Autore:
Silvia Scibilia
Titolo: 6 IN
STAND-BY
Editore:
Butterfly Edizioni
Genere:
Romanzo contemporaneo
Anno di
pubblicazione: 2011
Pagine: 348
(cartaceo)
SINOSSI
Lei,
sensibile e sentimentale, lui, concreto e ambizioso. Due strade che si
incrociano, un destino che li mette alla prova.
Laura non si
riconosce più nella sua storia d’amore con Massimo: una volta sposati sono
cambiate le prospettive e la sicurezza della loro unione sembra improvvisamente
vacillare, e di mezzo c’è anche un figlio. Che cosa fare? Riprendere in mano la
propria vita o stare a guardare la propria relazione mentre se ne va in
frantumi?
Un
compromesso: lasciare tutto in stand-by.
Una storia
toccante e travolgente, che mette a nudo i sentimenti di un uomo e una donna
visti nelle loro fragilità, nelle loro inquietudini. Un viaggio in flashback
per ricomporre i tasselli di vita di un amore, ma non solo, perché questo
romanzo è molto di più… Tocca temi attuali come la sessualità, la gelosia, la
morte, le difficoltà matrimoniali, arrivando ad essere, grazie alla sua
semplicità, un’eco di speranza e fiducia.
Fin da
subito, il romanzo si mostra fluido e avvincente. Da una parte c’è Laura: una
donna semplice, con tante idee e nessuno che crede nelle sue capacità tanto da stimolarla ad attuarle. Dall’altra, c’è Massimo: un uomo ambizioso
che sa cosa vuole dalla vita.
Due
caratteri differenti, a volte incompatibili, eppure è proprio questa diversità
che li rende unici e perfetti insieme. Lei, con la sua leggerezza, può
ammorbidire i lati spigolosi di Massimo. Lui, con la sua ragionevolezza e i
piedi ben piantati per terra, può concretizzare le capacità di Laura
mostrandole fiducia.
Laura e
Massimo, però, non sono solo questo.
Laura si
mostra, in diverse occasioni, svampita, indecisa, pronta ad accontentare gli
altri e mai se stessa. Lei è volubile e determinata allo stesso tempo. Sembra
sapere cosa vuole e, a volte, sa come prenderselo, eppure appare spesso fragile
e insicura, succube della madre autoritaria, glaciale e pungente. Laura dà
spiegazioni contraddittorie e prive di ogni fondamento logico; và nel pallone
per stupidaggini e poi si dimostra lucidissima nei momenti più difficili.
Laura non è
felice. Soffre. Si sente incompresa e non apprezzata. A un tratto si sveglia,
matura, cresce e inizia a pretendere considerazione, amore, passione, fiducia.
Passiamo a
Massimo. Nemmeno lui è perfetto, anche se per me è stato più facile da
comprendere. Massimo è un ossessivo-complusivo, conta tutto: scale, mattonelle,
lampioni… i suoi vestiti nell’armadio seguono un ordine maniacale, perfino la
distanza delle camicie deve essere misurata al centimetro. Lui, tra i due, è
quello più coerente, nonostante i difetti.
Non ha mai
nascosto le sue ambizioni lavorative, la sua voglia di fare carriera e
diventare un importante agente finanziario. Arriva il momento in cui ha tutto
nella vita: una carriera soddisfacente e ben avviata, una famiglia cui non fa
mancare nulla ma, strada facendo, preso dalla voglia di arrivare sempre più in
alto nel lavoro, dimentica chi è realmente Massimo. Dimentica di trascorrere
del tempo con il figlio Mirko che, intanto, cresce e si sa, tanto c’è Laura a
prendersi cura di lui. Dimentica perfino di amare sua moglie, la tratta come un
oggetto scontato perché tanto è lì, non si ribella mai, lo aspetta a casa
stanca e frustrata.
Fin dal
primo incontro, Massimo capisce che Laura è diversa dalle altre ragazze e se ne
innamora perdutamente.
“Laura è speciale, tremendamente attiva
nella sua passività. Sembra nata per farsi amare”.
All’inizio
del loro incontro loro sono Laura e Massimo, quelli veri, genuini, spontanei, passionali.
È stato naturale amarsi e sposarsi.
Nei dieci
anni raccontati, Laura e Massimo cambiano, lasciandosi travolgere dalla vita,
dalla monotonia, succubi di un matrimonio che non regala più emozioni.
Accanto ai
protagonisti ruotano altri personaggi. Il più importante è il figlio Mirko, a
seguire i parenti di entrambi, soprattutto Sara, la sorella di Laura.
Sara se ne
frega di quello che pensano gli altri, và dritta per la sua strada, incurante
di ferire qualcuno, l’importante è che stia bene lei. Eppure, per sua sorella
Laura, mostra un occhio di riguardo nonostante le incomprensioni. Nei momenti
di difficoltà, Sara è sempre pronta a sostenerla. È capace di cercare Massimo a
qualunque ora del giorno e della notte per dirgli quattro parole in faccia,
schietta, diretta, senza timore di offenderlo. Lei diventa la voce di Laura,
gli dice quello che la sorella tiene per sé.
