrivo di una promozione le incute la paura di fallire, non essere all’altezza, deludere le aspettative. Questo disturbo fobico, apparso all’improvviso, però, potrebbe avere delle origini che lei si rifiuta di vedere e accettare.
Quando il figlio le dice di aver visto un uomo alla finestra, lei è certa si tratti dei rami di un albero, ma i rumori al piano di sotto la insospettiscono e si trova faccia a faccia con uno sconosciuto, vestito con gli abiti di suo marito. Un uomo a conoscenza di particolari che solo lei e Stephen possono sapere, come anche la sicurezza con cui gira per la cucina.
Chi è quest’uomo e che fine ha fatto Stephen?
Intanto, quando si legge un thriller, è naturale che i lettori cerchino di individuare il “colpevole” cercandolo tra i vari personaggi che appaiono tra le righe.
Qui, il colpevole, appare fin da subito, ma senza identità. Un signor Nessun che resterà così, fino alla fine.
Solo alla fine si scoprirà il perché del suo “gioco” con Sarah, quella voglia di metterle paura, di spronarla a cercare la verità su suo marito. Perché solo mettendosi in gioco, può superare le sue phobie. Forse, trovarsi di fronte alla realtà, una realtà che non puoi ignorare, potrà permetterle di liberarsi delle sue paure.
Ciò che vuole il signor Nessuno è che lei si misuri con la propria paura, la affronti e la superi.
Ogni personaggio, inoltre, si trova di fronte alle proprie paure: Stephen, Mark e perfino il signor Nessuno.
L’intervento di Mark, non lo ritengo fondamentale al fine dello svolgimento della storia, ma proprio su lui è concentrato l’epilogo, lasciando intendere in un seguito che lo riguarderà.
I capitoli sono brevi e questo incita il lettore a proseguire ma, a volte, sono confusi, in quanto – da capitolo a capitolo – si salta da un personaggio e una scena, ad altri personaggi e altre scene. Questo spostamento crea una mescolanza di episodi che, a me personalmente, disorienta e disturba.
Nonostante questo, la scrittura è piacevole, attira l’attenzione, è interessante, anche se mi aspettavo più introspezione psicologica nei personaggi. Invece è il lettore che deve trovare le chiavi, l’insegnamento, che credo sia questo: La vita è una e non dobbiamo sprecarla.
“Purtroppo la maggior parte della gente impara 
ad apprezzare la vita sono in punto di morte. 
Le persone non fanno che lamentarsi per delle stupidaggini. 
Sono sempre insoddisfatte. 
Vogliono raggiungere il benessere e, 
anche quando hanno la pancia piena, 
continuano a lamentarsi perché forse qualcun altro 
ha mangiato più di loro. 
Perdono di vista le cose che contano davvero. 
Ogni giorno della nostra vita è un dono, 
ma solo pochi me sono consapevoli. 
La gente calpesta la felicità, perché non la vede”.

Non ho trovato colpi di scena che stupiscono, sebbene la trama sia intricata.
Nel complesso è un bel thriller, anche se le motivazioni del signor Nessuno, mi sembrano poco credibili.
Un uomo che fa del male, perché vuole fare del bene.
La frase sembra un controsenso ma, in qualche modo, è questo che accade.



Rujada Atzori: Quando tutto sembrava perfetto



Autore: Rujada Atzori
Titolo: Quando tutto sembrava perfetto
Editore: Self publishing
Genere: Racconto rosa
Data di pubblicazione: 1 luglio 2017
Pagine: 86







SINOSSI
Erano gli inizi degli anni '90. Nicola e Margherita cercavano il loro posto nel mondo. Si sono trovati per caso e per caso, poi, si sono amati. Lei aveva portato l'estate e lui amava impigliarsi con le dita nei suoi ricci. La vita, però, ha rubato loro il tempo. Il tempo per viversi. Amarsi. Respirarsi. Erano i primi anni '90 e sono passi molti anni. Margherita e Nicola tornano a fare i conti con l'amore o forse con l'odio.



Un racconto che tocca il cuore.
Questa è la storia di Nicola, ma anche di Margherita.
Un giorno d’estate, Nicola vede questa ragazza che lo attira fin da subito. Tra loro tanti sguardi e nessuna parola. Lui se ne innamora perdutamente. Il loro è un incontro casuale che lo segnerà per tutta la vita.

“Era quello che ti riusciva meglio.
Lasciarmi senza parole.
Come quella notte.
La notte in cui la mia vita finiva mentre la tua iniziava altrove.
Senza di me.
Senza di te”.

