lunedì 5 giugno 2017

Cristiana dalla Zonca: Amore chiama, amore risponde



Autore: Cristiana dalla Zonca
Titolo: Amore chiama, amore risponde
Editore: Giunti
Genere. Narrativa
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 160

SINOSSI
Il giorno del suo rientro a casa, sono tutti in salotto che la aspettano impazienti. I suoi tre figli adolescenti, suo marito, perfino il grasso cane Loki che le corre incontro creando il solito trambusto. Vittoria è lì, sul suo divano, tra i suoi affetti più cari, eppure non li riconosce. Da quando ha perso la memoria, fa di tutto per indovinare chi sono e cosa vogliono, ma il volume troppo alto della radio o il piano della cucina in disordine la tradiscono, ed è chiaro a tutti che la mamma e la donna di prima non ci sono più. Mentre le sedute con la sua algida psicanalista aprono i primi squarci sul passato, Vittoria si aggira per casa spalancando armadi e cassetti per scoprire che la donna che era non le corrisponde per niente: quei maglioncini tutti uguali e dai colori sbiaditi, pacchi di cibo a basso contenuto calorico, il circolo borghese delle amiche dell'aperitivo. Che cosa è diventata? Come uscire dalla gabbia dorata in cui si sente oppressa? Vuole veramente ricordare? "Amore chiama amore risponde" è un romanzo che parla direttamente al cuore. Una testimonianza profonda e bellissima sul vero significato della famiglia, su quanto contino le scelte del passato e sulla grandiosa possibilità di riscegliere in ogni istante cosa vogliamo essere.

RECENSIONE
Questo romanzo parla di una famiglia, composta dal marito Mario, la moglie Vittoria e i figli adolescenti Bianca, Olivia e Mattia.
Vittoria, la madre, a causa di un incidente ha perso la memoria. Il suo ritorno a casa è una grande gioia, ma lei si sente un'estranea.
Immaginate una madre che non riesce ad amare i propri figli, a non ricordarli, a non conoscerli...
Tanto più che lei non conosce nemmeno se stessa.

“È strano sentirsi dentro un corpo che deve per forza essere tuo 
eppure non ti appartiene”.

Vittoria cerca di amare la sua famiglia, ma prima deve ritrovare se stessa. I suoi capelli non le piacciono, i suoi vestiti dai colori cupi non sono di suo gradimento, il cibo non la soddisfa.  Inizia a capire che lei era troppo rigida in tutto e adesso non si sente così: ha voglia di una nuova vita che non deve essere necessariamente quella di prima.
Addio tofu e germogli di soia, benvenuti hamburger e maionese con i tutti gli ingredienti chimici.

“Forse bisogna avere un trauma come il mio per trovare la forza di cambiare,
lasciarsi trasportare dalla corrente quotidiana è tanto più comodo”.

La storia si concentra sulla scoperta di noi stessi. Può capitare di imporci in un certo modo, anche se non ci appartiene. Vogliamo essere migliori. Vogliamo dare il meglio a chi amiamo. Però le regole, lo stile di vita, l’ambiente, seppur sano, ordinato e “perfetto”, non rispecchia la nostra vera natura.
Vittoria, ad esempio, sente l’esigenza di bere un caffè. Il suo corpo e la sua mente lo richiedono, eppure lei prima non ne beveva. In casa nessuno lo beveva, perché lei aveva deciso che era nocivo. Chissà per quale strana ragione, poi…
Nella situazione in cui si trova, le esigenze, l’istinto, hanno la priorità. Se una cosa non le piace, la cambia. All’improvviso tutto è più semplice. Dov’è scritto che deve svegliarsi prima di tutti, preparare la colazione ai figli prima di andare a scuola e salutarli con un bacio? Perché non può dormire all’ora di pranzo, quando tutti si aspettano che sia pronto in tavola?
L’unica cosa di cui è certa, che non cambierebbe per nient’altro al mondo, è l’amore della sua famiglia.
Ho letto con piacere l’inizio, quasi fino a metà, poi sembra che la storia si fermi, che non accada niente, che giri e rigiri sempre nello stesso punto. Forse c’era bisogno di un po’ di brio in più. Nonostante la  voglia di cambiare della protagonista, lo stile rimane piatto.
Peccato. L’idea del cambiamento, la voglia di liberarsi dagli schemi era interessante.




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