domenica 31 dicembre 2017

Giovanni Novara: Tutta la neve del cuore

L'ultima recensione del 2017 è rivolta a un romanzo romantico e dolcissimo, pubblicato dalla Butterfly Edizioni.

Autore: Giovanni Novara
Titolo: Tutta la neve del cuore
Editore: Butterfly Edizioni
Genere: Romanzo contemporaneo
Anno di pubblicazione: dicembre 2017
Pagine: 118

SINOSSI
Per Ginny il Natale è sempre stato un momento felice, fino a quando una lettera ha frantumato ogni sua certezza. A 25 anni si ritrova single, dopo una storia finita male che l'ha resa insicura e convinta di non meritarsi l'amore di nessuno. Persino la sua famiglia disapprova le sue scelte di vita, e tutto questo la fa sentire incompresa e sola. Fingersi forte davanti agli altri diventa ogni giorno più difficile... Il destino poi sembra farsi beffe di lei facendole incontrare Nataele. Non solo lui ha un nome che le ricorda i momenti felici che non rivivrà mai più, ma è anche un valido candidato per il posto di lavoro che ha sempre sognato. C'è qualcosa in lui che la attira come una calamita, ma il suo cuore cinico e gelido non le permette di lasciarsi andare. Ma complice la neve, l'avvicinarsi del Natale e la magia di Parigi, Ginny scoprirà che l'amore è l'unico rischio che vale la pena di correre...

Certi incontri sono destinati ad accadere... 

Questo romanzo è molto più di un semplice regalo di Natale! È un dono per chi ha voglia di emozionarsi e credere ancora nell'amore... 

Tu provi a nasconderti dall'amore, ma in fondo sai che ti troverà.... 


“Solo l’amore ci può salvare,
ma non basta quello degli altri,
ci vuole anche quello per noi stessi”.

Con questa frase ben in mente, vi parlo del nuovo romanzo di Giovanni Novara. Iniziamo con i protagonisti.
Ginny è una ragazza che amava il Natale. Le piace cucinare, come fosse una medicina, un antidoto a tutto. Un evento inaspettato, una verità segreta, cambierà tutto a iniziare proprio dal Natale: adesso lo odia… e non ha più una famiglia.
È laureata in architettura, (una passione scoperta da giovanissima), da sempre osteggiata dalla sua famiglia, derisa per questa scelta, scoraggiata in ogni modo. Da cinque anni abita a Parigi e divide l’appartamento con Luna, una studentessa di medicina.
Nataele è un ragazzo abituato ad avere tante donne. Il suo sogno è quello di diventare un bravo architetto, ma le opportunità sono scarse e solo un colpo di fortuna, o meglio, un senso di colpa per averlo usato da parte della sua ex datrice di lavoro, lo spedisce dritto a Parigi per un colloquio di lavoro.
Nataele e Ginny non si sono mai incontrati, ma quel lavoro sarà la scorciatoia per conoscersi. All’inizio, Ginny vuole rifiutare ma un po’ Luna, un po’ Nataele, riescono a farle cambiare idea… “Perché nessuno può fermare un sogno a cui teniamo con tutte le forze”.
La vicinanza di Nataele causa confusione in Ginny. Lei odia il Natale e non può lavorare con uno che si chiama Nataele. Lui l’aveva salvata da una figuraccia, l’aveva fatta sentire meno sola e proprio per questo doveva stargli alla larga.
“Quanto fa male, quanto fa male vedere amore 
nelle vite altrui e non averne nemmeno un pezzetto per sé…”
Oltre alla delusione della famiglia, Ginny ha avuto una sola storia d’amore che è stata devastante. Non ha fiducia in nessuno, figuriamoci negli uomini.
“Perché in fondo, che cosa ci di poteva aspettare da un uomo? 
Niente.
Promesse infrante. Illusioni. Prese in giro. Delusioni.
Niente di più e niente di meno”.
Nataele, invece, è curioso. Vuole conoscere Ginny. Per la prima volta in vita sua, ha un pensiero assiduo per una ragazza e non è solo un desiderio fisico: in lei vede qualcosa di speciale e misterioso che tenta disperatamente di nascondere.
“Sento che dietro i suoi occhi così magnetici si nasconda tanto,
un mondo, dei segreti. 
E io voglio scoprirli tutti quanti. Uno per uno”.
Per Ginny, la presenza di Nataele, significa rimettere in discussione tutti i sentimenti che aveva chiuso lontano dal suo cuore.
“Pensiamo di aggrapparci agli altri come fossero 
ancore gettate in mare per salvarci e non ci rendiamo conto 
di affondare insieme a loro, 
nei sensi di colpa che ci procurano, 
facendoti sentire inadeguata, sbagliata, 
meritevole di ogni schiaffo, insulto, ingiuria. 
E siamo disposte ad accettare di tutto, 
pur di sentirci parte di qualcosa, appartenenti a qualcuno. 
Siamo pronte ad accontentarci delle briciole, 
pur di avere un po’ d’amore. 
Ma non è amore quello che fa male, 
quello che non ci capisce e che ci fa sentire ancora più sole. 
Non è amore chi ci guarda negli occhi e 
non ferma i pugni nemmeno di fronte alle lacrime. 
Non è amore chi ci promette di cambiare e poi non lo fa. 
Non è amore chi lo giura e non lo mantiene”.
Per Ginny è molto difficile tornare a fidarsi. Per molto tempo lei si è rinchiusa in se stessa, nascondendosi dietro le proprie paure. A un certo punto, capisce che non può pretendere di essere capita se non vuole raccontare cosa le è successo. Non può aspettarsi che qualcuno butti il giù il muro che ha costruito, se è proprio lei a non volere che crolli. Arriva il momento in cui bisogna stringere le mani che ci vengono tese. Arriva il momento in cui bisogna volersi bene e perdonare il passato. Dimenticarlo. Solo così si può andare avanti.
Nateale è l’unica persona che la fa sentire speciale, la sa ascoltare e la capisce. Lei ha bisogno proprio di questo: di comprensione.
“L’ho guardato negli occhi e alle sue parole mi sono 
aggrappata con tutte le forze, 
perché la comprensione, le carezze e gli abbracci 
sono proprio ciò che mi mancano di più”.
In poche parole, lei con Nataele non si sente più sola.
Ma le cose non sono così semplici, prima di andare avanti, bisogna fare un passo indietro e affrontare le nostre paure. Ci riuscirà, Ginny?

