SCHEDA TECNICA
Autore: VANESSA ROGGERI
Titolo: IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO
Editore: GARZANTI
Data di pubblicazione: 2013
Genere: NARRATIVA
Pagine: 216
Sinossi
È notte. La notte
ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano
l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la
forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo
spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo
sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua,
che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di
essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel
piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine
maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte,
abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non
ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni
di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere
quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla
Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È
sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto.
Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta.
Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a
frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta.
La mia recensione
La suggestiva
ambientazione del romanzo ci porta indietro nel tempo, precisamente nel 1880
nell’entroterra della Sardegna. La protagonista del romanzo è la superstizione.
I personaggi principali sono i membri della famiglia Zara: il padre Severino, la mamma Augusta,
i figli (Lucia la maggiore, la secondogenita è Pinella, la terza è Fedela,
infine Desolina e Mariuccia - Giulia era la sesta figlia morta ancora neonata),
zio Efisio che sarebbe il nonno e Cicita la domestica. Tutti i personaggi hanno
un ruolo decisivo all’interno della vicenda e sono descritti con caratteristiche
ben delineate, ognuno diverso dall’altro. Lucia è una bambina di dieci anni dal
cuore buono, mentre tra le altre sorelle regna l’invidia e, in altre, l’ingenuità.
La madre Augusta non si fa scrupolo ad abbandonare la neonata per lasciarla
morire. Questo accade perché, secondo la superstizione e le leggende del luogo,
Baghintos, la settima figlia di sette figlie è maledetta, considerata una “coga”
cioè strega, capace di formulare riti magici e con poteri soprannaturali, che
si nutre del sangue dei neonati non battezzati.
Per evitare una disgrazia all’interno della famiglia (e al paese), l’unica
soluzione è lasciarla morire durante la notte. Lucia non permette che ciò
accada: soccorre la sorellina in segreto e le da il nome di Ianetta.
La bambina
cresce allo stato brado, tra i boschi, allontanata e odiata da tutti, questo trattamento non
fa altro che aggravare l’ignoranza della bambina, oltre a crescere come una
selvaggia, da sola come un animaletto. Al contrario, Lucia considera Ianetta sua
sorella a tutti gli effetti e deve lottare, non poco, per dimostrarle il suo bene, andando contro tutti. È così radicato il credere alle leggende
popolari che Lucia stessa a volte vacilla, ha paura, è piena di dubbi, ma sa
che Ianetta è buona e che non le avrebbe mai fatto del male. Anche quando Lucia
darà alla luce una bambina e tutti le diranno che Ianetta la ucciderà per berne
il sangue, Lucia ha la conferma che quelle superstizioni sono sbagliate e sarà
ancora più determinata nel salvare la sorella. Ogni comportamento degli altri personaggi
ruota intorno ai riti scaramantici, alle superstizioni e alle credenze
popolari. Questa storia racconta un
amore tra due sorelle che va oltre le leggende, ma ci parla anche di odio e
cattiveria. Il romanzo prende spunto dalle storie raccontate all’autrice
dai suoi nonni, risalenti a quando, in Sardegna, si credeva realmente alla
magia e alle streghe.
Leggere questo
libro è stato interessante perché, anche se vivo in Sardegna (non dalla
nascita), non la conosco a fondo, quindi è stato piacevole scoprire qualcosa di
oscuro e sconosciuto. Tra l’altro, la narrazione è piacevole, coinvolgente,
trascinante e lo stile dell’autrice lo considero gradevole. È stata capace di
descrivere luoghi e situazioni in modo azzeccato, senza annoiare, ma tenendo
acceso l’interesse del lettore. Ogni tanto ci s’imbatte in qualche parola “dialettale”,
così da trasportati in una lontana Sardegna, portandoti a provare innumerevoli sensazioni.
Questo è uno
straordinario romanzo italiano, con un esordio ammirevole. Ho letto il romanzo
in una notte perché volevo sapere fino a che punto, Lucia, sarebbe stata in
grado di aiutare la sorella. Lettura consigliata, pur essendo lontanissimo dal
mio genere romantico, contemporaneo e chick lit.
VANESSA ROGGERI
Biografia dell'autore
Vanessa Roggeri ha 37 anni, nata e cresciuta a Cagliari, dove
si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica,
innamorata della sua isola. Le storie che le raccontavano i suoi nonni l’hanno
segnata profondamente, al punto di scrivere lei stessa una narrazione. “Il
cuore selvatico del ginepro” è il suo primo romanzo. Attualmente lavora nell’azienda
di famiglia e sta scrivendo un nuovo romanzo.
EMME X ©
anche a me è piaciuto un sacco: un modo per conoscere la cultura e le tradizioni sarde senza fermarsi alle sue (bellissime) spiagge!
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