Autore:
Claudio Pastena
Titolo:
Ogni uomo uccide ciò che ama
Editore:
Terebinto Edizioni
Genere:
Noir
Anno di
pubblicazione: 2018
Pagine:
194
SINOSSI
Qualgliarulo
ama solo tre cose nella vita: la moglie, il cinema e il suo lavoro. Quando il
suo mestiere di poliziotto lo porterà a indagare su una serie di efferati
delitti, impensabili in una piccola cittadina del sud, i suoi amori e anche la
sua esistenza si rivoluzioneranno completamente. Lo accompagneranno in questo
percorso i suoi partner, Alfonso Urcioli, collega grezzo e perennemente
allupato e Chiara Fiore, poliziotta dal passato torbido. Gli omicidi porteranno
alla luce storie inverosimili di violenza e lascivia che attraverseranno, senza
distinzione, alta borghesia e diseredati, politici e tossicodipendenti e nulla
resterà uguale a se stesso, neanche Quagliarulo. Rimarrà immutato solo Gennaro
Soriano, anziano gagà con una cultura cinematografica enciclopedica che trova
nel cinema le risposte a tutto, anche al perché gli uomini uccidono.
L’ispettore Pasquale Quagliarulo segue
le indagini alcune morti sospette. È un appassionato di cinematografia e spesso
cita film e situazioni viste in TV.
Sono
molti i personaggi che fanno parte del romanzo e, all’apparenza, non hanno
nulla a che fare l’uno con l’altro. Pian piano emergono i vari collegamenti e
le affinità tra loro.
È
interessante lo stile dell’autore. Ha la capacità di descrivere i personaggi
con molta attenzione e perizia di particolari. Seppur cruda, la sua scrittura
cattura l’interesse del lettore. Il gergo fa parte di ciò che succede in un
commissariato di polizia del sud.
L’intreccio
di supposizioni, indizi, interrogatori, porta ora a un sospettato, ora a un
altro. Il lettore stesso, proverà a esprimere le personali congetture, fino al
momento in cui tutto si svela.
Alla
fine dei capitoli, a volte, si
aggiungono i monologhi dell’assassino, dei pensieri scritti in corsivo per
distinguerli dal resto della storia. Una persona che, dopo aver provato la pulsione
omicida, non riesce a fermarsi.
Il
senso di questo libro, però, non si ferma alla ricerca del colpevole. Il senso,
sta nella vita di tutti i giorni, sta nelle nostre azioni, nel tempo che perdiamo
in futilità e nelle cose belle che, invece, ci lasciamo scappare.
Sta nel
fatto che, ognuno di noi, può essere vittima e carnefice, buono e cattivo,
perché tutti indossiamo delle maschere, ma una prevale sulle altre. A volte ci
manca il coraggio, altre ne abbiamo troppo.
Come
scrisse Oscar Wilde:
“Ogni
uomo uccide ciò ch’egli ama,
e tutti
lo sappiamo: gli uni uccidono con uno sguardo di odio, gli altri con delle
parole carezzevoli, il vigliacco con un bacio, l’eroe con la spada”.
Il
genere noir, non è sempre facile da leggere e, soprattutto, interpretare. L’ultimo
rigo mi ha lasciata di stucco, come se non avessi capito nulla.
E voi,
lettori, quale interpretazione avete dato a questo libro?
Nota:
Vi informo che i diritti d’autore, saranno devoluti alla “Fondazione per la
Ricerca della Fibrosi Cistica”.
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