Autore:
Tiziana Lia
Titolo: Noi
all’orizzonte
Editore:
Self publishing
Genere:
Romanzo contemporaneo
Anno di
pubblicazione: 2017
Pagine: 392
Sinossi
Zoe ha una
vita soddisfacente: viaggi, begli abiti, una casa elegante, un uomo, Fabio, con
cui convive da otto anni e con il quale partecipa ai salotti di Roma. Unico neo
il trasferimento del suo compagno in un’altra città per motivi di lavoro nel
momento in cui lei ha perso il suo.
Sarà una
promessa rubatale dalla vicina, l’anziana Elide, a condurla a Borgo Trilussa,
un centro accoglienza per ragazzi: dovrà sostituire la dirimpettaia in cucina,
come volontaria.
Al Borgo Zoe
conosce un ambiente nuovo: il suo carismatico direttore, il vecchio Sebastiano
Trilussa, è un padre per quella decina di giovani svantaggiati che cercano di
trovare la loro strada. Lì si respira aria di casa, genuinità, affetto e lei ne
rimane affascinata. È stupendo accorgersi delle piccole cose che prima dava per
scontato e a poco a poco Zoe inizia a cambiare. Un cambiamento che ha anche un
nome: Isaac. Anche lui cresciuto al Borgo, p un tipo introverso, misterioso,
affascinante e ha un passato dal quale vuole riscattarsi. Zoe e Isaac
percepiscono l’alchimia che li lega e si trovano stretti tra due fuochi:
l’attrazione che li unisce e i mondi diversi ai quali appartengono.
Tuttavia,
scopriranno sulla loro pelle che non tutto è come sembra e che la vita a volte
prende pieghe inaspettata, dolorose ma rivelatrici. In un crescendo di verità
taciute, promesse, menzogne e sottintesi, le vite di Zoe, Isaac, Fabio e gli
altri protagonisti s’intrecceranno più di quanto loro stessi pensino…
Dopo “Ai
confini del cuore”, l’autrice Tiziana Lia torna con una nuova storia piena di
sentimenti a tutto tondo. Non c’è solo amore carnale, ma amore per il prossimo.
Rispetto.
Zoe è una
donna di trentacinque anni, orfana (i genitori erano morti in un incidente) e
cresciuta con i generosi e amorevoli zii che non le hanno mai fatto mai mancare
nulla, nonostante fossero persone semplici e con le possibilità economiche
limitate.
Dopo due
anni di fidanzamento con Fabio, hanno deciso di convivere e da otto anni sono
inseparabili, infatti lei pensa sia ora di convolare a nozze, ma lui non è
ancora pronto per il grande passo.
Fabio è un
uomo abituato ad avere di tutto e di più, non si accontenta facilmente, vuole
sempre il meglio. È abituato a un tenore di vita costoso e non potrebbe mai
vivere diversamente.
Così anche
lei inizia a vivere come una favola questa loro relazione. Si può permettere
abiti costosi, viaggi, lusso, locali alla moda e amicizie di pari livello
sociale.
La storia
inizia quando Zoe si ritrova disoccupata e Fabio è stato trasferito a Modena
per lavoro. Si tratta solo di qualche mese, ma la distanza non è mai piacevole
tra due persone che si amano. Adesso è arrivato il momento di stringere la
cinghia. Hanno due case da mantenere, doppie bollette, due automobili, quindi
si deve risparmiare, cosa che nessuno dei due sa fare.
Per Zoe
inizia un periodo difficile. La banca le fa pressione. Le rate del condominio
si accumulano e tutto diventa pesante e insopportabile. Intanto Fabio sembra
non preoccuparsi più del necessario.
È arrivato
il momento di rimboccarsi le maniche.
Elide, la
simpatica e sagace dirimpettaia, considerata da Zoe come una nonna, le chiede
di sostituirla al centro di accoglienza in cui lei fa volontariato da anni.
Inizialmente
Zoe rifiuta. Che cosa ci faceva lei in un centro di accoglienza?
Con le
dovute insistenze, Elide riesce a convincerla e le trova anche lavoro in una
ditta di pulizie. Zoe ha l’acqua alla gola e troppi debiti, quindi accetta.
Quando si
reca a Borgo Trilussa, conosce immediatamente il fondatore, Sebastiano
Trilussa, un uomo anziano molto perspicace, con una grande quantità di amore
nel cuore da donare a tutti i ragazzi del centro.
Zoe ha un
grande limite: i pregiudizi.
“I pregiudizi
l’avevano sempre portata a considerare quelli senza famiglia come persone
sfortunate, che non avevano nulla e che non potevano vivere un’esistenza
normale”.
Fabio non accoglie bene le nuove mansioni di
Zoe, ma di fatto non l’ha aiutata a pagare le bollette, né le ha mai chiesto se
le servivano soldi. A volte lei aveva la sensazione di essere una palla al
piede di cui lui voleva liberarsi. Sembrava che lei fosse l’unica a fare
sacrifici e rimboccarsi le maniche per mantenere in vita la loro storia.
