mercoledì 25 marzo 2015

ROBERTA MANZONI: GIULIETTA NON AMA ROMEO - Recensione di EMME X; Scheda tecnica e Biografia

  VOTO 4,5 su 5
Autore: ROBERTA MANZONI
Titolo: GIULIETTA NON AMA ROMEO  
Editore: 0111 EDIZIONI
Data di pubblicazione: Dicembre 2013 il cartaceo, Febbraio 2014 ebook,
Genere: Mainstream,
Pagine: 134
Prezzo: Euro 11,90 il cartaceo,
Euro 4,49 l'ebook

SINOSSI

«Ricordati Pea, Giulietta non ama Romeo».           
Quante volte Pompea ha sentito questa frase uscire dalla bocca di sua madre? 
Infinite.
E’ già tutto lì, nella negazione secca, reiterata, del simbolo d’amore per eccellenza: la storia fra Giulietta e Romeo. Un atto, a suo modo, di protezione, perché Pompea non può permettersi di ammorbidirsi troppo nel degrado del Laurentino 38, a Roma. Ne va della sua vita, semplice ma agghiacciante. Pompea è la quinta figlia di Giulia, una prostituta dedita all’alcol e alle droghe. Vive un’esistenza amara e solitaria, fino a quando Giulia partorisce Sesta, affetta dalla sindrome di down, che viene cresciuta da Pompea. Sesta per lei è la luce, la dolcezza, è l’aria stessa che respira, è quel senso di famiglia che mai è riuscito a trovare nel rapporto con sua madre. Presto, però, i denti affilati della vita prenderanno a mordere anche Sesta, e sarà Pompea a farsi carico di difendere quella creatura innocente, caricandosi di un ruolo tanto assurdo quanto eroico.
La mia recensione
“Mia madre diceva sempre: Ricordati Pea, Giulietta non ama Romeo.
Con queste parole in mente, ci addentriamo in una storia drammatica, ingiusta, sfidata dalla sorte, circondata da cattiverie ma anche determinazione e sopravvivenza.
Pompea è figlia di Giulia, una prostituta. Abita in un ambiente umido e ai limiti della decenza, poco dopo nasce Sesta. La bambina è affetta dalla Sindrome di Down.
Leggendo, capirete il significato di questi nomi: Pompea e Sesta.
Giulia, soprannominata Giulietta per via del suo fisico minuto, conduce una vita sregolata, fatta di droga, alcol e sesso. È una persona arrabbiata con il mondo, eppure non fa nulla per migliorare la sua vita e, di conseguenza, quella delle figlie. Vende il suo corpo per mantenerle e dimenticare, sognando di essere desiderata.
In pratica, Pompea è la più responsabile, si prende cura della sorellina con meticolosa attenzione. Sa che Sesta ha bisogno del suo aiuto per crescere e anche lei ha bisogno di qualcuno da amare.
Gli uomini facevano la fila davanti casa per incontrare Giulia.
“Sono tanti Romeo in attesa dalla loro Giulietta (…) Solo che Giulietta non ama Romeo. Giulietta lo usa. Giulietta lo spreme e poi lo butta fuori … ma prima si fa pagare.”
Nella vita di Pompea c’è anche un’altra persona: Agnes. Una donna ucraina con il suo difficile passato che aveva aiutato Giulia a partorire. Non erano amiche, però Agnes vigilava su di lei a distanza, proteggendola qualora si presentasse l’occasione del suo intervento: poteva stare tranquilla.
Pompea, nonostante una vita difficile da capire, senza un padre e una madre pressoché assente, si dimostra sveglia, intelligente e curiosa. A scuola s’impegna nello studio e, alla sua maestra, non passano inosservate queste doti.
“Sei una bambina cresciuta troppo in fretta e hai bisogno di qualcuno che per una volta ti prenda per mano e decida per te e per la tua vita al posto tuo. Quella persona voglio essere io”.

