Autore:
Mauro Colarieti
Titolo:
Costellazione di brufoli 1
Editore:
Lettere Animate
Anno di
pubblicazione: 2015
Genere:
Young Adult LGBT
Pagine: 300
Prezzo: €
1,99
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/cdbmc?ref=hl&__nodl&_rdr
SINOSSI:
Quando Fabrizio viene adocchiato dagli Artisti del
Retrobottega, una vera e propria mafia di liceali gay, capisce da sé che le
cose sarebbero cambiate in poco tempo. Cominciando a uscire con loro, il
ragazzo si ritrova catapultato in una realtà che lo aiuterà a scoprire meglio
quello che è, evidenziando lati del suo carattere fino a quel momento nascosti.
Contemporaneamente, in un’altra città, Lohn sta cercando in
tutti i modi di resistere all’ambiente degradante in cui la sua vita viene
inscenata, e grazie a nuovi arrivi, la sua esistenza sembra avere la
possibilità di diventare degna di essere vissuta.
Loro due, insieme ad altri personaggi secondari, vengono
studiati attraverso il multi-POV (che arriva a contare cinque voci narranti) e
ci accompagnano per tutto lo svolgimento della trama; pur vivendo situazioni
completamente diverse, il lettore può comprendere alcuni particolari che
accomunano tutti loro. Il romanzo, diviso in quattro parti, lascia spazio a
diverse tematiche dei giorni nostri, analizzando come ognuno possa vivere la
propria adolescenza in base alla personalità e alle scelte fatte.
“Costellazione di brufoli” enfatizza una società moderna,
dove gli atteggiamenti omofobici si stanno estinguendo e dove l’orientamento
sessuale è un’etichetta sociale soltanto apparente.
Nel testo compaiono, in modo equilibrato, alcuni versi di
canzoni collegate alla storia, di artisti musicali che spaziano da Mina ai Cage
the Elephant.
Tra delusioni e soddisfazioni, i nostri protagonisti
continuano a percorrere le loro vite, nascondendo segreti e ambizioni che
nemmeno loro riescono a inquadrare e comprendere al meglio.
È una serie di situazioni narrate da ragazzi che dispongono
di tanto ma che non si sentono mai abbastanza, membri tipici di una generazione
che è propensa a sapere tutto, ma che forse, in fin dei conti, capisce ben
poco.
ESTRATTO:
Perché noi adolescenti non siamo deboli, pretendiamo tutto senza dare
niente, e usiamo i nostri istinti per ficcarci in guai più grandi di noi.
Rendiamo le nostre vite un qualcosa di molto simile a una gigantesca
costellazione, una rete stellare che tutti possiamo osservare e in cui tutti,
più o meno, possiamo rivederci.
Sono delle costellazioni di esperienze, orrende e magnifiche, che
descrivono l’immensità dell’adolescenza che ognuno di noi possiede o ha
posseduto. Forse, tra questa moltitudine offerta dal cielo notturno, gli
adolescenti sono delle stelle. Alcuni si sentono speciali, arrivano a pensare
che il mondo sia stato costruito per farli star male, quando in realtà fa di
tutto per proteggerli.
Sapete cosa? A loro non interessa, perché fuggire da una costellazione
che non si sente propria è l’unica soluzione per chiunque preferisca
precipitare a fondo piuttosto che illuminarsi di false speranze.
Probabilmente io e Dan siamo un po’ così, come delle stelle cadenti.
Attraversiamo l’atmosfera, silenziosamente, ma il nostro bagliore non
ci permette di scappare dalla costellazione in cui Fabrizio e gli altri sono
rimasti intrappolati. Non riusciamo ad andarcene, se non facendoci notare.
Scappiamo perché è l’unica cosa che sappiamo fare.
Scappiamo dalle stelle più ingenue, quelle difettose. Con difetti come
la superbia, il cinismo, perfino la sensibilità e l’empatia, in un sistema dove
essere buoni provoca solo disagi e sofferenza.
