Autore: Amanda Bray
Titolo: Cercavo proprio te (ma
non lo sapevo)
Editore: Self publishing
Genere: Romance chick lit
Anno di pubblicazione: febbraio
2017
Pagine: 216
Sinossi
Benedetta
non può dimenticare una promessa che fece quando aveva solo dieci anni ed era una
terribile ragazzina impicciona. Anche se sono passati tanti anni, se non ha più
rivisto il destinatario della promessa, se ha un fidanzato e vive in un altro
continente, il ricordo è rimasto nascosto nel suo cuore, in attesa di essere
risvegliato.
Benedetta, livornese, laureata in Diritto Internazionale a Pisa, si è trasferita per lavoro a New York per inseguire un sogno di realizzazione professionale; è riuscita ad entrare in una delle più importanti banche di investimenti dove deve guardarsi alle spalle perché la concorrenza è molto agguerrita.
Abita a Cobble Hill con due amiche, così diverse da lei da bilanciare le sue paranoie. Sandra, una ricercatrice italiana che lavora per una casa farmaceutica, è una bellezza da copertina e di New York ama soprattutto la vita notturna; Pauline, belga, è una collega di Sandra, ingenua e amante della cucina.
Il destino a volte gioca degli strani scherzi: è questo che pensa Benedetta quando, una mattina, viaggiando sulla metropolitana per andare in ufficio, pensa di riconoscere in un passeggero proprio quella persona che appartiene al passato. E allora bisogna cogliere al volo l’occasione e provare a scoprire se quell’uomo affascinante è chi sembra.
La sua vita entra così in un vortice di incontri, serate romantiche, equivoci e decisioni da prendere. Quando Benedetta penserà di avere coronato il suo sogno d’amore, la realtà saprà sorprenderla di nuovo e in maniera del tutto inaspettata. Mai fidarsi dei luoghi comuni!
Una commedia romantica divertente, ironica e densa di colpi di scena; una storia d’amore unica.
Benedetta, livornese, laureata in Diritto Internazionale a Pisa, si è trasferita per lavoro a New York per inseguire un sogno di realizzazione professionale; è riuscita ad entrare in una delle più importanti banche di investimenti dove deve guardarsi alle spalle perché la concorrenza è molto agguerrita.
Abita a Cobble Hill con due amiche, così diverse da lei da bilanciare le sue paranoie. Sandra, una ricercatrice italiana che lavora per una casa farmaceutica, è una bellezza da copertina e di New York ama soprattutto la vita notturna; Pauline, belga, è una collega di Sandra, ingenua e amante della cucina.
Il destino a volte gioca degli strani scherzi: è questo che pensa Benedetta quando, una mattina, viaggiando sulla metropolitana per andare in ufficio, pensa di riconoscere in un passeggero proprio quella persona che appartiene al passato. E allora bisogna cogliere al volo l’occasione e provare a scoprire se quell’uomo affascinante è chi sembra.
La sua vita entra così in un vortice di incontri, serate romantiche, equivoci e decisioni da prendere. Quando Benedetta penserà di avere coronato il suo sogno d’amore, la realtà saprà sorprenderla di nuovo e in maniera del tutto inaspettata. Mai fidarsi dei luoghi comuni!
Una commedia romantica divertente, ironica e densa di colpi di scena; una storia d’amore unica.
Benedetta è un prestigioso avvocato.
Lavora per la Berryl, Lynch &
Cosgrove Corporate And Investment Bank.
Già il nome fa paura ma lei,
partita dall’Italia, arriva a New York piena di sogni e incertezze. Sarà
all’altezza? A quanto pare, nonostante i suoi modi goffi e spesso maldestri,
tendenti al paradossale, nel lavoro riesce sempre a spuntarla.
Divide l’appartamento con due
bellissime ragazze – Pauline e Sandra – perfette per ogni occasione e alla moda
che, nemmeno a dirlo, sono esattamente l’opposto di lei. Le coinquiline sono sempre
pronte a esternare i loro consigli e a trascinarla da un locale all’altro.
