venerdì 12 giugno 2015

Antonia Serranò: Il verso dell'amore - Recensione di Emme X

4 su 5
Autore: Antonia Serranò
Titolo: Il verso dell’amore
Editore: Self-publishing
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 2014
Pagine: 158

SINOSSI
Una mattina Monica, giovane donna quasi trentenne, si sveglia con la spiacevole consapevolezza di non aver trovato il suo verso nella vita: ha un lavoro che le piace, ma non è quello per cui ha tanto studiato; il rapporto simbiotico con la sua amica Lia tende a diluirsi; i genitori vivono fuori città; la sorella ha un marito, tre figli, un cane e una tata a cui pensare; l'ultima relazione si è conclusa con la scoperta che il ragazzo con cui stava, istruttore di una palestra, era in multiproprietà con altre clienti. In tutto questo arriva Marco, scrittore dall'ego ipertrofico, a incrinare ancor di più il suo piccolo e fragile mondo. Monica si sente sempre più sola, mediocre e inadeguata. A darle una mano, facendole trovare il lavoro giusto e il verso dell'amore, arrivano il professore Poutignac e Matteo. 
Per un mero errore tecnico, nel momento in cui è stata caricata la nuova copertina, è stato aggiornato il file del romanzo con le correzioni attive. Me ne scuso e chiedo a chi ha scaricato quel file di aggiornare il romanzo dalla sincronizzazione del Kindle.

La mia recensione
Monica è un’adolescente di trent’anni. Fino a oggi non ha realizzato nulla di concreto nella vita. Lavora in una libreria, ma non è esattamente il lavoro che vorrebbe fare. Non ha un fidanzato perché dice: “avevo sperimentato che più si avvicinano ai miei canoni di bellezza e più erano stronzi.”
Accanto a lei, la sorella (sposata e con prole) e Lia, la sua migliore amica.
Pian piano tutti intorno a lei concretizzano sogni e aspirazioni. Lei rimane nella mediocrità, senza nulla tra le mani.
Anche l’amicizia con Matteo è ambigua. Lui la cerca e poi sparisce. I messaggi sono sempre sterili, non lasciano trasparire alcun sentimento. Monica sa che sono solo amici, eppure il comportamento di Matteo non le piace fino in fondo. Quando sono insieme stanno bene, ma qualcosa manca.
Quando a Monica si presenta l’occasione di un lavoro prestigioso, proprio quello per cui aveva studiato, decide di “diventare grande”.  Non ha bisogno del consenso della famiglia, degli amici o di Enzo – il proprietario della libreria – la vita è sua ed è lei che deve decidere se accettare o meno.
Inizia una nuova esperienza, quasi una nuova vita, realizzando il suo sogno: restaurare libri e documenti antichi.

Monica è una ragazza simpatica, tutti le voglio bene sia in famiglia sia al lavoro. A volte dimostra un certo infantilismo, ha bisogno di essere sempre rassicurata e si rivolge a Lia per ogni cosa.
Enzo, il suo capo, è una persona amorevole e affettuosa.
Matteo ha un ruolo discontinuo, quasi marginale (e su questo punto credo che presto avremo delle piacevoli sorprese).
Viene trattato di striscio l’argomento “transessualità”. L’autrice scrive un breve accenno dei tratti psicologici di una persona che non sta bene nel suo corpo, come se non gli appartenesse. Andrea, amico di Matto, ha l’anima di una donna e il corpo di un uomo.
L’inizio del romanzo ha un tono fresco e leggero, interrotto da un argomento scottante e delicato.
La protagonista, nel corso della storia, si evolve, matura fino a raggiungere il verso della vita che aspettava e che non riusciva ad afferrare.
Il romanzo è narrato con un stile scorrevole, semplice e piacevole. 
Lo consiglio.

P.S.: ho letto diversi commenti relativi a questo romanzo su cui non sono d'accordo. 
Riconosco che non abbiamo tutti gli stessi guasti, che un libro possa piacere oppure no, ma attaccarsi a stupidaggini pur di denigrare un autore perchè sei cattivo nell'animo e ti piace affossare la gente, questo non lo accetto. Diffidate dalle recensioni a una stella!

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