lunedì 16 ottobre 2017

Intervista a Federica Bosco


“Mi avete salvato la vita in più modi, con la vostra presenza, con la vostra partecipazione e il vostro affetto, da 15 anni a questa parte, facendomi capire che ero in grado di fare qualcosa di buono nella vita”.

Con queste parole, Federica Bosco si presenta e ci parla di lei…

1.Chi è Federica? Raccontaci una tua giornata tipica.
Sono una persona normalissima. Mi alzo presto, medito, vado a yoga o a pilates. E poi mi siedo e scrivo tutto il giorno, esattamente come se andassi in ufficio con la differenza che il mio capo sono io (e sono molto peggio di un capo vero, perché sono molto poco indulgente verso me stessa!), ti basti sapere che il salvaschermo del mio computer è la frase “Non mollare!”.
Ho cominciato a lavorare a 19 anni, e ho fatto assolutamente di tutto quindi per me il lavoro è fatto di disciplina, e impegno.
Non riesco a vivermela bene e a prendermi troppi periodi “off” anche dopo aver scritto un libro e averci versato lacrime e sangue, non mi posso fermare per più di qualche settimana o mi sento in colpa, mi sembra di perdere tempo prezioso.

2.Descrivici il tuo angolo di scrittura.
Un tavolo molto vecchio comprato usato che mi piace moltissimo perché è molto vissuto sistemato davanti alla finestra da cui vedo un parco.
E’ pur sempre Milano e non ho le colline o il mare, ma mi piace molto, mi dà un’idea di stabilità e precisione di cui ho sempre molto bisogno.
Molti libri sparsi, evidenziatori e penne, tazze di Nescafè decaffeinato e blocchetti di appunti ovunque.
E no, non possiedo un gatto!
Per adesso…

 3.Oltre alla scrittura, qual è un’altra tua passione?
Lo yoga e il pilates che pratico praticamente da sempre.
Fu mia nonna ad insegnarmi lo yoga quando ero piccola, giocando, e l’ho studiato per anni.
Adesso diciamo che sono più in un’ottica di mantenimento delle articolazioni, ho abbandonato discipline “acrobatiche” in favore di quelle più spirituali, perché diciamocelo, non ho più l’età!
L’altra mia passione è Londra che amo follemente e dove torno appena posso.
Le serie televisive sono l’altra mia droga.


4.Se avessi la possibilità di trasformare un tuo romanzo in film, quale sceglieresti? (“Pazze di me” è già un film, magari vorresti che tutti i tuoi libri lo diventassero, ma oggi ne puoi scegliere uno solo).
Questa è facile!
Ne scelgo uno che poi sono 3: La trilogia di Innamorata di un Angelo.
Il mio sogno più grande, sogno che non ho mai mollato e in cui continuo a sperare, ma con un cast internazionale.
Se devi sognare, sogna in grande!

5. Premetto che ti ho conosciuta grazie a questa storia e non ti ho più abbandonata. La trilogia dell’Angelo ha avuto enorme successo anche tra gli adolescenti, proprio perché i protagonisti sono giovani. “Serva me. Servabo te” è diventato un tormentone. Alcuni hanno anche tatuato questa frase. Immaginavi tanto clamore, tanto affetto?
Non lo avrei mai immaginato, ma se ripenso allo “stato di grazia” in cui mi trovavo nel momento in cui l’ho scritto mi dico che non poteva che essere così, una specie di dono dell’ Universo.
Era come se fossi il tramite di una voce superiore, sono andata a scandagliare meandri a me sconosciuti e l’ho fatto con un’intensità tale da farmi venire un esaurimento nervoso alla fine.
Una storia che ho amato e amo disperatamente, sull’ amore, la vera passione, e l’amicizia e il sacrificio.
Ho unito tutti i miei amori e le mie passioni (Londra, la danza, gli angeli) e ho creato quella che era per me la storia perfetta anche se tutti mi avete “odiato” per la storia di Patrick, in fondo sapete che non poteva che essere così. Per il rispetto che vi devo.