Nicola la cerca, la rincorre, la ama. Vuole che Margherita si accorga di lui, invece gli sfugge tra le dita, tra il cuore.

“Amavi farti rincorrere.
Ti ho rincorso per tutta la mia vita”.

Sono gli anni ’90, un periodo in cui i social erano lontani dalla nostra vita e solo pochi avevano internet. Perfino i messaggi erano per le generazioni future. L’amore nasceva tra le persone che s’incontravano davvero. I ragazzi si ritrovavano in piazza, sempre alla stessa ora, senza bisogno di avere appuntamento. Non sono lontani quegli anni, eppure sembrano appartenere a un’altra epoca.
La storia è raccontata dal punto di vista di Nicola, in prima persona. Lui ricorda quegli anni con amore, rabbia, odio, rimpianto.
Anche se la vita è andata avanti, lui sembra rimasto ancorato all’estate in cui ha visto per la prima volta Margherita.
Lei è una ragazza che odora di mare, di sole, d’estate. Una ragazza semplice, come tante, eppure speciale. Speciale per il suo cuore che la ama da subito. Sono giovani, adolescenti, hanno una vita davanti. Il loro futuro è ancora incerto, ma a quell’età importa il presente, l’oggi, quel momento.
Sembra difficile entrare nel cuore di Margherita, ma lei ha preso la sua decisione. Per quanto sia impossibile non amare Nicola, per quanto sia difficile allontanarlo, ormai ha scelto. Lo ha fatto per lui. Lo ha fatto per amore.

“Divertiti a più non posso.
Non avere paura di quello che può succedere.
Non avere paura di farti del male.
Le ferite guariscono.
Le ossa si ricompongono.
Ma la vita, Nicola.
La vita è una sola.
Ricordalo”.

Queste poche pagine, insegnano. Lasciano un messaggio.
L’amore non è egoismo.
Per amore si fanno scelte difficili.
Amare, è lasciare liberi.
Liberi di vivere.
La trama scorre con bellissime frasi brevi che si imprigionano nel cuore dei lettori. La lettura è fluida, piacevole, sofferta e romantica.
Chi non vorrebbe essere amato da Nicola? Con dolcezza, paura, rispetto, fervore.
Una lettura che consiglio a chi ama le storie che contengono un po’ di dolce e un po’ di amaro.



James Redfield: La profezia di Celestino



Se vi trovate a leggere questo libro, allora vi siete già accorti di cosa sta succedendo...

Un antico manoscritto
Nove chiavi per arrivare alla conoscenza
Una nuova era di consapevolezza


 
Autore: James Redfield
Titolo: La profezia di Celestino
Editore: Corbaccio
Genere: New Age
Anno di pubblicazione:
Pagine: 272

SINOSSI
 Nella foresta pluviale del Perù viene alla luce un antico manoscritto del VI secolo a.C.: profetizza grandiose trasformazioni per l'umanità e eventi che si verificheranno negli ultimi anni del XX secolo. Sulle tracce dell'antica pergamena, oltre al protagonista, sono anche la Chiesa e il Governo peruviani, allarmati dall'impatto che certe rivelazioni potrebbero avere sulla popolazione, e quindi determinati a far sparire il manoscritto. Esso contiene nove punti base per raggiungere la Conoscenza in una prossima era di consapevolezza spirituale. Capitolo per capitolo, il protagonista svela una alla volta le chiavi che conducono a scoprire il fine ultimo dell'esistenza, ma per portare in salvo il manoscritto il protagonista dovrà affrontare mille pericoli.

Nota:
Quando James Redfield pubblicò a sue spese questo libro straordinario – un’avventura alla ricerca del significato dell’esistenza – la gente lo comprò, lo lesse e rimase stupefatta per il suo contenuto. Ne parlò con gli amici e gli amici ne parlarono con i loro amici e, unicamente grazie al passaparola dei lettori, la notizia di quest’opera magica e commovente si diffuse in tutti gli Stati Uniti. In poche settimane più di centomila lettori avevano scoperto che il messaggio del romanzo dava un senso a ciò che accadeva nella loro vita. «La profezia di Celestino» è una parabola piena di verità che si legge come un’avventura mozzafiato. Un antico manoscritto, contenente nove chiavi per interpretare l’esistenza, viene scoperto e diviene oggetto di studi e di ricerche. Il governo e la Chiesa peruviani cercano in tutti i modi di distruggerlo e perseguitano tutti coloro che sono in possesso di alcune sue parti. Uno psicologo americano si lascia coinvolgere nella ricerca del testo completo, per trovare il quale dovrà affidarsi al flusso delle coincidenze della vita di ogni giorno che, una volta interpretate, portano verso il proprio vero destino. La ricerca comincia sulle Ande e porta a una sconvolgente scoperta tra le rovine nascoste nella profondità della foresta pluviale. Una volta trovate e comprese tutte e nove le chiavi si avrà una nuova visione della vita e di come sia possibile salvare il pianeta, le sue creature, la sua bellezza... Questo libro dà speranza e... brividi... perché le sue profezie si stanno già realizzando. È il momento giusto per ascoltare e per cominciare il viaggio che darà un senso nuovo alla vita.


