SCHEDA TECNICA:
Autore: JON
RANCE
Titolo: NON
SON DEGNO DI TRE
Editore:
LONGANESI
Genere:
NARRATIVA
Data di
pubblicazione: 2014
Pagine: 365
Sinossi
Essere un uomo degno di tre non è facile, soprattutto se stai
ancora cercando di imparare a essere degno di due. Ecco a voi Harry Spencer,
professore di storia poco più che trentenne, amante del cibo spazzatura e dei
cocktail dai nomi (e dagli ingredienti) più astrusi, disordinato cronico e
terrorizzato dalla prospettiva di diventare adulto. E quando sua moglie Emily
gli annuncia che presto (troppo presto!) arriverà un bambino, Harry non sa come
affrontare la notizia. Il ruolo del futuro padre lo imbarazza e lo angoscia.
Soprattutto se le tentazioni sono appena dietro l'angolo, e vestono i succinti
panni di una conturbante ex fidanzata. Harry ha le spalle al muro, perché deve
prendere la decisione più importante della sua esistenza: crescere e prendersi
cura di un'altra vita, anzi di due vite, che non siano la sua, oppure
soccombere al richiamo delle fantasie adolescenziali.
La mia
recensione
Il romanzo è
scritto come un diario, con data e ora dell’episodio narrato.
Il diario
appartiene a Harry Spencer, un uomo di trentadue anni, poco responsabile.
Riesce a cacciarsi spesso nei guai e a combinare disastri uno dietro l’altro.
Risultato? Una moglie infuriata.
Emily (la
moglie), vorrebbe avere un figlio, ma Harry non si sente pronto. Però, quando
viene messo di fronte all’evidenza lui è commosso e felice. Questo entusiasmo
gli fa commettere errori che provocheranno ulteriori incomprensioni nella
coppia. Pur continuando a vivere la sua vita irresponsabile, inizia a
immedesimarsi nella situazione.
“Credo di
avere le nausee mattutine per simpatia.”
Il fatto che
non si senta pronto a diventare padre, crede che dipenda dal sesso cui appartiene
e dall’infanzia: tutto parte da lì.
“Le ragazze
vengono incoraggiate fin da piccole a giocare con le bambole, a cucinare, a
giocare alla mamma e al papà, mentre i ragazzi si arrampicano sugli alberi e
sognano di diventare David Beckham.”
Harry spiega
come il punto di vista sull’arrivo di un bambino, sia differente tra un uomo e
una donna.
“I bambini
fanno sì che le donne pensino al futuro e che gli uomini rimpiangano il
passato. Non possiamo farci nulla, né noi né loro. Ma la cosa bella è che,
nonostante questo, funziona.”
Emily è
sempre stanca e vuole spesso dormire. Harry vorrebbe fare l’amore con la moglie
che, gentilmente, rifiuta e dorme. Preso dallo sconforto, Harry contatta il suo
primo amore: Jamie. Lei, annoiata nella sua vita di coppia, continua a
invitarlo per uscire, invia foto in biancheria intima e lo stuzzica in
continuazione. Per lui è una provocazione piuttosto allettante, comunque cerca
di essere “responsabile” e rimanda l’incontro a data incerta.
Dopo tante
stupidaggini, Harry commette “quasi” l’irreparabile. Adesso Emily è davvero
furiosa.
“Come si fa a
dimostrare a qualcuno che si è dispiaciuti? Emily vuole che le dimostri che
sono cambiato e pentito, ma come posso farlo? Le ho detto che mi dispiace, ma a
quanto pare non basta.”
Le disavventure
di Harry continuano, fino a quando, finalmente Emily partorisce.
“E così in un
attimo io ed Emily siamo diventati genitori e non c’era altra cosa al mondo che
avesse importanza.”
Sì,
diventare genitori annulla tutto il resto. Finalmente Harry lo ha capito.
Nonostante la parte più difficile debba ancora arrivare, adesso sa che ce la
può fare.
“Mia moglie e
mio figlio. Il mio mondo.”
Una
divertente carrellata di guai, un uomo che non è pronto a cresce. La voglia di
farcela, ma la difficoltà a impegnarsi è il succo della storia. Harry cerca
aiuto e conforto nel nonno, negli amici, tra i colleghi e ognuno gli elargisce
i propri consigli. Ultima spiaggia, si rivolge anche a suo padre. La tentazione
è a portata di mano, ma lui resiste fisicamente. Con la mente invece, viaggia
veloce con la fantasia.
Il punto di
vista di un uomo. Come vede e vive lui la gravidanza della moglie. Gli sbalzi di
umore, la stanchezza cronica, l’irascibilità, le smagliature, la voglia di
comprare milioni di tutine e biberon e tutto ciò che serve: culla, passeggino,
bavaglini, scarpette, giochi, tiralatte, pannolini e quant’altro.
Scritto con
un piglio ironico, ma decisamente realista, la lettura scorre bene. Uno
spaccato di vita dai tratti divertenti, a volte molto fantasioso (quando pensa
che il vicino sia un terrorista), situazioni assurde, realtà quotidiane.
Un libro
simpatico, piacevole da leggere.
JON RANCE |
Biografia
Southampton, 1975
Laureato in letteratura inglese a Londra,
ha viaggiato per il mondo e in Australia ha conosciuto sua moglie. Nel 2014
esce Non son degno di tre, edito da
Longanesi.
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