Quella mattina di luglio
Corrado Augias
Una prostituta assassinata poco prima dei bombardamenti Alleati su Roma,
un facile colpevole e l'omicidio di un gerarca fascista risolto come
suicidio e passato per morte a seguito d'infarto. Sono gli ingredienti
del romanzo giallo ambientato durante la Seconda guerra mondiale scritto
dal giornalista e conduttore televisivo Corrado Augias, edito da Rusconi
Libri
«Flaminio Prati si piegò sulle ginocchia sollevando con precauzione il
braccio sinistro della salma. Dal cadavere seminudo si sprigionava,
nonostante tutto, un certo fascino residuo e mentre toccava quella carne
inerte Flaminio sentì la gola diventare di colpo arida, come se stesse
compiendo un gesto sconveniente». Flaminio Prati è il commissario di
polizia creato dalla penna di Corrado Augias, giornalista, scrittore e
conduttore televisivo. Il protagonista del romanzo Quella mattina di
luglio, in una caldissima giornata del 1943, viene chiamato per
l'omicidio di una giovane e bella prostituta. Ma fa appena in tempo a
vedere il cadavere e a raccogliere un involucro di lettere della
defunta, che su Roma cominciano i bombardamenti degli Alleati.
L'abitazione della ragazza viene rasa al suolo dalle bombe e il corpo
scompare. Flaminio Prati si rende conto dell'inutilità di indagare su
quella morte quando introno è pieno di cadavere e distruzione. Ma la
soluzione del mistero sembra facile, c'è un colpevole 'ideale' da poter
accusare: l'amico del cuore della giovane, dissidente politico e con
precedenti.
Nel momento in cui tutto sembra risolto, però, succede qualcosa di
inatteso: la morte di un gerarca fascista che aveva compreso l'inutilità
di quella guerra e la disfatta per l'Italia. Suicidio da far passare
pubblicamente per una morte a seguito di infarto, è il 'verdetto' degli
incaricati delle indagini. Ma per il commissario Prati è chiaro fin da
subito che si tratta di un omicidio. Un delitto che si ricollega con
quello della giovane prostituta e ha a che fare con un altissimo gerarca
fascista, un'intoccabile. Flaminio Prati si troverà a dover decidere se
perseguire la verità o piegarsi alle decisioni del regime.
Torna in libreria per Rusconi Libri dopo oltre vent'anni dalla prima
edizione, uno dei più bei romanzi di Corrado Augias, ambientato in una
Roma dilaniata dalle bombe, dai cadaveri e dalla miseria. L'intrigo
della narrazione si mischia perfettamente con la ricostruzione storica
di quel luglio 1943, quando gli Alleati erano in Sicilia e sulla
Capitale, fino ad allora considerata inviolabile, cominciarono a piovere
le bombe. Il fascismo è a un bivio, l'8 settembre sta per arrivare, e il
senso di disfatta del regime permea le pagine del romanzo creando
atmosfere suggestive e inattese.
«C'erano in giro cumuli di cadavere insepolti e nuovamente dissepolti
dalle loro tombe che ammorbavano l'aria, occuparsi di quell'unica morta
poteva anche essere considerata un'ingiustizia, un affronto alla
tragedia che la città stava vivendo». Nella pagine del romando di
Augias, il singolo assassinio viene a inserirsi magistralmente in un
contesto di morte e distruzione aprendo importanti spunti di
riflessione, primo fra tutti: come si può cercare un colpevole di un
unico delitto quando introno vi sono autori di genocidi che restano
impuniti?
La risposta non è scontata, così come la narrazione del romanzo che
tiene il lettore col fiato sospeso fino alla fine.
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