Si tratta di una lettura spirituale e new age.
La ricerca di questo antico manoscritto, è descritta sotto forma di romanzo avventuroso, alla scoperta di nove illuminazioni.
Sprona il lettore a guardare il mondo in modo diverso, dove gli incontri non sono mai casuali.
Per leggerlo con il giusto spirito, bisogna credere in certi argomenti e avere la predisposizione per accoglierne gli insegnamenti.
Leggere, permette di arricchirsi, di scoprire nuove idee e nuovi punti di vista.
Pretendere che un libro cambi la propria vita, è difficilissimo. Che una teoria spirituale, aiuti ad aprire gli occhi e vedere il mondo con una nuova prospettiva, è solo una questione personale.
Lo scopo di questo antico manoscritto, dovrebbe essere quello di vivere in un mondo migliore, dando all’uomo la consapevolezza che non possiede.
Ognuno darà a questo libro la propria valutazione.




Deborah Fedele: Dimmi che resterai



Autore: Deborah Fedele
Titolo: Dimmi che resterai
Editore: Butterfly Edizioni
Genere: Romance
Anno di pubblicazione: 2017
Pagine: 272

SINOSSI
Andrew Winston ha vissuto per anni di stenti, senza una famiglia, senza un soldo, non ha più nulla da perdere. È l’animo tormentato di un dannato alla ricerca di riscatto, un guerriero letale che brama fortuna nel ring come lottatore di Muay Thai. Con un passato difficile che l’ha segnato per sempre e un presente in cui non si può fidare di nessuno. Diffidente, silenzioso, schivo e abituato a lottare per tutto, è solito cacciarsi nei guai perché cerca giustizia a modo suo. L’incontro fortuito con Ester Reeds, che lo mette in salvo da un’aggressione, sarà fatale per entrambi. Lei arriva come un uragano e stravolge ogni sua certezza. Dietro ai suoi occhi dolci e innocenti, però, si nasconde una ragazza determinata a scrivere un articolo su di lui, una giornalista che fiuta il successo di una storia e che è pronta a vendere la sua vita. Ma restare insensibili di fronte al tenebroso Andrew, che è anche bellissimo e premuroso, diventa ogni giorno più difficile… e i due dovranno combattere il loro match più importante, sperando che non sia il cuore a uscirne sconfitto.

Emozionante, intenso, indimenticabile 

Quanto è difficile dover fingere rabbia e odio quando si sente solo tanto, tanto amore... 


Questo romanzo è un susseguirsi di emozioni.
Ester Reeds, è una ragazza cresciuta nella bambagia, nelle regole e nell’egoismo. A un certo punto della sua vita, si allontana dalla famiglia, creandosi una propria indipendenza con annesse tutte le difficoltà. Scrive articoli per diverse testate giornalistiche minori e prova a sfondare. Vuole qualcosa di più che un articolo mal pagato. Cerca di arrotondare anche con altri lavori saltuari.
Una sera, la sua amica gliene propone uno: dovrà fare la ragazza cartellone sul ring, in un incontro di lotta.
Il suo spirito giornalistico, senza scrupoli, alla ricerca di un articolo che segni una svolta nella sua carriera, le fa drizzare le orecchie quando ascolta una conversazione di nascosto. Quello sarà l’inizio di tutti i suoi guai, gioie e tormenti…
Andrew Winston è un ragazzo arrabbiato con il mondo. Conosce la povertà, la violenza, la mancanza d’affetto. Tutta la sua vita è una lotta continua, sia sul ring sia fuori. Il suo passato, lo ha reso diffidente, schivo e insicuro. Fino a quando Ester entra nella sua vita e lo salva da una rissa…
Ester aiuta Andrew, lo ospita in casa sua, gli medica le ferite e aspetta. Aspetta che lui gli racconti la sua storia, la sua vita. Vuole sapere cosa si nasconde dietro gli incontri di Muay Thai e perché lo avevano picchiato.
Quell’articolo è molto importante per lei e la sua carriera. Senza guardare in faccia il nemico, lei  è pronta a indagare, graffiare, assorbire ogni notizia che riceverà dal silenzioso Andrew.
Andrew, invece, all’oscuro di tutto, si sente di dovere di sdebitarsi nei confronti di quella ragazza che lo ha aiutato e continua a essere generosa, oltre che ospitale.
Inizia a sorridere. Inizia a parlare. Inizia a vivere in modo diverso. Come se avesse, tutto d’un tratto, un obiettivo, uno scopo. Con i suoi alti e bassi, paure e riconoscenza, non va più via. Rimane accanto a Ester che, in qualche modo, riesce a tenerlo a Londra.
Andrew ha un legame strano, insolito, con la vasca da bagno. Per lui è un rifugio. Stretto in quell’anfratto, riesce a pensare, riflettere, superare i problemi che lo affliggono.
Per motivi diversi, nessuno dei due riesce ad accettare quel sentimento che esplode imprevedibile: l’amore.

