giovedì 1 settembre 2016

Renée Knight: La vita perfetta



Autore: Renée Knight
Titolo: La vita perfetta
Editore: Piemme
Genere: Thriller psicologico
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 352

Sinossi
Catherine Ravenscroft non sa cosa sia il sonno. Da quando in casa sua è comparso quel libro, l'edizione scalcagnata di un romanzo intitolato Un perfetto sconosciuto, non riesce più a fare sonni tranquilli, né a vivere la vita di ogni giorno, la sua vita di film-maker di successo, con la sua bella famiglia composta da un marito innamorato e un figlio ormai grande. Non ci riesce perché quel libro - anche se Catherine non sa chi l'abbia scritto, o come possa essere finito nella nuova casa dove lei e il marito hanno appena traslocato - racconta qualcosa che la riguarda molto da vicino. Qualcosa che soltanto lei sa, e che ha nascosto a tutti, anche a suo marito. Chi è l'autore di quel libro, e come fa a conoscere Catherine e a sapere cosa ha fatto un giorno di tanti anni fa, durante una vacanza al sole della Spagna? E che cosa vuole adesso da lei? Catherine dovrà fare i conti con la paura, e - forse per la prima volta - con la verità. Perché anche le vite che ci sembrano più perfette nascondono dei segreti che possono distruggerle. Dall'editore inglese de La ragazza del treno, un nuovo straordinario thriller psicologico che ha scalato tutte le classifiche. Un vero e proprio caso editoriale, definito "un romanzo speciale" dal New York Times, e in corso di traduzione in 30 paesi.



Catherine ha un’apparente vita perfetta. Un marito devoto e un figlio di venticinque anni che non abita con loro. Lei e il marito Robert, si trasferiscono e lei, nella confusione delle scatole da sistemare, trova improvvisamente un libro che parla di lei e di un suo segreto.

“Senza poterci fare nulla, Catherine aveva incontrato, tra le righe di quel libro, se stessa”.

La storia è narrata tra salti temporali “Due anni prima” e “Primavera 2013”, fino a quando le date e il periodo coincide in entrambi i POV.
L’inizio è complicato da comprendere. Da una parte c’è lei che, dopo aver letto il libro, non dorme più e non sa se, dopo vent’anni, sia ancora il caso di mantenere il segreto. 
Dall’altra parte, invece c’è Stephan che, vecchio e solo, ritrova lettere, fotografie e documenti lasciati dalla moglie Nancy. Ricostruisce tutto il materiale e scrive la sua versione dei fatti.
L’insieme della storia è avvincente, perché la scrittura riesce a catturare l’attenzione. Anche se non si sa mai dove andrà a parare, incuriosisce e costringe a non mollare.
I salti temporali non mi piacciono molto, ma se la storia è scritta bene, allora la lettura procede con interesse, come in questo caso.
Non è il solito thriller, con vittima e assassino. La vicenda è molto più contorta di quanto si possa immaginare e, fino alla fine, non c’è nulla di scontato.
È stata una gradevole lettura che mi ha tenuta incollata alle pagine.
Mi è piaciuto e lo consiglio.


 

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