Zoe si
ambienta subito al Borgo. Tutti sono gentili e le si affezionano con
spontaneità e lei si sente apprezzata come non accadeva da tanto tempo.
Tutto si
sconvolge quando, al Borgo, arriva Isaac.
Isaac era
cresciuto al centro di accoglienza, sotto l’ala protettiva di Sebastiano che,
infatti, ha sempre avuto un debole per lui. Lo considera il suo successore, perché
Isaac riesce a leggere i cuori delle persone proprio come lui.
Isaac è
sospettoso, non si fida di Zoe. Nella loro complicata conoscenza, emergono
tutte le fragilità e la paura della diversità. Entrambi si studiano, si
scrutano, si difendono, si accusano e si proteggono.
Al Borgo Zoe
ha trovato sorrisi spontanei, collaborazione reciproca, rispetto e accoglienza.
Tutto molto lontano dalla sua vita infelice. Scopre che i suoi amici, quelli
che frequenta con Fabio, non sempre sono sinceri, anzi, dimostrano di essere
falsi e ipocriti. Capisce quanto era fortunata, invece, quando abitava con gli
zii. Le loro feste era sempre belle, piene di gente e allegria.
Al Borgo
Trilussa si sentiva amata davvero.
Zoe inizia a
sentirsi confusa. Se da una parte c’è Fabio, l’uomo che ama da tanti anni e con
cui desidera sposarsi, dall’altra parte c’è Isaac: orgoglioso ma generoso,
misterioso ma semplice, complicato ma con un cuore grande, disposto a tutto per
aiutare i ragazzi del Borgo. Isaac rappresenta una diversità di cui lei ha
paura.
Nel
sottofondo, la città eterna. Roma, con la sua bellezza antica e romantica. Qui
si svolge la storia.
Si
susseguono molte situazioni dove emergono le limitazioni e i pregiudizi di
molte persone: la paura verso chi è diverso da noi. Disabili, orfani, persone
dal colore della pelle diversa dalla nostra, disabili, omosessuali, mendicanti,
obesi. Queste sono tutte persone che devono lottare e difendersi, che devono
subire gli sguardi inquisitori, diffidenti e disgustati della gente chiamata “normale”.
In fondo,
anche Isaac era prevenuto nei confronti di Zoe, considerandola la solita ricca
annoiata che finge di interessarsi a chi è meno fortunato. Poi lei è bianca e
lui non vuole una donna bianca.
“Il colore delle loro
pelli spiccava l’uno sull’altro, come fossero panna e cioccolato, elementi del
suo dessert preferito. Erano così diversi eppure insieme avevano una
combinazione unica”.
L’autrice
racconta con delicatezza temi e argomenti che riguardano tutti. La persona che
più mi ha colpito, in tutto il racconto, è Sebastiano. Un uomo unico. Generoso
e caparbio che ha dedicato la sua vita ad amare dei ragazzi complicati, come
fossero i figli che non ha mai avuto. Ha mostrato a tutti, indistintamente, la
lealtà, la fratellanza, la collaborazione, la spalla cui aggrapparsi nei
momenti difficili, l’amore umano. Lì nessuno si sentiva solo, perché erano
legati da grandi principi morali che li rendevano uguali. Lì non c’erano
diversità.
I sentimenti
sono il tema principale dell’intera opera. Non solo quelli romantici, ma
l’amore a 360°. Naturalmente c’è un grande tira e molla tra Zoe, Fabio e Isaac.
Incomprensioni, verità, bugie, perdono, rinunce, tradimenti. Un bel mix che non
vi annoierà.
Leggendo
questo romanzo, ho vissuto le storie dei protagonisti come fossero amici miei.
Quando spegnevo l’e-reader, mi mancavano. Avevo voglia di prendere il cellulare
e fargli un saluto. Chiedere a Zoe come stava Giovanni, un ragazzo del centro
vittima di bullismo; di domandare a Isaac di preparami una delle sue
meravigliose pizze di cui sono golosa. Avevo voglia di andare a trovare il più
grande amico: Sebastiano. Mi commuovo mentre scrivo. Se leggerete il libro,
capirete perché.
Poi ho
scorto anche un altro messaggio in questo romanzo. A volte amiamo una persona
con tutta la nostra forza, a volte ci aggrappiamo alle persone pensando che
siano il meglio per noi, a volte non ci accorgiamo di essere solo pedine nelle
mani di chi ci ostiniamo ad amare, a volte amiamo per abitudine. Non ci
rendiamo conto di come stanno realmente le cose, fino a quando non apriamo
veramente gli occhi, consapevoli di quello che ci accade. Le persone che ci
vogliono bene, che guardano tutto al di fuori del rapporto, cercano di darci un
consiglio, un suggerimento, ma noi non lo percepiamo, o abbiamo difficoltà ad
accettarlo.
Troppo tardi
ci accorgiamo di aver perso anni e tempo prezioso. Quindi sveglia! La vita è
una, non possiamo perdere tempo dietro a chi non ci merita.
Consigliato.
Grazie Emme X. So che i tuoi pareri sono sinceri e a questo punto sono io che mi commuovo. Sono senza parole. Grazie ancora!
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