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mercoledì 13 giugno 2018

Silvia Montemurro: La casa delle farfalle


«Nei suoi romanzi realtà e fantasia si incontrano sul terreno del verosimile»
Silvia NuciniVanity Fair

SILVIA MONTEMURRO 
LA CASA DELLE FARFALLE 
Rizzoli
 

 
Dal web alla carta: il primo romanzo per adulti dell’autrice che dice “basta” alle piattaforme digitali
 
 I diritti del romanzo sono stati acquistati prima della sua uscita in Italia in Germania da Piper Verlag con il marchio Pendo. 
 
Silvia Montemurro, classe 1987, vive a Chiavenna, piccolo paese in provincia di Sondrio. Nota per lo più come autrice Young Adult – tantissime le visualizzazioni sulla piattaformaWattpad di Shake My Colors tra il 2016 e il 2017, si è affacciata nel mondo dell’editoria nel 2013 con L’inferno avrà i tuoi occhi, segnalato dal comitato di lettura del Premio Calvino. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Cercami nel vento, che ha ottenuto il secondo posto al Premio Letterario Under 30 Città di Como e il Premio Pegaso Città di Cattolica.

Con La casa delle farfalle si rivolge per la prima volta ad un pubblico più adulto, affrontando tematiche sicuramente diverse da quelle dei romanzi per teenagers, come quello del ruolo delle donne partigiane nel passato e il confronto con le giovani donne dei nostri giorni, e lo fa indagando il rapporto tra i tre personaggi femminili portanti del romanzo: Lucrezia, la nonna partigiana, Margherita, la figlia che ha sofferto l’assenza di Lucrezia, impegnata nel suo ruolo di partigiana, e Anita, che riscopre e rivaluta il rapporto con sua madre Margherita solo dopo aver appreso la sofferenza che ha patito da bambina a causa di sua nonna Lucrezia.
Avvalendosi dell’ausilio delle “farfalle”, che la leggenda giapponese vede come simbolo dei morti che ritornano sotto forma di farfalle (bianche), Silvia Montemurro sviluppa tematiche più mature e colte, che fanno di questo romanzo un piccolo gioiello della letteratura femminile.

SINOSSI
Anita lascia Colonia, il suo lavoro e il suo compagno, per tornare in Italia nei luoghi della sua infanzia. Sul lago di Como è decisa a ritrovare sé stessa. Lì incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa: entrambe sono legate da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, nonna di Anita, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce una dirompente storia d’amore, ma la guerra sembra ostacolarli…

 
pp. 364 – euro 18,50 
In uscita: 29 maggio 2018 
Editore: Rizzoli
EBOOK € 9,99

 
SILVIA MONTEMURRO è nata a Chiavenna nel 1987. Il suo romanzo d’esordio,L’inferno avrà i tuoi occhi, pubblicato nel 2013 da Newton Compton, è stato segnalato dal comitato di lettura del Premio Calvino. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Cercami nel vento e nel 2017 la trilogia new adult Shake my colors.   

lunedì 23 ottobre 2017

Sara Purpura: Il desiderio nascosto di te




Autore: Sara Purpura
Titolo: Il desiderio nascosto di te
Editore: Butterfly Edizioni
Collana: Love Self
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 24 ottobre 2017
Disponibile in ebook su Amazon e Kindle Unlimited
Cartaceo: 9 novembre 2017
Prezzo ebook: 2,99 € [In offerta a 0,99 solo i primi giorni]
Prezzo cartaceo: 14,00 €


Sinossi
Quattro anni di silenzio, lontana dalla sua famiglia e dalla sua terra, per celare una verità scomoda. Umiliata nel profondo, Sofia fa ritorno nella sua Sicilia, marchiata per sempre da una vergogna che l'ha resa fragile, spaventata e insicura. Finalmente decisa a riprendersi la sua vita, è pronta a ricominciare da dove la sua tranquilla quotidianità si è interrotta. Nella sua città natale rivede gli amici che un tempo l'hanno abbandonata e Marco, l'amore segreto della sua adolescenza e il suo rimpianto più grande. Per Sofia è difficile lasciarsi andare, chiusa nel suo dolore, è convinta di non avere nulla da offrirgli. Insieme affronteranno ogni ricordo amaro, spazzando via le paure che la incatenano al passato. Ma il destino rischierà di allontanarla di nuovo dall'unico uomo che abbia mai amato e i due dovranno lottare con tutte le loro forze per poter stare insieme.