“L’amore rende insicuri.
L’amore fa tremare la terra sotto i piedi e volare in caduta libera,
navigare in mezzo ai dubbi,
alla ricerca di perché che svelino il significato di gesti,
comportamenti, mancanze”.

Ester, una volta appreso il passato di Andrew, trovatasi faccia a faccia con i propri e altrui sentimenti, capisce che scrivere quell’articolo lo avrebbe deluso. Scriverlo, significava pugnalarlo, raggirarlo, ingannarlo, tradirlo. Avrebbe perso la sua fiducia. Avrebbe perso lui.
Indecisa tra la carriera e i sentimenti, quale sarà la decisione della protagonista?

La trama originale, si mostra sin da subito interessante per lo stile in cui è scritto. L’autrice dimostra una grande abilità nel descrivere gli stati d’animo, sia positivi sia negativi. La descrizione caratteriale dei protagonisti, è dettagliata, precisa, incisiva. Persino il comportamento odierno, dettato dal passato, ha una connotazione psicologica molto valida.
Chi ha avuto tutto, addossa i suoi problemi al troppo benessere e alle regole esagerate di chi l’ha cresciuta, facendogliene una colpa.
Al contrario, chi non ha avuto niente, è grato per ogni minimo gesto d’affetto che gli viene rivolto. Non si dimentica di chi è stato gentile con lui e ha aiutato, come poteva, chi viveva in condizioni peggiori di lui.
Due mondi diversi. Due origini opposte. Due cuori che amano con paura. Due persone che temono i sentimenti.
Ester, perché non si accontenta di un amore qualunque, vuole quello vero.
Andrew, perché una volta incontrato l’amore vero, ha paura di perderlo a causa del suo passato, come se non fosse degno di provare un sentimento così sublime, come se non fosse meritevole di essere ricambiato.

“Certe volte, il lieto fine è proprio la fine.
Certi amori nascono impossibili e impossibili muoiono,
anche se le loro anime restano a farci compagnia tutta la vita,
come il ricordo di un odore che regala malinconia,
l’echeggiare dei se, dei forse, dei chissà,
certi amori sono fatti per non essere vissuti appieno
ed essere ricordati come qualcosa che poteva,
ma non doveva”.

Gli ultimi capitoli sono intensi, coinvolgenti. Inducono noi lettori a toccare quei sentimenti narrati, come fossero nostri.

Una lettura che consiglio vivamente.

venerdì 21 luglio 2017

Deborah Fedele: Dimmi che resterai





Un nuovo romanzo tra passione e tormento

Titolo: Dimmi che resterai
Autore: Deborah Fedele
Editore: Butterfly Edizioni
Collana: Love self
Genere: Romance
Disponibile in ebook su Amazon e Kindle Unlimited
Data di uscita ebook: 22 luglio 2017
Data di uscita cartaceo: 28 settembre 2017
Prezzo: ebook 3,99 € (in offerta a 0,99 sabato e domenica) / cartaceo 15,00 €


Sinossi:

