SCHEDA TECNICA
Autore: ALESSANDRA CIGALINO
Titolo: INFINITY – LOVE IN A MYSTERY (1° romanzo della
trilogia “Saga di Infinity")
Editore: YOUCANPRINT SELF-PUBLISHING
Genere: URBAN FANTASY
Data pubblicazione: 2014
Sinossi
Dopo la morte del padre, è il tempo per Elizabeth di dar
prova del suo coraggio, cercando di imporre le proprie capacità nei vari
colloqui di lavoro, a Londra, a soli diciotto anni, senza nemmeno, quindi, una
laurea al suo attivo.
La sua caparbietà però non ha fatto i conti con l’incontro
di sguardi che da quel preciso istante inizia a farle vedere il mondo con gli
occhi dell’amore di cui ha sentito parlare, ma che non ha ancora provato
direttamente in prima persona.
Quel ragazzo incredibilmente bello, che è entrato a far
parte dei suoi pensieri in modo costante, è in grado di toglierle il respiro
anche solo guardandolo negli incantevoli occhi simili a raffinati smeraldi.
Ma ogni giorno che passa, pur provando verso di lui un
interesse “nuovo”, Elizabeth inizia ad avvertire qualcosa di misteriosamente
indescrivibile che lo rende ancora più affascinante e le fa capire quanto
voglia essere partecipe della sua esistenza.
Elizabeth entra così a far parte di un nuovo mondo, dove la
musica ha un ruolo fondamentale e parla
attraverso le note di un canto d’amore tra due ragazzi, accomunati
essenzialmente dal loro stesso identico modo di amarsi, utilizzando anche la
poesia come mezzo per unire le loro “epoche”.
“Lui”, forte demone immortale, con un’unica debolezza:
Elizabeth!
“Lei”, indifesa e fragile umana, colma di dubbi e
incertezze, con un’unica forza: William!
Per vivere il loro amore saranno disposti a scendere a
“compromessi”?
E quale segreto rende così diverso William dagli altri
demoni immortali di Mc Call?
La mia recensione
Cari amici lettori, stavolta vi propongo la recensione di un
romanzo affascinante, lontano dal mio solito genere letterario, ma decisamente
romantico. Quindi, se c’è amore, ci sono anche io.
Premetto che, non essendo
particolarmente preparata su questo genere, eviterò di fare accostamenti tra
questo romanzo e altre Saghe, anche perché (a parer mio) ciò che conta sono le
emozioni che riceviamo.
Ad esempio, ho letto
sia la trilogia “Cinquanta sfumature” sia la serie “Crossfire” e le storie hanno
mille punti in comune, eppure entrambi, scritti benissimo, mi hanno coinvolta
ed emozionata. Questo è ciò che me li ha fatti apprezzare.
Alessandra Cigalino, oltre a essere un’avida lettrice, con
il romanzo Infinty – Love in a Mystery
esordisce come scrittrice.
Trattandosi di un Urban Fantasy, è logico che non avremo a
che fare con semplici esseri umani, ma con entità superiori. La fantasia sta,
appunto, nell’assegnare poteri sovrannaturali a persone apparentemente normali.
Le categorie possono essere svariate: angeli, demoni, vampiri, licantropi,
zombie e quant’altro.
Mi trovo in difficoltà a stilare questa recensione, per il
semplice fatto che vorrei dire tante cose ma, allo stesso tempo, non vorrei
svelare molto, altrimenti vi toglierei il gusto della sua lettura. Non lo avrei
mai detto, ma per la prima volta mi trovo a corto di parole. Bene, cerchiamole!
Innanzi tutto, lo stile è scorrevole, si legge facilmente,
qualche piccolo errore non toglie nulla alla storia. Chi mi segue sa cosa è
essenziale per me nelle valutazioni, ma lo ripeto: lo stile DEVE essere
scorrevole e coinvolgente, il racconto DEVE emozionare. Il resto, una virgola
in più o in meno, una maiuscola mancata non mi fanno inorridire, quando tutto
il resto è “viva emozione”. Certo, se è scritto con i piedi, è un altro
discorso, ma non è questo il caso.
Forse sbaglierò, ma ho deciso di dedicarmi soprattutto alla
storia d’amore e non ai poteri extrasensoriali di William e compagnia bella.