Sofia, la protagonista, in prima persona ci narra la sua storia. Quattro anni prima è stata violentata dal cugino. Per non creare scandalo  e vergogna in città e in famiglia, viene allontanata. Trascorre quegli anni a Roma, dove recita con una compagnia teatrale.
Flavio è il produttore del musical in cui Sofia recita. Lui è innamorato della ragazza, conosce il suo passato e aspetta che lei sia pronta a ricambiarlo nei sentimenti.
Marco è il miglior amico di Andrea, fratello di Sofia. I ragazzi sono cresciuti insieme e si sono innamorati, ma nessuno lo ha mai confessato apertamente. Marco sapeva che qualcosa non andava, sapeva che Sofia soffriva, ma non ha avuto il tempo di fermarla. Lei era già andata via.
Il suo ritorno crea scompiglio e ammirazione. Ci voleva coraggio per ritornare lì, dove tutto era iniziato.
Certa di non lasciarsi sopraffare, Sofia è pronta a lottare per affrontare il suo dolore, il suo incubo peggiore: il cugino Guido.
Sofia e Marco hanno un legame profondo che li unisce senza bisogno di parlare.
Basta uno sguardo, per capire che nulla è cambiato. Loro non si sono mai dimenticati.
La vicinanza di Marco, intacca la corazza di Sofia.

“Mi sono abituata a un battito meccanico e regolare:
essenziale per vivere, ma assolutamente sordo
a qualsiasi emozione. (…)
Sono pietra calcarea, una roccia.
Dura con me e con gli altri”.

Lei ha paura di lasciarsi andare con Marco. Quattro anni prima era scappata, ma nessuno l’aveva fermata. Sembra che tutti si fossero schierati dalla parte di Guido e lei non aveva scelta. Forse non era pronta ad affrontare le voci che giravano sul suo conto. Era lei quella facile. Era lei quella che lo aveva provocato…
Anche se Sofia non ha subito raccontato a Marco quello che era successo, lui sembra conoscere ugualmente ciò che ha provato e vissuto. Se l’ha lasciata andare una volta, non vuole farlo di nuovo. 
Per Sofia è difficile coinvolgerlo nella sua vita segnata da un passato fatto di paura e vergogna. 
Con pazienza e tanto amore, Marco le rimane vicino.

“Gli hai fatto abbassare lo sguardo ed è così che si deve sentire di fronte a te:
un verme. Esattamente quello che è, deve essere lui a strisciare, non tu. (…)
Andiamo a riprenderci la tua vita (…).
Stasera tu riprenderai la tua vita da dove l’hai lasciata”.

Sofia è pronta a ricominciare con Marco accanto, ma lui ha una situazione complicata da affrontare. Intanto Guido continua a nutrire una morbosa ossessione nei confronti della ragazza. La spaventa, la minaccia, la provoca…
Riuscirà, Sofia, a prendersi la sua rivincita sulla vita? Riuscirà, Marco a risolvere i suoi problemi?

Questa è una storia di rinascita e speranza.
Accanto alle persone che ci amano, possiamo trovare il coraggio di affrontare ogni ostacolo, ogni paura. Se prima la famiglia di Sofia non era stata in grado di proteggerla, adesso è unita nel sostenerla.
La scrittura è molto delicata, profonda e intensa, quasi commovente.
La storia di Sofia, è la storia di milioni di donne che sono state violate. Molto spesso non sono credute. Altre volte sono loro a non parlare. A non denunciare.
Il messaggio arriva forte e chiaro: non fatevi schiacciare da chi vi ha fatto del male. Parlate, urlate, reagite. Raccogliete prove, indizi, telefonate, messaggi e andate a denunciare.
Salvatevi e non rinunciate a vivere. Non rinunciate ad amare.
Consigliato.


lunedì 16 ottobre 2017

Federica Bosco: Ci vediamo un giorno di questi



Autore: Federica Bosco
Titolo: Ci vediamo un giorno di questi
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: settembre 2017
Pagine: 310