Andrew Winston ha vissuto per anni di stenti, senza una famiglia, senza un soldo, non ha più nulla da perdere. È l'animo tormentato di un dannato alla ricerca di riscatto, un guerriero letale che brama fortuna nel ring come lottatore di Muay Thai. Con un passato difficile che l'ha segnato per sempre e un presente in cui non si può fidare di nessuno. Diffidente, silenzioso, schivo e abituato a lottare per tutto, è solito cacciarsi nei guai perché cerca giustizia a modo suo. L'incontro fortuito con Ester Reeds, che lo mette in salvo da un'aggressione, sarà fatale per entrambi. Lei arriva come un uragano e stravolge ogni sua certezza. Dietro ai suoi occhi dolci e innocenti, però, si nasconde una ragazza determinata a scrivere un articolo su di lui, una giornalista che fiuta il successo di una storia e che è pronta a vendere la sua vita. Ma restare insensibili di fronte al tenebroso Andrew, che è anche bellissimo e premuroso, diventa ogni giorno più difficile... e i due dovranno combattere il loro match più importante, sperando che non sia il cuore a uscirne sconfitto.

venerdì 14 luglio 2017

Fabiana Andreozzi e Marco Canella: Non voglio innamorarmi di te



Autori: Fabiana Andreozzi e Marco Canella
Titolo: Non voglio innamorarmi di te
Editore: Self publishing
Genere: Rosa contemporaneo
Data di pubblicazione: 15 luglio 2017
Pagine: 300









Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=RvAtMwyjLAA
La loro intervista la trovate qui

SINOSSI
Flavia e Matteo sono uniti da una forte amicizia nonostante le differenze caratteriali e le scelte di vita.
Se Flavia è romantica e alla ricerca disperata del principe azzurro, Matteo è l’antitesi di tutti i suoi sogni e principi. Scapestrato e un terribile spacca cuori nasconde le debolezze e le insicurezze, figlie di un passato che lo ha scottato, dietro a un aspetto da macho e atteggiamenti strafottenti.
Ma se per un bicchiere di vino di troppo una serata si trasformasse, come per magia, in un incontro passionale e, contro ogni logica, dannatamente piacevole?
Amicizia e amore corrono lungo fili sottili ma, giunti al bivio, bisogna saper scegliere: se i due opposti non solo si attraessero ma si completassero?
A volte la paura di soffrire non basta a salvarci dall’amore, altre volte quello che crediamo un principe azzurro si rivela non essere poi così azzurro.
Non voglio innamorarmi di te è un romanzo che tratta, con toni a volte scanzonati e la volte intensi, i temi dell’amore e dell’amicizia; spesso basta poco per confondere i due sentimenti… bisogna solo sperare di accorgersene in tempo.

RECENSIONE
Una storia appassionante, frizzante, romantica e molto simpatica.
Flavia è una donna di trentaquattro anni, innamorata dell’amore, totalmente romantica e alla ricerca costante dell’uomo giusto, quello che la amerà per sempre: il principe azzurro, insomma.
La teoria di Flavia: “Matteo, non ci siamo capiti, non mi interessa la fila, io ne voglio solo uno, quello giusto, disposto a impegnarsi con me”.


Matteo ha trentaquattro anni, non vuole legarsi a nessuna donna, è un playboy incallito e non crede nell’amore.
La teoria di Matteo: Una al giorno, altrimenti rischiano di innamorarsi e poi non mi lasciano più in pace”.
I due ragazzi sono migliori amici da una vita, nonostante i loro ideali e i loro caratteri siano agli antipodi.
“Lui perfetto e io totalmente imperfetta,
lui ordinato e io casinista,
lui puntuale e io ritardataria,
lui dal look impeccabile e io il più delle volte impresentabile”.
Quella che si caccia sempre nei guai e cerca l’amico negli orari e nei momenti meno appropriati, è Flavia. Lui, in qualunque circostanza, è sempre pronto a correrle incontro. Non gli piace vederla piangere e il suo compito di asciugarle le lacrime, gli riesce alla perfezione.
Ridono insieme. In un attimo, è capace di risollevarle il morale.
Sebbene Matteo sia uno scapolo incallito, Flavia chiede a lui dei consigli amorosi su come comportarsi e cosa fare al primo appuntamento. Ogni volta che conosce un nuovo ragazzo della serie “questa volta è l’uomo giusto, me lo sento”, accade qualcosa che le spezzerà il cuore.
Diciamolo pure, Flavia ha l’innamoramento facile. È ingenua, fiduciosa e spera davvero tanto di incontrare l’uomo perfetto. Un po’ fa tenerezza, perché sembra che vada tutto al contrario di come vorrebbe anche se, molto spesso, è lei la causa del suo male. Poi c’è sua madre a ricordarle che il tempo passa e l’orologio biologico sta per esplodere.
Matteo, invece, dall’apparenza cinica e menefreghista, disilluso e romanticismo pari a zero, nasconde un grande turbamento dentro di sé. Un episodio della sua vita che non conosce nessuno, lo ha segnato fin da bambino, trascinandosi questa rabbia per molto tempo.  Lui è un uomo che sa piangere, questo mi ha colpito notevolmente.
“Le ferite, nel tempo, si rimarginano ma il ricordo del dolore non sbiadisce mai”.
Quest’amicizia è molto forte e quando tra i due nascono i primi litigi, ho capito una cosa: Matteo è un uomo solo. Senza l’amicizia di Flavia, non ha più nessuno eccetto suo padre.