Come già detto, la storia è molto romantica, le citazioni di
Shakespeare fanno venire la pelle d’oca,
abilmente inserite nel contesto armonioso. La fantasia ben sviluppata, ci
lascia immergere in un mondo pieno di esseri “apparentemente” umani di cui non
conosciamo l’esistenza, ma che si aggirano intorno a noi.
Beth, l'ho immaginata così .... |
Beth parte, cercando di riprendersi dopo la perdita del
padre. Nonostante la fragilità emotiva del momento, si percepisce la sua determinazione
in questa frase:
“Era ora di scrivere le
pagine della mia vita senza più chiedere la penna in prestito agli altri”.
Tra “gli altri” c’è Fabrizio, il suo migliore amico. Si
capisce che, sebbene molto uniti, in questo momento particolare, Beth prova
fastidio per la sua vicinanza oppressiva. Si evince anche che Beth, per
Fabrizio, è più di un’amica. Avranno modo di chiarirsi, ma William ha ragione a
non sopportarlo. Troppo “appiccicoso” per i miei gusti, nonostante le sue
ottime qualità e, secondo me, in questo primo libro non è svelato, ma credo che
anche lui non sia umano. Mi sbaglierò?
Invece, sebbene indefinibile il comportamento iniziale di
Jessy, a me è simpatica, soprattutto quando dice alla cugina:
“In questo mese ti starò addosso come la
polvere sui mobili!"
Più chiaro di così? L’affetto che nutre per Beth è
protettivo, confortante, caloroso. Un bellissimo rapporto che mi ha toccato
profondamente.
William l'ho immaginato così... |
Questo amore impossibile, complicato e probabilmente
logorante, tra Beth e William è spiegato in poche parole da Jessy, che dice:
“Siete entrambi così innamorati l’una
dell’altro che avete paura di farvi male a vicenda con il vostro stesso amore”.
Si alternano momenti di passione (non di sesso, ma
tantissimi baci elettrizzanti), azione e qualche battuta, giusto per non farci
mancare niente. E sulle battute, Beth è brava.
“Il discorso era davvero interessante, le argomentazioni esaurienti, ma
… erano solo balli! Si poteva mai tralasciare la lasagna della mamma per quelle
cose?”
(Beh, ha ragione, io credo che la lasagna vada lasciata solo
in caso di incendio, qualunque altra scusa o argomento non merita il suo
abbandono.) Scusate la breve parentesi. Torniamo al libro.
Ho pensato che il nome del protagonista non fosse stato messo a caso, infatti mi sono
detta: “William come Shakespeare!”, le cui frasi d’amore compaiono soventi nel
romanzo. Ditemi se non è una delle frasi più romantiche che abbiate mai letto …
William dice:
“Oh, Elizabeth, se con la
parola infinito si può descrivere un’immensità senza limite alcuno, allora, TI
AMO ALL’INFINITO!”
STU-PEN-DA!!!!
E, a proposito di Shakespeare e infinito, viene citato il
poeta con questa meravigliosa frase …
“Il
mio slancio è infinito come il mare e non meno profondo è il mio amore; più te
ne dono e più ne posseggo, perché entrambi sono infiniti”.
Un minuto di silenzio, per favore!!!!!!
Durante la lettura mi sono posta molte domande. Inizialmente
ero curiosa di scoprire la vera identità di William. Dalla sinossi sappiamo che
è un demone, ma cosa lo ha fatto diventare tale? Riuscirò ad aspettare la fine
per capirlo? Per fortuna non ho dovuto attendere molto per conoscere la
risposta. Quindi mi è sorta un’altra domanda:
ha fatto bene, l’autrice, a svelarci così presto l’avvenuto cambiamento di
William, oppure era meglio aspettare la fine per avvolgere nel mistero tutta la
storia? Visto il susseguirsi degli eventi, dico che era “essenziale” renderci
nota la sua identità.
Altra domanda: Ora so “chi” è. Cosa succederà
d’interessante? Tante cose, per me, inaspettate. Davvero una gran bella
fantasia.
