martedì 26 settembre 2017

Intervista a Sara Pratesi


Benvenuti nel nostro spazio "intervista".
Oggi, è nostra ospite Sara Pratesi.
Lei dice: "Secondo me la passione per la scrittura è un po’ come una vocazione: o ce l’hai o non ce l’hai".
Con questa frase in mente, andiamo a conoscerla meglio.

1.       Per conoscerci meglio, dicci chi è Sara.
Chi è Sara… la domanda più difficile, ma proverò a dare una risposta anche piuttosto concisa.
Sono principalmente una sognatrice, ex romantica diventata cinica nel corso degli anni a forza di accumulare delusioni, la mia parte romantica sopravvive solo attraverso le pagine dei miei libri. Sono sempre stata creativa, da bambina ho realizzato tavole di fumetti con storie inventate, crescendo si è evoluto in scrittura e poi ho preso diversi rami tra cui la grafica.
Sono fondamentalmente una persona pigra, odio fare sport e correre per più di un metro mi sembra la peggior tortura che esista, l’unico sport che mi piace (ma che per motivi di tempo non pratico da anni) è l’equitazione, salto a ostacoli. Oltre a fare la scrittrice, lavoro come grafica pubblicitaria.
Ho un grande amore nel cuore: Firenze. La città che è quasi mia e che amo alla follia, non potrei allontanarmi da qui. In più sono piena di animali, ho due cani e cinque gatti, tutti presi al canile o trovatelli.

2.       Quanti libri hai scritto e a quale sei più legata?
Ho scritto in tutto… ehm… aspetta che faccio il conto… sedici! Con l’ultimo sarò a sedici libri pubblicati, scritti sono molti di più ma ancora non sono conclusi perciò li escludo.
Quello a cui sono più legata? È una domanda difficile da dare perché tutti, per un motivo o per un altro, mi sono entrati nel cuore, é un po’ come scegliere il preferito tra i miei figli.
“Come mi vuoi”, perché è stato il primo e amo Ellie e Greg, “Mille volte sì”, la serie Liars, Love Match… ok, è evidente che non so dare una risposta.

3.       Da dove nasce la tua passione per la scrittura?
La passione per la scrittura è indubbiamente innata. Da che ho memoria ho sempre scritto, che fosse sotto forma di fumetto, storie nei forum adibiti (dove ho conosciuto anche Fabiana Andreozzi) e poi per pura passione, storie mai uscite dal mio pc. Non lo so, secondo me la passione per la scrittura è un po’ come una vocazione: o ce l’hai o non ce l’hai.

4.       Parlaci dei tuoi autori/autrici preferiti.
Tra i primi metto senz’altro Sophie Kinsella! L’autrice che più seguo e amo, mi piace molto il suo stile ironico e ho amato Becky, oserei dire che se dovessi dire chi è il mio esempio da seguire risponderei la Kinsella. Mi piace molto anche Federica Bosco, li ho letti praticamente tutti i suoi libri e non riesco mai a staccarmi dalle pagine. Un altro che merita menzione senz’altro è Arthur Golden…. Ha scritto il mio libro preferito ma su questo vedo che c’è la prossima domanda.

5.       Hai un libro che ti è rimasto nel cuore?
“Memorie di una Geisha”, senza alcun dubbio. Un libro che ho letto in un giorno e mezzo senza riuscire a staccarmici. Portavo ovunque quel libro e l’ho letteralmente divorato isolandomi dal resto del mondo. Ho trovato molto crudo ma al contempo delicato il racconto di questa donna che ha vissuto in una cultura e in un mondo completamente diverso dal mio, misterioso ed eclettico… insomma, questo libro mi è entrato nel cuore.

6.       Self o Casa editrice? Raccontaci le tue esperienze.
Avendo provato entrambe (anche se con la casa editrice solo in digitale), posso dire che, a meno che non sia per arrivare in libreria, meglio il self. Non che con Piemme mi sia trovata male, l’editor era gentilissima e disponibile, ma al di là della questione economica è proprio il fatto che comunque la casa editrice ormai non fa più marketing se non per i grossi nomi, perciò se non devo avere nemmeno questo vantaggio, preferisco curare personalmente ogni aspetto del mio libro, dalla cover, al marketing.

7.       Che rapporto hai con i lettori?
Ascolto molto il loro parere, sono molto contenta quando mi scrivono in privato o pubblicamente per dirmi il loro pensiero su un mio lavoro e se sono critiche le ascolto e cerco di farne tesoro per la volta dopo. Spero di poter dire di pormi con chi mi legge in maniera semplice e amichevole, senza spocchia perché quella non mi appartiene.

8.       Descriviti in tre aggettivi.
Decisa, orgogliosa, creativa

9.       Cosa vuoi trasmettere attraversi i tuoi romanzi?
Emozioni, voglio emozionare e in alcuni romanzi lancio anche altri messaggi come l’importanza dell’amicizia, che tutto si aggiusta con un buon atteggiamento e in un romanzo che ho in stesura vorrei trasmettere il messaggio importante di rispettare la natura e l’ambiente. Ma principalmente emozionare.

10.   Parlaci brevemente del tuo ultimo romanzo. Da dove è nata questa storia? Chi sono i protagonisti?
Un innocente gioco è l’ultimo di una serie, la Liars, che è nata con Gisellé, la ex del nostro Alan. L’idea è nata quando ho pensato a cosa sarebbe potuto succedere se una storia d’amore nasce in mezzo alle bugie. Ovviamente non voglio dire che la bugia aiuta e che è giusto mentire, infatti anche i nostri protagonisti lo capiranno nel corso del libro dove, comunque, ognuno ha una sua evoluzione interiore. Mi piacevano, però, gli equivoci che potevano nascere in questi casi. Alan, nello specifico, è un chirurgo plastico molto ricco ed è stufo delle donne che lo inseguono per interesse al suo conto corrente e allora si inventa una vita molto più umile di quella che ha.

11.   Tre motivi per cui lo dovremmo leggere.
È divertente, è un libro dove Alan si riscatta dai primi due in cui veniva “bistrattato”, ci ho messo il cuore.

12.   Saluta i nostri lettori con un commento, un messaggio, una citazione.
“Per un momento le bugie diventano realtà” Citazione iniziale del mio libro.

Grazie per essere stata con noi.



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