DATA DI USCITA: 10 dicembre 2015
NADIA FILIPPINI
presenta in anteprima....
AUTRICE: Filippini Nadia
TITOLO: Insegnami l’amore
EDITORE: Self
GENERE: Romance
Contemporaneo
DATA DI USCITA: 10
dicembre 2015
LINK AMAZON: Non disponibile
COVER: Ale Romance
EDITING: Adele Vieri Castellano
SINOSSI:
Giulia vive con Marco da cinque anni e sta con lui fin dai
tempi dell’università. Finalmente arriva la proposta di matrimonio che ormai
non sperava più di ricevere, ma a causa degli impegni di lavoro di entrambi,
sono costretti ad affidare i preparativi a una wedding planner. Damiano
gestisce un’agenzia di organizzazione eventi con il socio e miglior amico
Filippo e la sorella Elisa, alla quale ha affidato il
settore matrimoni, di cui l’uomo rifiuta di occuparsi a causa del suo passato.
Il caso però vuole che Giulia e Marco si rivolgano proprio alla loro agenzia e
che Elisa, dopo aver accettato l’incarico, abbia un contrattempo. Toccherà al
cinico Damiano seguire i preparativi, almeno per un po’. Ma mentre Giulia
prende coscienza dei compromessi che si è imposta pur di stare con Marco,
Damiano dovrà rimettere in gioco le proprie convinzioni e affrontare il suo
passato per sperare di avere un futuro.
ESTRATTO:
Poi
si volta e si guarda intorno, cercando qualcosa che ha catturato la sua
attenzione. Adesso lo sento anch’io, c’è un cane che sta guaendo, qui vicino.
Un cucciolo direi, dal tono acuto del pianto. Damiano si dirige a passo spedito
verso la siepe vicina al cancello e lo seguo. Si abbassa e allunga le braccia
sotto le foglie e quando le tira fuori, ha un tremante cucciolo di pastore
scozzese tra le mani.
«Ehi»
dice, avvicinandoselo al petto, continuando ad accarezzarlo, «e tu che ci fai
qui? Ti sei perso?»
Credo
di non aver mai visto tanta dolcezza in un uomo solo.
Il
modo in cui lo guarda, in cui cerca di farlo sentire al sicuro tra le sue
braccia, riuscirebbe a sciogliere anche un iceberg e di sicuro riesce a
sciogliere me, che credevo di avere a che fare con un uomo freddo e distaccato,
fino a qualche giorno fa.
Mi
accuccio accanto a lui, allungando una mano verso il batuffolo di pelo,
continuando a chiedermi chi sia quest’uomo dalle mille sfaccettature e se
smetterò mai di sorprendermi ogni volta che ne scopro una nuova.
«Ha
un collare, ma non la medaglietta.»
«È
bellissimo» riesco a dire, «mi piacerebbe averne uno.»
«Dovresti.
I cani riescono a darti un affetto sincero e disinteressato, come molte persone
non sono in grado di fare. Non hanno secondi fini, eppure ti danno tutto quello
che possono, anche la vita, a volte.»
Sì,
ha ragione, ma non sta parlando di cani, ne sono certa. C’è troppo rimpianto
nella sua voce e ancora una volta vorrei chiedergli, sapere a cosa sta pensando
veramente.
«Non
posso tenerlo, a Marco non piacciono.» dico invece «Crede che siano un impegno
troppo gravoso e l’unica cosa che riesce a vedere sono le impronte delle zampe
infangate sul pavimento e i peli che si appiccicano a ogni tessuto.»
«Sono
due facce della stessa medaglia. Ha ragione, i cani sporcano e perdono i peli,
sono animali. Solo che, secondo me, si tratta di un piccolo sacrificio, se
paragonato a ciò che ricevi in cambio. Il loro amore richiede impegno, ma ne
vale la pena.»
«Credo
che questo valga anche per l’amore tra persone.»
Le
mie parole lo irrigidiscono. Raddrizza le spalle e si alza, tenendo il cucciolo
in braccio e si guarda intorno, ma non commenta né aggiunge altro. Lo fa
spesso, me ne sono accorta. A un certo punto, tronca i discorsi e passa ad
altro.
“Perché
fai così?”
Con
la coda dell’occhio, mi accorgo di una bimba che ci osserva, seminascosta dalla
siepe oltre il cancello e i miei pensieri si dissolvono.
Ha
gli occhi arrossati dalle lacrime, il nasino che cola e sta fissando il
cagnolino. Faccio un cenno a Damiano che si volta nella sua direzione e le
sorride, quando il cucciolo inizia ad abbaiare e scodinzolare, riconoscendo la
sua padroncina. Lei fa per avvicinarsi, ma poi si blocca, intimidita. Damiano
le si avvicina mostrandole il cucciolo e quando le è abbastanza vicino, si
inginocchia accanto a lei e lascia che si avvicini.
«È
tuo?» le chiede gentilmente, porgendoglielo.
La
bambina non risponde, si morde un’unghia e gli fa cenno di sì con la testa.
Subito dopo si avvicina una donna, la madre della bambina.
«Hai
visto Camilla? Il signore ha ritrovato la tua Lucky,» dice, accarezzando la
testa alla figlia, «non lo ringrazi?»
«Grazie»
sorride guardinga la bimba, allungando le manine verso il suo cagnolino.
Damiano
glielo mette in braccio, le dice di tenerlo stretto per non farlo scappare di
nuovo e poi si alza.
«Non
so come ringraziarla» gli dice la donna, «abbiamo lasciato il cancello aperto
solo un attimo e lui è corso fuori. Camilla era disperata.»
«Di
nulla.»
Gli
offre perfino la ricompensa che era disposta a dare a chi l’avesse trovato, ma
lui la rifiuta, dicendo che gli basta sapere che il cucciolo sia tornato a
casa.
E
io non posso fare a meno di pensare che Marco, anche se avesse sentito il
guaito, non si sarebbe dato nemmeno la pena di guardarsi intorno.
Non
so cosa mi stia succedendo, ma sono sicura che ci sia qualcosa di sbagliato in
tutto questo, perché non riesco più a sentirmi serena.
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