Scappiamo dal cerchio stellare delle labbra screpolate, degli occhi
strabici, dei fianchi larghi.
Io e lui stiamo evadendo dalla costellazione dell’eterna giovinezza, e
vogliamo esplorare il cielo.
Non vogliamo più far parte della costellazione adolescenziale, la
costellazione dell’apparecchio per i denti, degli occhiali da vista e delle
costole sporgenti.
Noi non siamo più parte della costellazione di brufoli; noi vogliamo
andare oltre.
La mia
recensione
Questo
romanzo è opera di un autore giovanissimo che ci parla di un mondo sconosciuto
a molti. Aiuta i lettori a conoscere le dinamiche che potrebbe vivere un
adolescente quando si trova a dover accettare – e far accettare – il suo
orientamento sessuale.
Diversamente
da quanto mi aspettavo, Mauro Colarieti riesce a non cadere “eccessivamente” negli
stereotipi e questo mi ha sorpreso, perché non è affatto facile esprimere un
concetto diverso da quello della massa. I
Si evolvono
le esperienze di Fabrizio e Lohn: due adolescenti che scopriranno meglio chi
sono e cercheranno di dare un senso alle loro difficili vite. Sarà proprio
questo incontro che, in qualche modo, cambierà il corso del loro futuro.
Lohn è un
ragazzo in sovrappeso, molto complesso e, proprio per questo, l’ho amato particolarmente.
Ha i suoi lati umani deboli, eppure spicca tra gli altri.
Fabrizio è
un magrissimo ragazzo, molto diverso da Lohn, anche lui ha le sue
caratteristiche delineate.
Non saranno
gli unici personaggi che conosceremo, ma Fabrizio verrà accolto in una sorta di
“confraternita gay”, costituita da ragazzi che vantano la loro sessualità e la
sbandierano apertamente.
Il titolo
può trarre in inganno, ma è più idoneo di quanto si possa immaginare. Credo che
l’autore abbia pensato a qualcosa di acerbo, come può essere un adolescente,
che si evolve fino a svilupparsi e maturare in alcuni casi.
Scritto da
un doppio punto di vista, è comunque usata sempre la prima persona. Questo
permette al lettore di entrare direttamente in comunicazione con il personaggio
che narra, esponendosi psicologicamente, con i suoi sbagli, le sue incertezze e
il continuo cambiamento che è tipico in questa età.
Alcuni punti
possono far riflettere, le frasi non sono buttate a caso, ma hanno un messaggio
da trasmettere.
Il romanzo è
ambientato tra Brescia e Bergamo e si tratta di una trilogia.
Posso dire
che le vicende che mi hanno colpito maggiormente, riguardano gli sviluppi
mentali dei protagonisti. Sono attratta dalla psicologia e mi domandavo se era
possibile che un diciottenne come Mauro, con poca esperienza,potesse scrivere
qualcosa che andasse oltre l’ovvietà. Anche questa è stata una sorpresa:
l’autore, in breve, dice che sebbene l’emarginazione provochi sofferenza, è
meglio reagire piuttosto che atteggiarsi a vittime. La vita è una sola: perché
farsela rovinare? Meglio camminare a testa alta, magari sopportare e
soccombere, ma anche accettarsi ed essere ottimisti.
Il romanzo
contiene tanti micro messaggi, come ad esempio, quello di esagerare nella lotta
dei propri diritti gay, al punto di considerarsi migliori degli etero. Se così
fosse, gli omosessuali non cercano uguaglianza di diritti, ma addirittura
superiorità. Ergo, se vuoi uguaglianza, ma ti senti superiore è un controsenso.
Un
personaggio che ha poco spazio, ma una certa importanza è Daniele che, per uno
scherzo poco divertente diventa una pornostar su Youtube, ripreso da altri
ragazzi che hanno violato la sua intimità.
Un altro
particolare è la suddivisione del libro. (Ho preso qualche appunto mentre leggevo, ma spero di non fare confusione).
Nella prima
parte si parla di bullismo, un fenomeno purtroppo attuale. Si parla anche del
tradimento che colpisce Fabrizio, dell’aspetto esteriore che riguarda Lohn e
della depressione di Daniele.
