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giovedì 23 agosto 2018

Cristiana Serangeli: Lontana da me


Autore: Cristiana Serangeli
Titolo: Lontana da me
Editore: Kimerik
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 128


SINOSSI
Lontana da me è una condizione necessaria.
L’amore arriva e ti scompiglia i capelli e la ragione, ti travolge e ti lascia senza parole.
Le mani strette di due innamorati, la quotidianità narrata alternando versi poetici e aforismi alla descrizione dettagliata e introspettiva che diventa obbligatoria, quando il noi passa dall’essere un bellissimo presente all’essere un doloroso passato.
Interrogarsi, mettersi in discussione, ricostruirsi.
Matilde e Filippo sono la forza e la debolezza dell’essere umano.
Guardarsi dal di fuori, con distacco e autocritica, per cambiare pelle e tornare a respirare tutti i colori della vita.

Matilde è una ragazza fragile e remissiva, ma determinata a riprendere a volare, se sottovalutata e disprezzata.
Matilde racconta la sua storia d’amore con Filippo.
L’amore. Cos’è l’amore? Qualcuno ha paura di guardarsi allo specchio e rendersi conto di non essere in grado di stare da solo. Ci vuole coraggio per vivere davvero. Anche le emozioni si vivono con coraggio e incoscienza. Senza farsi troppe domande.
Questo romanzo, è un viaggio introspettivo nella vita sentimentale, e non solo, dei protagonisti.
“Chi ama sa chiedere scusa, sa chiedere aiuto. Chi ama si parla”.
In queste righe ci sono poesie e consigli. Uno dei più importanti è la comunicazione. La condivisione dei pensieri, in un rapporto, è essenziale.
La storia con Filippo finisce perché lui cade in depressione. Non è facile aiutare chi non vuole essere aiutato.
“Da qualche tempo eri impegnato a dimenticarti persino di te stesso, ti leggevo chiaro in viso un disagio, un mancato benessere, una mancanza di emozioni… Eri agitato, lo era il tuo cuore, il tuo vivere. (…) Se solo lo avessi percepito, ti avrei portato a vedere la tua vita, te l’avrei fatta vedere con i miei occhi per farti capire quanto per gli altri tu potessi essere speciale… Forse quel mostro brutto della depressione non si sarebbe innamorato di te tanto da portarti a scegliere tra lei e il tuo sole che avevi dentro. Non so perché hai scelto lei, so solo che avrei combattuto tutte le guerre che avevi in testa. Ma mi hai lasciata disarmata, non potevo combattere, non potevo combattere per te. Tu e solo tu potevi essere il soldato in prima linea. Hai scelto di non combattere nulla, di lasciarti vincere dagli eventi e dalla noia”.
È difficile lottare contro qualcosa di invisibile. Ci si aggrappa alla speranza che tutto si rimetta a posto e si ritorni come prima, invece ci si fa male.
In una coppia non è la perfezione che conta. Con le nostre imperfezioni diventiamo unici.
Quello che resta da fare, quando una relazione finisce,  è amarsi. L’amore per se stessi aiuta a ricostruirsi una vita, un futuro.
Sono il dolore, i lividi sul cuore, le batoste, a renderci forti, invincibili. Chi sopravvive al dolore, resterà sempre in piedi.
I viaggi introspettivi, in qualche modo, di danno sempre uno spunto di riflessione, uno spiraglio di vita e di luce quanto tutto sembra finito e buio.
Un messaggio di speranza, di rinascita, di sopravvivenza.


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