lunedì 5 marzo 2018

Vanessa Roggeri: La cercatrice di corallo


Autore: Vanessa Roggeri
Titolo: La cercatrice di corallo
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 23 gennaio 2018
Pagine: 239

SINOSSI
Achille e Regina si incontrano per la prima volta nell'estate del 1919, di fronte alle acque spumeggianti di una Sardegna magica. Regina dona ad Achille un rametto di corallo rosso come il fuoco, il più prezioso, con la promessa che gli porterà fortuna. Anni dopo, quella bambina è diventata una delle più abili cercatrici di corallo; quando si tuffa da Medusa, il peschereccio di suo padre, neanche l'onda più alta e minacciosa la spaventa. Lei è come una creatura dei mari ed è talmente libera da non avere mai conosciuto legami. Finché, un giorno, la sua strada si incrocia di nuovo con quella di Achille: nel viso di un uomo ritrova gli occhi del ragazzino di un tempo. A travolgerli non è solo un sentimento folle, ma anche un passato indelebile. Le loro famiglie, infatti, sono legate a doppio filo da rancori e vendette ed è in corso una guerra senza ritorno. Spesso non basta l'amore per cambiare un destino che sembra già scritto. Ma l'unico modo di scoprirlo è provarci, fino all'ultimo… Vanessa Roggeri ci racconta una terra densa di tradizioni con una scrittura traboccante della forza e della determinazione di chi in quell'isola ci è nato. Il ritorno di un'autrice che con le sue storie di passioni ha emozionato migliaia di lettrici.


La storia ha un sapore antico, fatto di leggende e superstizioni. Ambientate in una Sardegna del 1919, racconta la storia della famiglia Derosas.
Da una parte, troviamo Dolores, vedova con ben otto figli da mantenere. Cerca aiuto dal cugino del marito, Fortunato Derosas, lui se la passa bene e fa il “corallaro”. Lui si gode i risparmi accumulati in tanti anni di duro lavoro, passato a strappare i coralli dalle rocce marine e continua a guadagnare.
Dolores, invece,  è una donna orgogliosa e le costa molto umiliarsi davanti al rancoroso parente. Tra i due, per ragioni precedenti, non scorre buon sangue: motivo dell’astio, i terreni ereditati anni addietro.
Quei terreni sono infruttuosi, inutili e lei non sa cosa farsene, soprattutto quando Fortunato le nega l’aiuto richiesto. Lei giura vendetta. Non sapeva né come né quando, ma prima o poi Fortunato Derosas avrebbe pagato per la sua superbia e spietatezza.
Tra tutti i figli, Dolores ha un occhio di riguardo per Achille, il secondogenito.
“Era fatto così il suo Achille: quando gli nasceva un sentimento,
di qualunque natura esso fosse,
gli si aggrappava alla carne come l’edera e cresceva,
diventando difficile da estirpare se non dopo
una lunga tribolazione che coinvolgeva corpo e anima in egual misura.
Tenebra o luce, morte o vita, odio o amore:
per Achille Derosas non esistevano mezze misure”.
Una leggenda dice che tra quei terreni infruttuosi, c’è una caverna in cui è nascosto un tesoro. In realtà, quel tesoro, è il “guano” di pipistrello, un concime prodigioso che vale una fortuna. Nessuno avrebbe mai creduto che Dolores, donna sola e indigente, sarebbe stata capace di realizzare qualcosa di grande. Con la vendita del guano, lei guadagna molti soldi e riceve rispetto.
Questo non le basta. Più si arricchisce, più la sete di vendetta aumenta. Lei vuole vendicarsi e lo fa toccando il punto debole di Fortunato, la cosa più preziosa che ha: sua figlia Regina, la cercatrice di corallo…
La storia narra di antichi rancori tra famiglie, la leggenda del corallo rosso che “porta fortuna se lo regali”, oppure quella del corallo bianco che “può esaudire i desideri”.
Racconta anche di un grande amore, tra Achille e Regina. Un amore puro e sincero che niente ha a che fare con le faide familiari. Un amore che poteva unire le due famiglie e far cessare i vecchi rancori, le accuse e le vendette. Invece non riesce a compiere il “miracolo”.
“La cercatrice di corallo”, narra di credenze, miti e leggende, superstizioni e vendette che appartengono alla Sardegna, terra di inestimabili ricchezze e grandi potenzialità. Insegna anche una cosa: che la vendetta non porta nulla di buono, causa dolore, perdita e sconfitta.
Un romanzo dolceamaro che non si allontana dai precedenti libri scritti dall’autrice. Lo stile è piacevole, accurato, carico di ricerche e documentazioni.
Ambientato in una Sardegna antica, l’autrice continua a parlare di miti e leggende. Ognuno scrive ciò che sente dentro di sé. Evidentemente lei ha una passione per queste credenze popolari, raccontate dalla nonna. È affascinata dalle leggende ancorate a questa terra che sembra sempre antica, come se non riuscisse a stare a passo con i tempi.
Piacevole.





Nessun commento:

Posta un commento

E' vietata la pubblicazione e la distribuzione dei contenuti non autorizzata dall'autore.
copyright © 2014 by Emme X.