“Gli uomini sono come le scarpe
con il tacco… Ci sono quelli belli che fanno male, quelli che non ti piacciono
fin dall’inizio, quelli irraggiungibili che non potranno mai essere tuoi,
quelli che affascinano in partenza ma poi capisci che non sono niente di
speciale… e infine quelli che non ti stancherai mai di avere con te….”
Benedetta è fidanzata con il
noioso, antico, saccente e bacchettone Charly. Le amiche di Benedetta non lo sopportano,
pensano che lei ha diritto a qualcosa di migliore, diciamo “meno teoria e più pratica”.
D’altronde la vita è una sola e bisogna viverla al meglio, possibilmente cercando
anche di divertirsi.
Un giorno, in metropolitana,
Benedetta nota un uomo di circa quarant’anni e i suoi occhi azzurri e luminosi
sono rimasti nel suo cuore per vent’anni. Quante possibilità ci sono di
incontrare un vecchio amico d’infanzia, dopo tanti anni e dall’altra parte del
mondo? Forse nessuna, ma il cuore di Benedetta non si sbaglia, quell’uomo è
Ruggero.
Ruggero, in un primo momento, sembra
non riconoscere quella ragazza che si butta tra le sue braccia, felice di
averlo incontrato. Lui si mostra un po’ scocciato dalle insistenze e dai
racconti di Benedetta che continua a ricordargli episodi della loro infanzia.
Ruggero appare molto misterioso e questo mi piace perché suscita curiosità.
Dopo una finta indifferenza iniziale, Ruggero riesce a stupire la nostra
beniamina con inviti e serate indimenticabili.
“Passano ancora non so quanti
secondi o minuti: ecco, questo è uno di quei classici momenti in cui vorresti
rimanere immobile per sempre nello spazio-tempo eterno di un attimo
irripetibile. Sono quelle frazioni di vita in cui capisci che, nonostante tutti
gli sforzi che si possono fare, a dispetto dei nostri continui tentativi di
instaurare storie d’amore indimenticabili, non ci si può fare niente, ad un
certo punto succede di perdere la testa, succede quella cosa che sogni fin da
ragazzina e che non osi nemmeno nominare per timore di apparire sciocca: ti
rendi conto di quanto ci si possa innamorare di una persona, e di quanto
velocemente”.
A questo punto, però, Benedetta
deve prendere una decisione: Ruggero o Charly? Lo scoprirete solo leggendo, ma
ricordatevi che “del resto, gli uomini,
si sa, sono esattamente come gli spermatozoi: solo uno su un milione è utile”.
Fin dalle prime righe ho capito
che questa storia mi sarebbe piaciuta. È scritta con quella leggerezza
gradevole, affascinata dalla protagonista un po’ brutto anatroccolo, un po’
Biancaneve, un po’ Bridget Jones. Benedetta è simpatica, senza ombra di dubbio.
Ogni tanto ha nostalgia
dell’Italia, dei cibi e degli odori di Livorno, la sua città d’origine. Anche
per questo è felice di rivedere Ruggero, una persona che le ricorda la sua
infanzia, le gite al mare e i pranzi in famiglia.
È evidente, dalla lettura, che
l’autrice si è documentata, ha fatto ricerche sia sulla città di New York che
sul lavoro svolto da Benedetta. Personalmente, avrei evitato di dilungarmi (in
alcuni episodi) sul lavoro, ma questa è solo una mia preferenza, anche perché
ero più interessata alla storia tra Ruggero e Benedetta e quindi di quello che
Benny faceva in ufficio, poco me ne importava.
Ho letto con piacere questo
romanzo, ironico e mai banale, romantico ma non sdolcinato. Un giusto mix di
sorrisi e batticuori, arricchiti da un colpo di scena che rimetterà tutto in
gioco.
Lettura consigliata.
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