SINOSSI
Quando l’amicizia è infinita come il mare 

A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
Federica Bosco è una delle scrittrici italiane più amate. Un’autrice da un milione di copie vendute. Ogni suo libro domina le classifiche e riceve il plauso della stampa. In questo nuovo romanzo supera sé stessa riuscendo nel compito che solo i narratori più autentici e grandi riescono ad assolvere: ci parla di noi. Ci vediamo un giorno di questi racconta l’amore ma anche il dolore, racconta le mille sfaccettature dell’animo umano. Racconta l’amicizia più forte e più variegata, l’amicizia più fragile ma anche più duratura: quella tra donne.
«Federica Bosco con i suoi bestseller ha venduto un milione di copie.»
Donna Moderna

«Federica Bosco è una scrittrice ironica e intelligente.»
Grazia

Ci sono storie che non lasciano niente. Storie che si dimenticano.
Poi ci sono storie che emozionano. Storie che vorresti non finissero mai.
Questa è un romanzo meraviglioso e commovente. Un romanzo che scava dentro di noi. Un romanzo che non si può dimenticare…
Un’amicizia nata per caso.
Due bambine differenti: l’alfa e l’omega, Yin e Yang, il giorno e la notte, l’esuberanza e l’anonimato.
Uso le parole dell’autrice, così capirete meglio.

“Non c’era niente che ci accomunasse:
lei aveva assoluta fiducia nel prossimo,
io diffidavo anche della mia stessa ombra;
 lei brillava come un faro,
io al massimo come una lucciola;
lei era l’anima della festa,
io la tappezzeria beige”.

Cate e Ludo: due amiche, due sorelle, due anime gemelle, due opposti che si attraggono, due pezzi di puzzle che si incastrano perfettamente pur essendo diversi.
Ludovica è la voce narrante. Lei è quella ragionevole, ordinaria, pignola, precisa, rigida….
Cate, invece, è un vulcano, un fiume in piena, una sovversiva, una ribelle, una che affronta la vita a morsi e non si arrende mai…

“I suoi treni non conoscevano binari morti, arrivavano tutti a destinazione”.

Quest’amicizia nata tra i banchi di scuola, è una fonte di luce per la nostra Ludo. In Cate trova tutto quello che lei non sarà mai. E Cate, in lei, trova la sicurezza, la stabilità, l’equilibrio che le manca.
Quest’amicizia è molto forte. Indistruttibile. Eppure, a volte, capita di dire una parola di troppo, un urlo più forte, una cattiveria che si poteva risparmiare… basta poco per far esplodere tutta la loro diversità. Quelle parole di poco prima diventano silenzi. Lunghi. Interminabili. Assordanti.
Cate, dopo un litigio, parte. Ritorna dopo un anno, ed è come se fosse andata via il giorno prima. Tutto ritorna al suo posto, ma con una persona in più: è incinta.
Intanto Ludo ha continuato la sua grigia e ordinaria esistenza. Conosce Paolo, un collega. La loro è una storia non-storia. Una relazione un po’ di comodo, molto piatta e monotona ma rassicurante.
Il ritorno di Cate e la nascita di Gabriel, intaccano un po’ la sua non-storia con Paolo.
A un certo punto, la furia si scatena per via un prestito… da qui parte la vicenda.
Se per vent’anni Paolo è rimasto in sordina, tessendo una tela invisibile e spietata, adesso è il momento di iniziare le manipolazioni, i ricatti velati, il “ti amavo” improvviso che mette in discussione tutta la vita passata, presente e futura di Ludovica.

“Non era stata una litigata di quelle che poi fai pace,
piangi e giuri che non succederà più.
Era un precedente di quelli che dopo ti muovi fra le mine,
stando attenta a dove metti i piedi per non saltare in aria”.

Ludo inizia a sentirsi divisa tra i sentimenti e i sensi di colpa. Si trova in mezzo a due affetti che non riesce a equilibrare o amalgamare, perché Paolo e Cate sono incompatibili. Si trova in una situazione in cui tutti hanno ragione e torto insieme. Dove basta una parola sbagliata per ribaltare tutto, insinuare il dubbio, giudicare e condannare.
Ludo non vuole litigare con Paolo, ma non vuole nemmeno rinunciare Cate e Gabriel. Si trova in una situazione perversa che non ha via d’uscita.