Questo romanzo, dall’aria scanzonata, ironica e pungente, nasconde alcuni punti di riflessione. Io ho colto questi, e voi?
La paura d’amare.
La solitudine dell’uomo.
Il valore dell’amicizia.
Gli errori dei genitori che si ripercuotono sui figli.
L’importanza di confidarsi senza tenersi tutto dentro.
La sofferenza di un amore non ricambiato.
La sofferenza di non riuscire ad amare.
La trama, si snoda in un modo del tutto inaspettato e piacevolmente sorprendete. Sebbene sia scritto a quattro mani, quindi con stili diversi, non noterete la differenza. Il lavoro finale è ottimo, impeccabile.
I personaggi li ho amati fin da subito, sono ben caratterizzati e sembra quasi di riconoscerli tra i nostri amici, perché sono ragazzi comuni con le loro peculiarità, pregi e tanti difetti.
Durante la lettura ho gradito soprattutto una cosa: la storia è concentrata sui protagonisti, sulla loro amicizia e sui loro punti deboli, che diventeranno la loro forza. Gli autori non ci annoiano parlando per capitoli e capitoli del loro lavoro, del tempo, del paesaggio. No, si parla di Flavia e Matteo. Punto. Sono loro a fare la storia. È di loro che ci interessa. Tutto il resto è appena accennato e questo lo trovo meraviglioso, perché il lettore non si distrae, non si domanda: “Sì, ma Flavia e Matteo che fine hanno fatto?”.
No, Flavia e Matteo sono lì e li amerete come ho fatto io.
Lettura super consigliata.



martedì 11 luglio 2017

Intervista a Fabiana Andreozzi e Marco Canella


Intervista a Fabiana Andreozzi e Marco Canella.

Secondo voi, esiste l'amicizia tra uomo e donna? "Non voglio innamorarmi di te", parlerà anche di questo. Conosciamo meglio i due autori che hanno scritto questo romanzo a quattro mani. 

1) Inizierei da una breve presentazione. Chi è Marco? Chi è Fabiana?

Fabiana: Ecco le mie presentazioni non sono mai brevi, sono la regina della prolissità😃 Intanto grazie per lo spazio che ci hai concesso e poi vediamo se riesco a essere breve e concisa. Le cose che amo fare da sempre sono tre: leggere, scrivere e viaggiare. Dico da sempre perché a differenza di molti che hanno cominciato a leggere e scrivere da grandi, io ho iniziato da quando mi hanno insegnato a scrivere. La lettura e la scrittura fanno parte di me nel bene e nel male. Non sono una di quelle persone che si ostinano a scrivere tutti i giorni né che immaginano di diventare chissà chi in questo mondo… Sono solo una che vive di parole, la scrittura per me è una catarsi, un modo per esorcizzare la tristezza e lo sconforto, o sublimare la gioia. Non scrivo mai se non sono ispirata. I miei personaggi devono letteralmente parlami nella testa per farmi mettere davanti a un pc a scrivere. E quindi non scrivo sempre e di continuo, ma leggo sempre e ovunque.
Mi contraddistingue una grande curiosità per le persone, i luoghi, le culture, le situazioni. Il mondo reale è la fucina da cui attingo le idee perché come dico sempre la realtà sa essere più fantasiosa della fantasia stessa.

Marco: Un grande appassionato di scrittura e letteratura che spera, un giorno, di riuscire a trasformare la passione in lavoro. Ma non solo. Sono una persona a cui piacciono le sfide ed è anche per questo che sto cercando di farmi spazio nell'affascinante mondo romance, fregandomene di chi sostiene che un uomo non ne sia in grado.

2) A chi è venuta l’idea di scrivere un romanzo a quattro mani? Perché vi siete scelti?