La storia è scritta con i pov dei due protagonisti.
Devo dire che Ginny è un personaggio molto dolce, ma anche lagnoso, sfiduciato. È una ragazza solitaria e silenziosa che non permette agli altri di capirla, però, allo stesso tempo, vorrebbe la comprensione di tutti come se potessero leggerle il pensiero. È un po’ troppo “vittima”, si piange addosso come se non meritasse nulla di buono dalla vita.
Per questo ho apprezzato molto il ruolo di Nataele che, con la sua abnegazione, tenta in mille modi di spronarla, apparentemente senza risultato. Fino al punto di dire…
“È che sono stanco! Stanco di vederti soffrire, 
di vedere quegli occhi che non vogliono fidare 
quando avrebbero tutti i motivi per farlo. 
Quindi vattene via. È questo che sai fare, no? 
Quando ti sentirai pronta, forse, 
la tua vita potrà prendere una giusta direzione. 
Ma adesso non è il momento. 
Ti amo troppo per vederti soffrire. 
Ti amo e voglio lasciarti andare, 
perché mi rendo conto che tu non mi ami affatto, 
non quanto me almeno”.
La paura di perdere le persone che amiamo ci fa agire in modi imprevedibili, a volte sbagliati. Scappare non è mai la soluzione ai problemi, solo affrontandoli si può avere la forza di ricominciare.
Nella storia si nota una grande sensibilità da parte dell’autore che, con tante frasi sulla vita, invita il lettore a riflettere sulla propria esistenza.
Una bellissima storia d’amore, contornata dalla magia di un’atmosfera natalizia e il romanticismo di Parigi. Affronta i temi della solitudine, della famiglia, delle scelte subite o fatte subire.
Ho apprezzato particolarmente lo sbocciare della storia d’amore, quasi con naturalezza, senza forzature, casuale eppure inevitabile.
Un libro consigliato, per le grandi emozioni e i profondi pensieri che suscita.
  






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