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sabato 15 dicembre 2018

Claudio Pastena: Ogni uomo uccide ciò che ama

Autore: Claudio Pastena
Titolo: Ogni uomo uccide ciò che ama
Editore: Terebinto Edizioni
Genere: Noir
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 194

SINOSSI
Qualgliarulo ama solo tre cose nella vita: la moglie, il cinema e il suo lavoro. Quando il suo mestiere di poliziotto lo porterà a indagare su una serie di efferati delitti, impensabili in una piccola cittadina del sud, i suoi amori e anche la sua esistenza si rivoluzioneranno completamente. Lo accompagneranno in questo percorso i suoi partner, Alfonso Urcioli, collega grezzo e perennemente allupato e Chiara Fiore, poliziotta dal passato torbido. Gli omicidi porteranno alla luce storie inverosimili di violenza e lascivia che attraverseranno, senza distinzione, alta borghesia e diseredati, politici e tossicodipendenti e nulla resterà uguale a se stesso, neanche Quagliarulo. Rimarrà immutato solo Gennaro Soriano, anziano gagà con una cultura cinematografica enciclopedica che trova nel cinema le risposte a tutto, anche al perché gli uomini uccidono.



L’ispettore Pasquale Quagliarulo segue le indagini alcune morti sospette. È un appassionato di cinematografia e spesso cita film e situazioni viste in TV.
Sono molti i personaggi che fanno parte del romanzo e, all’apparenza, non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro. Pian piano emergono i vari collegamenti e le affinità tra loro.
È interessante lo stile dell’autore. Ha la capacità di descrivere i personaggi con molta attenzione e perizia di particolari. Seppur cruda, la sua scrittura cattura l’interesse del lettore. Il gergo fa parte di ciò che succede in un commissariato di polizia del sud.
L’intreccio di supposizioni, indizi, interrogatori, porta ora a un sospettato, ora a un altro. Il lettore stesso, proverà a esprimere le personali congetture, fino al momento in cui tutto si svela.
Alla fine dei capitoli,  a volte, si aggiungono i monologhi dell’assassino, dei pensieri scritti in corsivo per distinguerli dal resto della storia. Una persona che, dopo aver provato la pulsione omicida, non riesce a fermarsi.
Il senso di questo libro, però, non si ferma alla ricerca del colpevole. Il senso, sta nella vita di tutti i giorni, sta nelle nostre azioni, nel tempo che perdiamo in futilità e nelle cose belle che, invece, ci lasciamo scappare.
Sta nel fatto che, ognuno di noi, può essere vittima e carnefice, buono e cattivo, perché tutti indossiamo delle maschere, ma una prevale sulle altre. A volte ci manca il coraggio, altre ne abbiamo troppo.
Come scrisse Oscar Wilde:
“Ogni uomo uccide ciò ch’egli ama,
e tutti lo sappiamo: gli uni uccidono con uno sguardo di odio, gli altri con delle parole carezzevoli, il vigliacco con un bacio, l’eroe con la spada”.
Il genere noir, non è sempre facile da leggere e, soprattutto, interpretare. L’ultimo rigo mi ha lasciata di stucco, come se non avessi capito nulla.
E voi, lettori, quale interpretazione avete dato a questo libro?

Nota: Vi informo che i diritti d’autore, saranno devoluti alla “Fondazione per la Ricerca della Fibrosi Cistica”.



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