Fabiana: La nostra collaborazione è nata grazie alla mia amica Francesca La Spulciatrice, galeotta fu una chat da lei aperta che ha portato a una chiacchierata sui romanzi e sulle case editrici. Ho sempre desiderato scrivere un romanzo a quattro mani con un pov maschile e uno femminile, visto che da anni scrivo a quattro mani con diverse mie amiche, ma non avevo mai provato l’ebbrezza di farlo con qualcuno che per mentalità e sesso è completamente diverso da me. Insomma è un’idea fichissima scrivere un romanzo rosa affidando il pov maschile, non alla solita donna che pur non volendo può distorcerlo, ma direttamente a un uomo. Finalmente possiamo vedere cosa pensano realmente questi uomini!

Marco: Da una chat a tre con Francesca La Spulciatrice, oltre a me e a Fabiana. Si parlava di pubblicazioni con CE e self; ebbene, Fabiana è riuscita a incuriosirmi a tal punto quando parlava di self, che ho voluto provare questa nuova e affascinante avventura, pur trovandomi molto bene con Delos, la mia attuale CE.

3) Ognuno ha pensato al proprio personaggio, oppure è intervenuto nel lavoro dell’altro?

Fabiana: Per scrivere a quattro mani una storia che sia coerente e che fili tocca per forza strutturare una trama, delineare le scene e i personaggi, per cui è stato fatto un lavoro di squadra e una limatura continua. Poi ovviamente io ho scritto i punti di vista di Flavia e Marco quelli di Matteo. Nei capitoli miei in cui era presente Matteo sono stata io a muoverlo tenendo presente l’impostazione di Marco e lo stesso ha fatto lui con Flavia nei suoi capitoli. Poi ognuno ha corretto il tiro qualora ce ne fosse bisogno nel capitolo dell’altro.

Marco: I personaggi sono stati scelti e caratterizzati fin da subito insieme perché il nostro è stato un lavoro di squadra fin dal principio.

4) Quali sono i vostri autori e generi letterari preferiti, quelli che leggete volentieri?

Fabiana: Io sono una lettrice onnivora e fino a qualche anno fa molto ristretta di vedute… lo ammetto senza vergogna, ma gli anni del liceo sono stati gli anni dei classici. Sono cresciuta con gli autori stranieri e italiani di quelle epoche ormai andate convincendomi quasi che oltre il classico non ci fosse null’altro. Io stessa che ho sempre scritto lo facevo solo per me stessa senza alcune velleità di pubblicazioni perché mai e poi mai mi sarei paragonata a un grande della letteratura. Poi ho scoperto gli autori contemporanei. Una delle prime che ho divorato al liceo è stata la Allende. E da quel momento hanno cominciato a esistere la Allende e i classici… e qualche altro autore contemporaneo. C’è da dire che prima non venivano pubblicati tutti questi milioni di libri al mese, quindi avevo anche una scelta ristretta. Quando stavo per finire l’università con l’avvento di internet, l’acquisto del pc che andava sulla rete e l’arrivo di miliardi di pubblicazioni, ho scoperto tutti i libri contemporanei e sono diventata una divoratrice di Urban fantasy, chick lit, Commedie d’amore, romanzi storici, distopici… insomma una marea di romanzi di generi diversi che poi mi hanno portato anche di pari passo a sperimentarmi nella scrittura. Per gli autori amo Jane Austen, Charlotte Bronté, Shakespeare, la Kinsella, la Rowling, la Allende, Amabile Giusti.

Marco: Gli autori sono Massimo Gramellini, John Fante e Stephen King su tutti, ma tanti altri soprattutto italiani, sia di CE che self (io sono per il made in italy). I generi sono romance, mainstream e thriller.

5) Adesso parliamo del libro che avete scritto: “Non voglio innamorarmi di te”. Qual è il messaggio che volete trasmettere ai lettori?

Fabiana: Tra battute frivole e divertenti, struggimenti e ossessioni, il romanzo tratta molti temi importanti, come quello dell’amicizia tra uomo e donna, la paura dell’abbandono che quasi ci paralizza e non ci permette di vivere intensamente la vita per timore che affezionandoci all’altro si possa ricevere una delusione e una perdita. I personaggi indossano delle maschere che piano piano cadono giù mostrandoli veramente per quello che sono e provano, con le loro fragilità reali e umane. Il collante fondamentale di tutto è questa grande amicizia che va oltre il genere sessuale, oltre i caratteri spigolosi e particolari di entrambi, oltre una marea di anni che sono trascorsi.
È un romanzo che mostra l’ansia delle donne di trovare l’uomo giusto, quello definitivo perché l’orologio biologico corre impazzito e non si arresta. È un romanzo in cui i genitori pesano sulla vita dei figli anche ora che sono grandi e autonomi, perché agli occhi dei genitori non siamo mai troppo grandi e autonomi e continuano a preoccuparsi e ossessionarsi per quello che ne sarà dei figli.
Insomma c’è tanto, tanti piccoli messaggi che si annidano tra le pieghe delle pagine e che un lettore attento saprà assolutamente cogliere senza che ne sveli ancora altri :D