Era la prima volta che aveva voglia dell’abbraccio di qualcuno che le voleva bene per quello che era: una bambina di dieci anni.
Così Pompea inizia una nuova vita. Saluta sua madre, prepara una piccola valigia con i vestiti suoi e di sua sorella e si trasferisce dalle suore, grazie all’aiuto della maestra.
Giulia vive questo allontanamento come l’ennesimo abbandono, non pensa che per le sue figlie è la scelta giusta da fare. Sa soltanto che adesso resterà da sola con i suoi demoni. È dispiaciuta per la vita che aveva fatto condurre alle due figlia, fino a quel momento.
Pompea capirà in futuro la profondità del dolore di sua madre.
Agnes le augura di non tornare mai più in quel luogo.
Anche in quel nuovo ambiente, Pompea dovrà stare sempre all’erta sia per lei sia per Sesta. Non può permettersi di abbassare la guardia, perché in quel momento verrà colpita e affondata.
Fa amicizia con Stefania, una ragazza di buona famiglia che si dimostra subito affettuosa con lei. Al contrario, Virginia è una pessima ragazza e si dimostrando cattiva e vendicativa. Invece di ispirare compassione per via di ciò che subisce, risulta particolarmente antipatica.
E tante altre cose accadranno.
Questa storia è nuda e cruda. La vita di Pompea sembra essere segnata negativamente. Una bambina intelligente, con tante doti, sprecata a vivere in un quartiere pericoloso, in una stanza dall’incerta igiene e con un immenso bisogno d’affetto.
Impara presto a essere diffidente, a cavarsela da sola, a non domandare. Alcune scene sono forti, ad esempio quando sua madre fa sesso a pagamento e lei è lì, sul suo materasso a sentire ansiti e gemiti. Purtroppo queste cose accadono, ma Pompea deve vedere troppe cose brutte ancora.
La cattiveria della gente, a volte non ha limiti.
La lettura procede spedita, gli avvenimenti si susseguono con fluidità. Si cerca di arrivare alla pagina successiva, sperando in un colpo di scena positivo che allieti la vita della piccola. Doppiamente difficile è la sua esistenza, dovendosi prendere cura della sua sorellina. Sesta è per Pompea una ragione di vita. È  commovente la regolarità, l’affetto e la dedizione che le dimostra. Per quanto difficoltoso, impegnativo e gravoso, Pompea la ama e la protegge. Quando deve andare a lezione, si preoccupa per lei: non si fida a lasciarla con estranei.
Non vengono risparmiati, al lettore, situazioni simili alla sua o anche peggio. Ogni famiglia ha i suoi scheletri nell’armadio, le apparenze non sono le stesse che si manifestano in segreto.
L’autrice mostra una fetta di società povera, meschina, gretta, incline alla violenza. Una società vendicativa, approfittatrice, che vuole farsi giustizia da sola.
Nonostante questo, Pea si adegua, vive e sopravvive senza aspettarsi niente in cambio. Nulla di buono è alla sua portata: solo marciume. Un barlume di vita normale la conosce quando si reca in vacanza dall’amica Stefania. Poi tutto torna alla normalità.
Possibile che sia tutto così nero? E l’altra parte della società dov’è andata a finire?
Prendo la storia per quella che è: un romanzo drammatico. In questo, l’autrice si dimostra coerente. Porta a termine una racconto che rappresenta una lotta contro il male che ci circonda.
La protagoniste è tenace, forte, resistente, non ha paura, non è debole, non è vittima ma lottatrice. Nulla la scalfisce. Il suo unico punto debole è Sesta.
Questa è una storia forte, impegnativa eppure emozionante.
Tocca il cuore del lettore, scorrendo le righe con trepidazione e speranza.



BIOGRAFIA
Roberta Manzoni è a Milano nel 1962, vive e lavora nella provincia di Lodi. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne, è precaria nella scuola perché ha iniziato tardi a insegnare, visto che ha fatto la mamma fino a pochi anni fa. Nel 2003 ha vinto il primo premio del concorso letterario indetto dalla Biblioteca di Codogno per la categoria “Racconti per ragazzi”, con un testo dal titolo Le ragazze del comitato Anni Verdi e Gentili

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