Il comportamento di Jessy è ambiguo quando vede Beth e
William così affiatati. La mette in guardia, cerca di farla ragionare, ma la
ragazza non capisce. Non potrebbe mai capire da sola “cosa” è William.
Nonostante gli avvertimenti di Jessy, i due innamorati cominciano a
frequentarsi. Il loro amore è come una calamita che attrae i poli opposti. E
loro sono molto “attratti” e altrettanto “opposti”.
Beth nota che basta poco, una parola, una telefonata,
un’espressione diversa e William cambia umore repentinamente. I suoi occhi
diventano scuri. Fa fatica a controllarsi, anche se con lei non è mai violento.
Lui è consapevole della sua diversità e continua a ripeterle: “Se vuoi allontanarti da me, lo capisco”.
Beth, invece, sincera e ignara di tutto, si butta in questa
storia pressoché impossibile, un po’ allo sbaraglio. Quando, però William
decide di essere chiaro e smaschera il suo vero essere, lei non si lascia
intimorire, non scappa, è pronta ad affrontare e condividere questa
diversità. Un po’ folle e ingenua, se
vogliamo, ma infinitamente innamorata. Si rende conto di quanto siano agli
antipodi, solo quando vede William in azione. Lì, in quei momenti, lei capisce
di non essere all’altezza. Si definisce “comune
mortale, essere inferiore”.
William va su tutte le furie, non la considera affatto
inferiore a nessuno, anzi, è lui a sentirsi un mostro, un connubio tra bene e
male indefinibile, un ibrido.
Troverete, nella lettura, un’infinità di occasioni in cui
Elizabeth chiede scusa o perdono! C’è un motivo, non pensiate si tratti di
ripetizioni inutili messe a caso. Mi sembra importante dirlo.
Durante la lettura, due occasioni mi hanno travolta
emotivamente. Un brivido lungo la schiena quando Beth, conoscendo i “parenti
immortali” di William, incontra una persona che tutti (nella sua famiglia)
credevano morta. Non voglio svelare di chi si tratta ma, anche adesso che lo
scrivo, rivivo quella scena.
L’altra occasione, (da pelle d’oca stavolta), è stata
durante un sogno di Beth. In realtà è un sogno piuttosto ricorrente, ma ogni
volta vengono aggiunti alcuni particolari. In questo sogno in particolare, lei sente la voce di qualcuno, il
quale gli dice che conosce la sua sofferenza per la perdita del padre; è
subdolo e tentatore. Le domanda:
“Tuo
padre ti manca tanto! Vero? Vuoi sapere se sta bene! Vero? Vuoi sapere se
soffre ancora oppure ora è davvero libero di gioire! Vero? Vuoi sapere se
soffre nel vederti piangere! Vero? Ma soprattutto vuoi sapere se è fiero di te!
VERO? (…) Ora veniamo agli affari”.
È una scena inquietante! Mi sembrava di sentire questa voce
suadente e tentatrice sussurrarmi all’orecchio. Brrrr!
Beth, nella sua buona fede ingenua da diciottenne non si
rende conto, fino in fondo, cosa significhi essere un demone. Nella sua
semplicità di ragazza anela quasi alla metamorfosi, perché se William è
immortale anche lei vuole esserlo. Non sopporta l’idea di invecchiare e morire,
abbandonandolo a se stesso per l’eternità, mentre lui resterà sempre giovane e
affascinante, come accade nel romanzo di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian
Gray.
Al contrario William cerca di farla ragionare, di spiegarle quanto difficile sia il suo modo di vivere. Lui stesso, all’inizio si
era smarrito, non sapeva più chi o cosa fosse diventato. A chi rivolgersi per
ricevere aiuto? Vedere tutti i suoi cari morire e lui restare giovane, non era
stato facile da accettare. Poteva diventare cattivo, assassino, invece aveva
avuto la fortuna di incontrare Oscar, una specie di mentore che lo ha aiutato
nel suo percorso accogliendolo alla Mc Call School (una sorta di rifugio per
demoni).
Che dire? Il messaggio colto tra le righe di questo romanzo
è profondo. Ci narra dell’amore puro, tenero, incontaminato tra due esseri
“diversi” eppure uguali. Questa frase racchiude perfettamente il concetto:
“L’amore non conosce
differenze, ma riesce a far vivere due persone con un unico cuore”.