Marco: Il messaggio, dal mio punto di vista, è che non bisogna mai adagiarsi perché la vita spesso si diverte a rimescolare le carte, in particolar modo quando meno ce lo aspettiamo. Fondamentale perciò, a mio avviso, non dare nulla per scontato e cercare di essere flessibili.

6) La protagonista, Flavia, è molto romantica e aspetta il principe azzurro. Ti sei rispecchiata nel suo personaggio?

Fabiana: Diciamo che se qualcuno volesse capire quanto c’è di un autore nel romanzo che scrive, in questo caso la risposta sarebbe molto semplice ed evidente. Per chi mi conosce bene, può rivedere in Flavia proprio Fabiana. Il lavoro è lo stesso, i colleghi e il capo idem. Tanti suoi pensieri e tante sue fisime non sono altro che le mie messe nero su bianco su carta. La storia poi è inventata, ma il modo che ha lei di porsi, di reagire in tanti aspetti ricorda proprio me… Se ve lo state chiedendo però a me un amico figo come Matteo è sempre mancato!

7) Il protagonista è Matteo, un ragazzo scanzonato, playboy e fugge dall’amore. Ti rispecchi in questo ruolo?

Marco: No, assolutamente, anche perché io sono l'esatto opposto. Ma proprio perché amo le sfide ho voluto scrivere di un personaggio del genere. Se il risultato è stato soddisfacente saranno i lettori a dirlo.

8) Secondo voi, esiste l’amicizia tra uomo e donna? Anche questo è un argomento trattato nel romanzo.

Fabiana: L’amicizia uomo donna è rara quanto è raro trovare il grande amore come quello delle fiabe del vissero felice e contenti. Spesso l’amicizia nasconde un interesse di altra natura, perché di fondo tra uomo e donna c’è la spinta dell’attrazione. Detto ciò i casi della vita sono infiniti e molteplici e non è mai detto che non si possa crescere accanto a qualcuno dell’altro sesso uniti solo da un profondo legame di amicizia quasi fraterno scevro da tutt’altro interesse. Fatto è che nel nostro libro Flavio e Matteo hanno deragliato come l’opinione comune pensa che succeda di solito… e come insegna il romanzo rosa di solito, due amici finiscono sempre insieme :D

Marco: Sì, credo proprio che possa esistere, anche se, come sempre, i pregiudizi sono duri a morire, e sono certo che tanti ti risponderebbero di no.

9) Descrivete il romanzo in tre aggettivi (ciascuno).

Fabiana: Spumeggiante, divertente e a tratti riflessivo

Marco: Divertente, frizzante, a tratti profondo.

10) Usate un solo aggettivo per descrivervi come autori.

Fabiana: Umiltà è l’aggettivo che mi rispecchia meglio quando scrivo sia da sola che a quattro mani con qualcun altro.

Marco: Ostinato

11) Cosa volete dire a chi vi leggerà? Deve aspettarsi qualcosa in particolare?

Fabiana: A chi legge voglio solo dire grazie per averci accordato la sua fiducia e aver scelto di leggerci in mezzo a tanti libri che escono. Io sono sempre qui pronta ad accogliere critiche e complimenti senza storcere la bocca o sparare a nessuno. Spero sempre che le critiche siano spunti costruttivi utili per migliorarsi. Purtroppo per un autore il romanzo è come un figlio e spesso non siamo sufficientemente lucidi da scovare i difetti intrinseci che un occhio esterno e lucido può più facilmente individuare.

Marco: Grazie di cuore a chi lo leggerà; ogni lettore ha il sacrosanto diritto di dire il proprio parere, anche se in esso saranno contenute delle critiche. Ma si sa che spesso sono le critiche costruttive che aiutano a crescere perciò ben vengano anche quelle.


Grazie per la vostra disponibilità
Fabiana: Grazie infinite a te per averci concesso questo spazio e averci deliziato con queste domande.
Marco: Grazie mille a te, Ester, per la tua gentilezza e disponibilità.


Emme X