6. A chi diresti: “Salvami. Ti salverò”?
A me stessa.

7. Parliamo del tuo nuovo romanzo “Ci vediamo in giorno di questi”. Una storia meravigliosa, narrata in modo impeccabile. Ho apprezzato le descrizioni caratteriali del personaggi, ognuno con la propria identità ben precisa. Tu sei più Ludo o più Cate?
Vorrei dirti che sono più Cate, ma la verità è che sono più Ludo!
Mi sarebbe piaciuto essere più coraggiosa e meno cauta, ma se ripenso a me da bambina, sono sempre stata un po’ dietro le quinte, timida e impaurita. Ho provato a buttarmi più in là nella vita, mi sono spronata, ho “imparato” a comunicare ed essere più espansiva, ma la mia natura è sempre quella un po’ ritirata, mi piace stare a casa, con le mie cose, pochi amici intimi.
Credo però che le due parti siano vive e presenti dentro ognuna di noi e come le due protagoniste si alternino e si vengano in soccorso quando una delle due parti prevale sull’altra a riportare l’equilibrio.

8. Quale personaggio è stato più difficile da descrivere, rappresentare e far vivere in questo romanzo?
Credo sia stato Paolo, che mi è letteralmente sfuggito di mano.
All’inizio era solo un noiosissimo e grigio impiegato con la passione per la Samp con cui si incontravano tutti i mercoledì sera con Ludo.
La classica coperta di Linus da cui non ti aspetti sorprese, sta lì che tu lo voglia o no, all’occorrenza.
Un’idea di amore molto pragmatica, senza voli o prospettive su cui Ludo fa più o meno affidamento per evitare di mettersi in discussione. Per evitare le complicazioni dell’amore vero.
Poi d’improvviso Paolo si rivela, manipolatore, bugiardo, crudele, pilotato da una madre narcisa e  arrivista, e al pari di un ragno comincia a tesserle attorno una tela di obblighi, sensi di colpa, e dubbi, facendola vacillare nelle sue sicurezze più profonde, e facendola dubitare di se stessa.
E’ un personaggio più comune di quanto si pensi, nella cui trappola è molto facile cadere.


9. Dimmi un colore, un cibo e una stagione che rappresenti il tuo libro.

Il blu del mare e dell’ oceano, dato che la storia di svolge fra Genova e la costa Ovest dell’Australia.
La focaccia al pesto che amo da morire e l’autunno.


10. Hai la possibilità di trascorrere un giorno con uno dei tuoi protagonisti. Chi scegli? (Puoi scegliere tra tutti i tuoi romanzi) Cosa faresti? Di cosa parleresti?
Intanto avrei voglia di sapere che fine ha fatto David di Mi piaci da morire, penso che andremmo a prenderci un aperitivo a New York!
Sono curiosissima di sapere quanta strada ha fatto Mia e che ballerina strepitosa è diventata, andrei a un suo spettacolo, ma non penso che ci parlerei, siamo così diverse e lei è così tosta, potrebbe mettermi in soggezione.
Più di tutti vorrei incontrare MM di Non tutti gli uomini vengono per nuocere, ma dato che è il mio uomo ideale, sarei in competizione con Cristina e preferisco lasciar perdere!

11.Tutti hanno un sogno nel cassetto, qual è il tuo?
La trilogia dell’Angelo tradotta in inglese…e il film

12.Lascia un commento o una frase a tutti i tuoi lettori.
La prima cosa che mi sento di dirvi è un grazie vero e profondo.
Mi avete salvato la vita in più modi, con la vostra presenza, con la vostra partecipazione e il vostro affetto, da 15 anni a questa parte, facendomi capire che ero in grado di fare qualcosa di buono nella vita.
Dico spesso che se non ci foste io non ci sarei ed è vero.
Le storie se rimangono nei cassetti non servono a nessuno.
Vivete la vita a pieno, senza sensi di colpa, nel rispetto di voi stessi delle vostre idee delle vostre inclinazioni.
E soprattutto andate sempre a letto con il cuore in pace con tutti e con voi stessi, che l’orgoglio è davvero il sentimento più inutile che ci sia.

Grazie per essere ospite nel mio blog.
Sono infinitamente grata per aver accettato di dedicarmi il tuo tempo.
 Emme X ©

Nessun commento:

Posta un commento

E' vietata la pubblicazione e la distribuzione dei contenuti non autorizzata dall'autore.
copyright © 2014 by Emme X.