Nella
seconda parte si parla dell’incontro tra Lohn e Fabrizio.
La terza
parte ha 5 POV alternati e credo che sia un esercizio difficilissimo da
applicare. Devi entrare nella mente del personaggio, pensare come lui, essere
lui, far sentire al lettore la differenza tra l’uno e l’altro.
Ecco, forse
ci sono troppi personaggi. Preferisco meno confusione, ma questo è un mio gusto
personale.
In questa
terza parte, ma anche nella quarta, si parla di suicidio e naturalmente non vi
dico altro.
Anche in
questo caso, la maturità dell’autore è palpabile. Voglio dire, questo ragazzo
ha le idee chiare, esprime idee e concetti con nozione di causa. Ha sempre un
punto di vista diverso da quello che ci si aspetta.
Ad esempio,
il suicidio, argomento delicatissimo, è segno di disagio e instabilità. Però
c’è chi ne abusa, tornando al discorso di prima: il vittimismo. La parola
“suicidio”, come anche l’autolesionismo,
diventano modi per attirare l’attenzione su di sé e farsi compatire.
Invece pensare “veramente” al suicidio è una cosa grave, è un malessere reale e
profondo. Probabilmente, chi è davvero turbato cerca di non darlo a vedere.
I personaggi
di questo romanzo sono persone come tante, con i loro difetti, problematici e
veri. Non perché si tratta di un genere LGBT, deve necessariamente trattare di
personaggi belli e perfetti che vivono il loro amore.
Qui c’è
molto di più.
Il romanzo è
rivolto a un pubblico adolescente, ma io non mi sento di restringere l’età dei lettori.
Credo che leggere questo libro, possa essere un’esperienza illuminante un po’
per tutti.
Lo stile
dell’autore è diretto, molto giovanile, a volte acerbo, ma spesso sorprendente.
Pur non volendo cadere nel cliché, a volte inciampa. Forse un po’ ripetitivo su
alcuni aspetti, ecco, avrei preferito qualche pagina in meno, un po’ smussato
da qualche parte. Per finire, tormento degli scrittori, qualche refuso. In
questo romanzo vengono esaltate le imperfezioni dei protagonisti. Credo che sia
un ulteriore messaggio: se mi ami, se mi vuoi bene, devi fare i conti anche con
le mie mancanze, sono queste che mi rendono speciale.
“Sono
sempre stato il ragazzo diverso, e per la prima volta posso considerarla come
una fortuna.
Perché tutti siamo stati storie di giovani, storie raccontate dallo specchio dei nostri occhi, che seppur dipinti come innocenti, in realtà nascondono segreti frammentati. Conosciamo sulla nostra pelle quei giovani disastri e quelle giovani promesse, i giovani amori e le giovani sofferenze. E forse sì, la maggior parte di noi stelle sarà sempre troppo piccola per cambiare il mondo, ma alcune, invece, non saranno mai troppo grandi per cambiare loro stesse.”
Perché tutti siamo stati storie di giovani, storie raccontate dallo specchio dei nostri occhi, che seppur dipinti come innocenti, in realtà nascondono segreti frammentati. Conosciamo sulla nostra pelle quei giovani disastri e quelle giovani promesse, i giovani amori e le giovani sofferenze. E forse sì, la maggior parte di noi stelle sarà sempre troppo piccola per cambiare il mondo, ma alcune, invece, non saranno mai troppo grandi per cambiare loro stesse.”
BIOGRAFIA AUTORE:
Mauro Colarieti nasce il primo Aprile del 1997, nonché anno
della pecora Dolly, di Titanic e di Google. Abita a Romano di Lombardia, in
provincia di Bergamo, dove tutt’ora frequenta il liceo.
Nel giorno del suo diciottesimo compleanno pubblica
“Costellazione di brufoli” (Lettere Animate Editore, 2015), il suo romanzo
d’esordio, nonché primo capitolo di una trilogia.
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