Sommariamente
la storia consiste in questo: Laura chiede al marito un periodo di “Stand-by”.
Non vanno dall’avvocato per ufficializzare la separazione ma, di fatto, si
comportano come una coppia separata. Loro, come coppia, rimangono in pausa, in
attesa, in quella condizione non operativa, ma pronti a passare da uno stato di
attesa a uno attivo.
Intanto, lui
va ad abitare nella sua casa d’infanzia, con rammarico, dolore e delusione.
Non sa cosa
accadrà, ma la separazione gli permette di trascorrere molto tempo con il
figlio Mirko e impara a conoscerlo. A conoscerlo davvero.
“Potrei stare ore a guardarlo. È una
stranissima combinazione di Laura e di me, è come se un pittore pazzo si fosse
divertito a mescolare colori e forme”.
Nonostante
le incomprensioni e gli sbagli commessi che emergono durante il racconto,
Massimo desidera sua moglie e la ama molto. Il suo cuore si spacca in due, quando
lei gli confessa di non averlo mai amato veramente. Perché per lei l’amore è un
concetto diverso da quello inteso comunemente. Sì, lo ama, lo ha amato, ma a
modo suo.
Il racconto
viene narrato tra passato e presente e la conversazione che Laura ha avuto con
il suo fratello gemello, il giorno delle nozze, fa chiarezza su alcuni suoi
comportamenti.
“Siamo destinati a rimanere irrisolti a
vita. Tu sei l’emisfero destro, io il sinistro. Non possiamo essere felici,
saremo sempre alla ricerca di qualcosa di noi stessi che ci manca”.
Laura è una
moglie sottomessa, ubbidiente.
Laura è una
figlia sottomessa, ubbidiente.
Ma chi è
Laura veramente? Che cosa vuole?
Laura è
anche un vulcano che vorrebbe esplodere, piena di vita, di creatività, di
passione. È questa sua effervescenza che aveva incantato Massimo.
A un certo
punto, lei si sente spenta, imprigionata in una vita pigra e noiosa che non la
soddisfa più, non le regala emozioni, non le appartiene. Ha bisogno di
staccarsi da tutto, per capire cosa le manca, cosa le serve, cosa vuole.
Ha bisogno
di sentirsi desiderata. Vuole sentirsi donna e non solo moglie e madre. Ha la
necessità di provare quella trasgressione che accende la passione e la faccia
sentire viva. Ha bisogno di amore, di amare, senza per questo annullarsi.
"Io sono alla ricerca di un cuore, di una personalità, dell'umanità che contraddistingue la mia specie (...) Mi ama ancora, mi amerà per sempre perchè io sono l'acqua che può nutrirlo e l'ossigeno con il quale respirare. Senza di me è sterile, devo solamente trovare la voglia di nutrirlo senza per questo annullarmi in lui".
A volte
bisogna andare avanti, seguire la propria strada senza guardarsi indietro.
Laura sa che qualunque sentiero percorso, alla fine della strada Massimo
sarebbe stato lì.
Il romanzo è
raccontato in prima persona da entrambi i protagonisti. Laura e Massimo si
mettono a nudo, mostrandosi nella loro interezza, con pregi e difetti,
sofferenza e voglia di ricostruire un rapporto che era diventato abitudine.
I flashback
un po’ mi disturbano, perché è come se interrompessero la storia che mi sto
appassionando a leggere, quindi i salti nel tempo non li apprezzo molto.
Capisco che, in questo caso, è necessario raccontare il passato per capire il
presente, quindi non si poteva fare diversamente.
La storia è
piena di episodi interessanti, spaccati di vita comune in cui è facile
rispecchiarsi. Non sempre sono riuscita a comprendere Laura nei suoi
ragionamenti, ma è un bel personaggio proprio perché insolito. Di certo, la
lettura suscita diversi sentimenti. È inevitabile lasciarsi coinvolgere da Laura
e Massimo, nei vari ruoli che ricoprono man mano che la storia procede. Li
conosciamo ragazzi, poi marito e moglie, padre e madre, amanti… tutte le
sfaccettature che sono gli uomini e le donne. Una non esclude l’altra.
L’importante
è sapere sempre cosa vogliamo, cosa è bene per noi e per chi ci sta accanto.
In questo
romanzo – dalla scrittura attuale,
scorrevole, diretta – troviamo uno spaccato di vita coniugale comune a molte
coppie. È molto realistico il racconto, al punto da suscitare tanti sentimenti
durante la lettura. Dentro queste pagine trovate amore: quel sentimento che ci
tormenta, ci fa sorridere e volare, ci fa soffrire e precipitare.
Trovate
anche la speranza, la voglia di ricominciare, il mettersi in discussione e,
soprattutto, la voglia di vivere. Se non ami te stesso, non puoi amare gli
altri e questo Laura l’ha capito.
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