In definitiva, l’amore abbatte le diversità!
Credo che questo romanzo sia adatto a tutte le fasce d’età,
particolarmente ai giovani, per ricordargli che ogni istante è prezioso, che la
vita ci propone spesso dei compromessi, che ogni scelta avrà delle conseguenze.
Pensare bene prima di agire. Rispettare la vita. Amare con il cuore,
sinceramente, in modo totale, con lealtà e passione.
Ecco, questo credo sia il succo del romanzo. Questo è ciò
che ho percepito con la mente e che ho accolto nell’anima.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE
Alessandra
Cigalino è nata nel 1978 e vive in un piccolo paese di provincia, immerso nelle
campagne lombarde, insieme a suo marito, con il quale lavora a stretto contatto
ogni istante della giornata nell’attività di famiglia.
Grazie
alla passione ereditata dalla madre, ha sempre adorato leggere, ma da quando ha
scoperto la scrittura riesce a rifugiarsi ancor meglio nel “suo mondo”, dove
può ritrovare se stessa lasciando libero sfogo alle sue emozioni.
Fortunatamente,
è circondata da persone meravigliose in grado di farla tornare nel mondo reale
all’occorrenza. Una tra queste è la sorella maggiore, per la quale Alessandra
stravede!
Oltre
alla scrittura, adora leggere, ascoltare musica e pattinare. È appassionata di
tutto ciò che di buono la vita offre ed è innamorata dell’amore e di tutte le
sfaccettature che lo circondano.
“Infinity
– Love in a mystery” è il suo romanzo d’esordio, ma ha scritto anche un
racconto breve “FATA”, selezionato nel concorso “IncPiII”, indetto dalla Plesio
Editore, uscito ad ottobre 2014 nella raccolta intitolata “Abisso”.
Sito
Ufficiale https://sites.google.com/site/infinitysagaloveinamystery/
EMME X ©
Grazie Ester!!! Mi hai illuminato il CUORE!!!
RispondiEliminaNon hai idea di 'quanto' sia felice di essere riuscita a 'trasmettere' in te emozioni tali da indurti a scrivere questa bellissima recensione!
Essere riuscita ad inviare il messaggio di 'amore puro e incondizionato, nonostante le difficoltà', per me è tantissimo!
Ogni libro di genere 'urban fantasy' viene paragonato a "Twilight, Fallen, ecc', ma come hai detto tu (e condivido pienamente) "ciò che conta sono le emozioni che riceviamo" e, essere stata partecipe delle tue giornate e averti lasciato un messaggio che hai 'accolto nell'Anima', mi ha resa felicissima!
Sono (a volte 'purtroppo') un vulcano di 'emozioni' e leggere il tuo commento, soprattutto la parte finale, mi ha 'fatta piangere di gioia'!
Grazie di cuore Ester!
Ti auguro di riuscire a emozionare molte persone, con la tua umanità, semplicità e dolcezza. Chi è sensibile dentro, "chi ha un'anima pura come Elizabeth", riuscirà a comprenderlo. Ne sono certa! Grazie a te, per avermi resa partecipe di un tuo sogno.
EliminaOrmai non conto più le lacrime!
EliminaNon finirò mai di ringraziarti! Le tue parole mi gratificano a tal punto da spronarmi a continuare senza sosta nella realizzazione del mio 'sogno'!
Grazie a TE di aver condiviso con me questa grandiosa esperienza.
Prima di affrontare il momento della 'pubblicazione' ho dovuto fare un percorso interiore per capire se fossi pronta ad affrontare quel passo, ma ciò che mi ha convinta è stato il desiderio di far partecipi le persone delle emozioni che ho provato durante l'elaborazione della storia, con la speranza di suscitare in loro anche solo l'un per cento di quelle 'vibrazioni sotto pelle' scaturite in me, mentre l'amore di Beth e Will prendeva vita.
E sentire che TU hai colto un 'messaggio profondo' tra le righe del mio romanzo, tra l'altro l'esatto messaggio che volevo inviare, beh, mi fa davvero rimanere senza parole! (E non è da me!) Sono felicissima!
Grazie, grazie e grazie... all'INFINITO Ester!!!