Autore:
Giulia Mancini
Titolo:
Fragile come il silenzio #1
Editore:
Self-publishing con StreetLib
Genere:
Gialli e thriller
Anno
di pubblicazione: giugno 2017
Pagine:
177
SINOSSI
Il
cadavere di un uomo orrendamente mutilato viene ritrovato in un deposito
abbandonato alla periferia di Bologna. L'uomo ha i genitali tagliati ed è
irriconoscibile perché ha il volto e le mani bruciati. Chi ha commesso questo
atroce delitto? Perché il cadavere è stato così atrocemente deturpato? Il
commissario capo Saverio Sorace, appena trasferitosi da Napoli, non avrebbe mai
pensato di trovarsi invischiato in un caso simile a due giorni dal suo arrivo a
Bologna, lui che si era illuso, lasciando Napoli, di potersi occupare di
crimini meno efferati.
Lo
affianca nelle indagini la collega Sara Castelli, una donna enigmatica che
Saverio non riesce a inquadrare e per la quale non può fare a meno di provare
una fortissima attrazione, come non gli era mai accaduto prima. Mentre
l’identificazione della vittima porta le indagini in una certa direzione, un
secondo omicidio compiuto con lo stesso rituale li porta a pensare che possa
trattarsi di un omicida seriale che potrebbe anche essere una donna. Man mano
che Saverio procede nelle indagini lo scenario si complica e un indizio sembra
stranamente collegarsi all’ispettore Castelli. Qualcosa del passato di Sara
emerge all’improvviso e questo lo disorienta e gli fa dubitare di lei. Chi è
veramente Sara Castelli, cosa si cela dietro il suo sguardo imperscrutabile? Ma
forse è soltanto la sua immaginazione troppo fervida da poliziotto. O forse no,
tutti abbiamo qualcosa da nascondere, e Saverio lo sa bene, perché anche lui
non è un’anima limpida, anche lui ha un passato, infatti ha lasciato Napoli per
un motivo preciso, il cui ricordo torna spesso a tormentarlo.
Fragile
come una donna violata, fragile come il cuore umano, fragile come il silenzio.
Disponibile su: Amazon – Kobo – ibooks
Il Commissario Saverio Sorace, lascia
Napoli per trasferirsi nella stazione di polizia di Bologna. È un uomo
tormentato, con un passato che vorrebbe dimenticare e una rabbia repressa che,
a volte, sfocia in una violenza difficile da controllare.
L’Ispettore Sara Castelli
è una donna solitaria, un libro chiuso, un animo ferito, un’infanzia segnata da
morte e violenza.
Appena
arrivato, Saverio deve occuparsi di un caso di omicidio, insieme alla collega.
Un
uomo è stato trovato morto dissanguato e con il viso sfigurato dalle fiamme. Risalire
alla sua identità è difficile, anche perché le impronte digitali sono state
cancellate.
Poco
dopo, un altro omicidio, eseguito con lo stesso rituale.
Sarà
un serial killer? Chi si nasconde dietro questi efferati omicidi? Chi è che
grida una silenziosa vendetta? E perché?
“Il filo conduttore di
quegli omicidi era la violenza sulle donne”.
La
storia incuriosisce fin da subito. Gradualmente, impariamo a conoscere i
protagonisti, il loro passato e il loro presente. Un particolare mi ha fatto
intuire chi potesse essere l’assassino, ma sono diverse le persone che
potrebbero ricoprire quel ruolo.
La
scrittura chiara, fluida, diretta mi piace. Non ci sono periodi morti, accade
sempre qualcosa che tiene sulle spine, pronti a far cadere le colpe su uno o
sull’altro.
“Sono pieno di odio,
per tutto quello che avevo e che mi è stato strappato.
Ormai non ho più
niente da perdere e chi non ha niente da perdere diventa pericoloso.
È inevitabile”.
Un
thriller dalle linee precise, curato nei dettagli senza troppi giri di parole.
Ho gradito le introspezioni dei personaggi e del killer, soprattutto.
Una
bella lettura che consiglio.
Seguiranno altri casi del commissario Saverio Sorace.
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