“Sapevano che Paolo era diventato aggressivo,
sapevano che si comportava male con me,
sapevano che mi manipolava,
e lo sapevano solo perché volevano bene a me
e mi avevano vista appassire giorno dopo giorno,
come solo un amore tossico riesce a ridurti”.

Tutta la storia gira intorno a quest’amicizia che si consolida negli anni, nonostante i litigi, le partenze e i ritorni, le urla e i silenzi, le incomprensioni e i tarli insinuati per creare scompiglio. Non c’è niente che possa separare veramente Ludo e Cate. Non c’è niente che l’una non farebbe per l’altra e viceversa. Una cosa è certa: nel momento del bisogno, ci sono sempre.
La scrittura ipnotica, riesce a catturare il lettore fin dalle prime frasi. L’autrice riesce ad alleggerire alcune situazioni con brevi battute che ti strappano un sorriso, smorzando l’atmosfera austera di certi argomenti dolorosi. È capace di mettere un sorriso, lì dove un attimo prima batteva il cuore dalla commozione. Il tempismo perfetto.
C’è qualcosa di magico, nostalgico e introspettivo in questo romanzo.
C’è un messaggio non detto o forse, talmente urlato da sfuggire.
Io ho colto questo: Non prendere le persone per scontate, domani potrebbe essere troppo tardi.
Ci sono dolori, rimpianti, rimorsi che nascono dalle cose non dette, non fatte. Dagli abbracci mancati, dalle telefonate arrivate troppo tardi, dai sorrisi persi per strada, dai saluti che non riceveremo più, dalla nostra assenza. Allora rimangono i ricordi. Teniamo vivi quelli belli… e perdoniamoci.
Leggete, leggete, leggete questo romanzo. Amerete Ludo e Cate, probabilmente vi mancheranno, ma loro sono lì, tra le pagine di questo libro. Loro sono accanto a voi, cercatele tra le persone che amate.
Consigliatissimo.







venerdì 29 settembre 2017

Emiliana Erriquez: Il mare è sempre lì che ti guarda



Autore: Emiliana Erriquez
Titolo: Il mare è sempre lì che ti guarda
Editore: Self-publishing
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 2015
Pagine: 255

Sinossi:
Barbara e Chiara sono cresciute insieme, si conoscono dall’età di sei anni. Stessa scuola, stesse avventure, stessi problemi adolescenziali. Fino a quando Barbara non incontra Andrea, un uomo più grande che ha un tale ascendente su di lei da allontanarla dalla sua migliore amica. Dopo mesi Barbara e Chiara si rivedono e comprendono gli errori commessi, promettendosi tacitamente di non separarsi mai più. Sullo sfondo della campagna pugliese, in una incantevole Ostuni con il suo mare azzurro e le sue spiagge affollate, le due ragazze diventano insieme donne, si ritrovano sposate, Chiara persino in attesa del suo primo figlio.
Ma le cose sembrano cambiate, all’improvviso Chiara ha la sensazione che Barbara nasconda un segreto anche se non può immaginare quanto sia tragico. Con l’aiuto della sua amica, Barbara affronta quello che sembra il dolore più grande della sua vita prima che tutto all’improvviso cambi di nuovo e metta alla prova il suo equilibrio, la sua forza. Lottando per anni con i sensi di colpa, e i ricordi dolorosi che si affacciano in ogni momento della giornata, Barbara comprende quanto sia fortunata ad avere nella sua vita amore e dedizione, grazie a Chiara. 

Questa è la storia di una grande amicizia e di forti esperienze.
Barbara e Chiara sono amiche fin da piccola ma, quando nella vita di Barbara arriva Andrea, sembra che tutto passi in secondo piano. Lui è bello, maturo, con un futuro promettente da notaio e molto innamorato, tanto che si sposano presto. Troppo presto.

“Non sa Barbara che Andrea ha due facce. 
Non lo sa ancora”.

