Autore:
Cristiana dalla Zonca
Titolo:
Amore chiama, amore risponde
Editore:
Giunti
Genere.
Narrativa
Anno di
pubblicazione: 2013
Pagine: 160
SINOSSI
Il giorno del suo rientro a casa, sono tutti in
salotto che la aspettano impazienti. I suoi tre figli adolescenti, suo marito,
perfino il grasso cane Loki che le corre incontro creando il solito trambusto.
Vittoria è lì, sul suo divano, tra i suoi affetti più cari, eppure non li
riconosce. Da quando ha perso la memoria, fa di tutto per indovinare chi sono e
cosa vogliono, ma il volume troppo alto della radio o il piano della cucina in
disordine la tradiscono, ed è chiaro a tutti che la mamma e la donna di prima
non ci sono più. Mentre le sedute con la sua algida psicanalista aprono i primi
squarci sul passato, Vittoria si aggira per casa spalancando armadi e cassetti
per scoprire che la donna che era non le corrisponde per niente: quei
maglioncini tutti uguali e dai colori sbiaditi, pacchi di cibo a basso
contenuto calorico, il circolo borghese delle amiche dell'aperitivo. Che cosa è
diventata? Come uscire dalla gabbia dorata in cui si sente oppressa? Vuole
veramente ricordare? "Amore chiama amore risponde" è un romanzo che
parla direttamente al cuore. Una testimonianza profonda e bellissima sul vero
significato della famiglia, su quanto contino le scelte del passato e sulla
grandiosa possibilità di riscegliere in ogni istante cosa vogliamo essere.
RECENSIONE
Questo
romanzo parla di una famiglia, composta dal marito Mario, la moglie Vittoria e
i figli adolescenti Bianca, Olivia e Mattia.
Vittoria, la
madre, a causa di un incidente ha perso la memoria. Il suo ritorno a casa è una
grande gioia, ma lei si sente un'estranea.
Immaginate
una madre che non riesce ad amare i propri figli, a non ricordarli, a non
conoscerli...
Tanto più
che lei non conosce nemmeno se stessa.
“È strano sentirsi
dentro un corpo che deve per forza essere tuo
eppure non ti appartiene”.
Vittoria
cerca di amare la sua famiglia, ma prima deve ritrovare se stessa. I suoi capelli non le
piacciono, i suoi vestiti dai colori cupi non sono di suo gradimento, il cibo non la
soddisfa. Inizia a capire che lei era
troppo rigida in tutto e adesso non si sente così: ha voglia di una nuova vita
che non deve essere necessariamente quella di prima.
Addio tofu e
germogli di soia, benvenuti hamburger e maionese con i tutti gli ingredienti
chimici.
“Forse bisogna avere
un trauma come il mio per trovare la forza di cambiare,
lasciarsi trasportare
dalla corrente quotidiana è tanto più comodo”.
La storia si
concentra sulla scoperta di noi stessi. Può capitare di imporci in un certo
modo, anche se non ci appartiene. Vogliamo essere migliori. Vogliamo dare il
meglio a chi amiamo. Però le regole, lo stile di vita, l’ambiente, seppur sano,
ordinato e “perfetto”, non rispecchia la nostra vera natura.
Vittoria, ad
esempio, sente l’esigenza di bere un caffè. Il suo corpo e la sua mente lo
richiedono, eppure lei prima non ne beveva. In casa nessuno lo beveva, perché lei aveva deciso che era nocivo. Chissà
per quale strana ragione, poi…
Nella situazione
in cui si trova, le esigenze, l’istinto, hanno la priorità. Se una cosa non le
piace, la cambia. All’improvviso tutto è più semplice. Dov’è scritto che deve
svegliarsi prima di tutti, preparare la colazione ai figli prima di andare a
scuola e salutarli con un bacio? Perché non può dormire all’ora di pranzo,
quando tutti si aspettano che sia pronto in tavola?
L’unica cosa
di cui è certa, che non cambierebbe per nient’altro al mondo, è l’amore della
sua famiglia.
Ho letto con
piacere l’inizio, quasi fino a metà, poi sembra che la storia si fermi, che non
accada niente, che giri e rigiri sempre nello stesso punto. Forse c’era bisogno
di un po’ di brio in più. Nonostante la
voglia di cambiare della protagonista, lo stile rimane piatto.
Peccato. L’idea
del cambiamento, la voglia di liberarsi dagli schemi era interessante.
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