Lei è completamente presa da quest’uomo più grande di lei, al punto da perdersi molte cose della vita di Chiara. Entrambe soffrono per essersi allontanate:  è come se la vita le avesse travolte spingendole in direzioni opposte. Non sarà per sempre. A un certo punto, infatti, ricominciano a frequentarsi e capiscono quanto hanno bisogno l’una dell’altra.
Il matrimonio di Barbara non è proprio come lo aveva immaginato. Si rivela una grande sofferenza. Non ha seguito il consiglio dei suoi genitori, aggrappati a quest’amore ogni volta che puoi, ma non dimenticare te stessa”.
Barbara, invece, si era dimenticata di se stessa, fino a quando Chiara (sempre attenta) si accorge che qualcosa non va come dovrebbe. Scoprire la verità, per lei è inaccettabile e proprio quando stanno trovando una soluzione al problema, arriva una notizia inaspettata.
Barbara ricomincia una nuova vita, ma adesso è Chiara ad avere bisogno della sua amica. Riuscirà Barbara a mantenere la promessa fatta a Chiara?

Il libro è diviso in tre parti. All’incirca, l’età delle protagoniste è, all’inizio diciotto, poi ventotto, infine trentotto anni.
In questi vent’anni di vita, spensieratezza, dolore, amore corrisposto e amore malato, crescita, sofferenza, nascita e morte, succedono davvero tante cose alle due ragazze.
Si parla, quasi come un sussurro che fa rabbrividire, della violenza domestica. Si parla di una grande amicizia come ce ne sono poche. Si parla di vita e di morte. Il riscatto dal dolore e il coraggio di amare.

La storia si sviluppa con grandi sentimenti. Si provano diverse emozioni che è impossibile non immedesimarsi nelle protagoniste. Prima, con Barbara e il suo matrimonio (solo apparentemente) perfetto. Poi con Chiara, che lotta, rinasce e combatte con le unghie e con i denti.

"La vita non ti chiede perché, non ti dà spiegazioni. A volte non ce ne sono. A volte bisogna solo tenersi pronti, essere disposti ad aprirsi all’inevitabilità”.

Non è affatto una storia banale, anzi, sfiora temi forti e dolorosi. È un libro che commuove. Non credo si possa rimanere indifferenti di fronte a certe situazioni. Non mi aspettavo di trovarmi a tu per tu con questi argomenti. Eppure sono trattati con delicatezza, dolcezza, senza esagerate forzature o melodramma eccessivo. È tutto equilibrato, con una struttura limpida e piacevolmente narrata.
Ho gradito i personaggi, la forte amicizia tra due ragazze che arriva a chiedere, osare perfino, per amore della propria famiglia. A volte le promesse sono difficili da mantenere. A volte sono le richieste a essere troppo onerose. Ma l’amore rende tutto naturale.

“Non sentirti in colpa. 
Vivi la tua vita anche per me, 
con le persone che tu ed io amiamo”.

L’amicizia rimane il tema fondamentale di tutta la vicenda. Amicizia che va e che torna. Che non sparisce mai del tutto, perché Chiara e Barbara sono tutto l’una per l’altra.
È un libro che tocca l’anima e fa riflettere.
Insegna che la vita va vissuta nella sua interezza, senza rimorsi, senza rimpianti. Insegna che il dolore va e viene, che siamo noi gli artefici del nostro male o del nostro bene. Insegna che si deve reagire e non restare vittima degli eventi. Che la vita va avanti, che non tutti i mali vengono per nuocere, che dal male può nascere il bene. Che la vita non è solo nascere, vivere, morire, ma un insieme di eventi ed emozioni che ti permettono di realizzare i tuoi sogni o distruggerli, di vincere o perdere, di condividerla con gli altri o pensare solo a se stessi.
Purtroppo, nel parlarvi di questo romanzo, non posso sbilanciarmi di più. Premetto che non ho voluto leggere la sinossi prima di iniziare a immergermi in questa storia, quindi non sapevo a cosa andavo incontro. Era sul mio kindle da diverso tempo e mi pento di non averlo letto prima.

Anche se contiene diverse disgrazie, non è deprimente. È emozionante. La seconda e la terza parte, per motivi diversi, sono i più commoventi e vi consiglio di leggerlo.