Autrice: MIRIAM SPIZZICHINO
Titolo: LE “MALATTIE” DEL NOSTRO MONDO
Edizioni: YOUCANPRINT
Genere: NARRATIVA
Data di pubblicazione: Dicembre 2013
Pagine: 82
ISBN: 978-8891128386 (Cartaceo); 978-8891132550 (e-Book)
Prezzo: 10,00 euro (Cartaceo); 2,99 (e-Book)
Link acquisto:
AMAZON CARTACEO: http://www.amazon.it/Le-malattie-del-nostro-mondo/dp/8891128384/
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=gDm7mhpgCjM
Contatti: mispizzi@gmail.com
- https://www.facebook.com/miriamspizzichinopage
- @Miriam_Spiz
Sinossi
Otto storie vissute nel silenzio. Otto malattie da cui il
mondo ancora non riesce a guarire. Disturbi alimentari, discriminazione
razziale, violenza sulle donne, l'incomunicabilità, l'autolesionismo, la
solitudine, il bullismo e la lesbofobia. Racconti brevi per riflettere. E noi
siamo ancora in tempo per rimediare?
Spiegazione dell’autrice
Il mio libro nasce dalla voglia di raccontare alcuni
problemi che continuano ad esistere nella nostra società. Problemi molto spesso
ignorati, ma purtroppo esistenti e sentiti dalla maggior parte della
popolazione. Problemi che potrebbero riguardare qualsiasi persona accanto a
noi: un amico, un parente, un collega. Problemi che portano all'esasperazione e
infine, nei casi più rilevanti, al suicidio. Se ne sente parlare spesso al
telegiornale o sui quotidiani locali, ma nessuno fa mai qualcosa concretamente.
Una volta passata la notizia, scompare anche il velo di indignazione e si
ritorna alla vita di prima. Vergognoso! I destinatari del libro sono: Giovani e
adulti. I giovani perché sono il nostro futuro e spero che questo libro possa
servirgli da “monito”. Noi non siamo quello che la società ci impone di essere.
Gli adulti perché, secondo me, anche i più grandi sono ancora in tempo per
rimediare. Basterebbe tagliare alla radice il problema. Sarà che vengo da una
scuola con indirizzo per i “Servizi Sociali”, ma ho sempre optato per il
rispetto reciproco al di là di una qualsiasi diversità. Non mi sono mai presa
gioco di un portatore di handicap, non ho mai urlato insulti ad un ragazzo gay.
Invece ci sono persone che lo fanno e considerano tutto questo “normalità”. Tra
gli adolescenti, un fenomeno molto diffuso è quello del bullismo, piaga che
molto spesso sfocia nel suicidio della vittima e nelle lacrime ipocrite del
carnefice. Io vorrei porre fine a tutto questo e il mio esordio letterario
vuole essere un piccolo contributo per spingere alla riflessione attraverso dei
racconti brevi.
La mia recensione
L’autrice Miriam Spizzichino mette a nudo le “malattie”
della società, come problema sia pubblico sia individuale. Con il suo romanzo
d’esordio, Le “malattie” del nostro mondo,
ci parla di disturbi alimentari, razzismo, violenza sulle donne, egocentrismo,
autolesionismo, figli che “abbandonano” i genitori anziani, Sindrome di Down,
omofobia.
Analizziamo i racconti, singolarmente.
Il primo, La farfalla
che spiccò il volo, racconta la storia di Adele, una diciottenne con
disturbi alimentari. Pur indossando una taglia 38, si vede grassa. Scritto in
prima persona, entriamo nella vita di questa ragazza, la cui fonte di
sofferenza appartiene alla madre. L’80% delle volte era sua madre a non volerla
far mangiarle e il restante 20% le era passato l’appetito.
“Non c’è niente di più devastante del
combattere contro se stessi.”
Sì, perché Adele odia il proprio corpo. Si sente sbagliata.
Perché la sua sofferenza deriva dalla madre?
16 ottobre 1943
Una storia di razzismo, una famiglia ebrea sgretolata per
sopravvivere ai tedeschi. Riusciranno a riunirsi?
La gioia ritrovata
Violenza sulle donne. Eleonora ha che fare con un uomo
violento. Pur provando ad allontanarsi da lui, il suo pentimento, la promessa di cambiare e la frase “non
succederà più”, sono gli elementi comuni a molte donne che hanno vissuto la
stessa esperienza. Riuscirà, Eleonora, a
ribellarsi a questa violenza? Riuscirà a essere amata come una donna merita?
Bisogno d’amore
Sabrina condivide la sua vita con Lorenzo, un ragazzo
insicuro ed egocentrico.
“Non devi amarmi perché hai bisogno di me”.
Infatti, Lorenzo ha paura di rimanere da solo. Di certo, le
basi di una coppia non consistono in questo. Cosa farà Sabrina?
Lui e lei, lei e lui
Emanuele e Giordana si amano.
“Siamo diventati complici, prima che due amici
e due persone che si vogliono un bene quasi più profondo dell’amore.”
Capire l’autolesionismo dal di fuori è molto difficile, fa
sentire impotenti.
Giordana, solo attraverso quei tagli riesce a sentirsi bene,
eliminando ogni dolore e sofferenza. Basterà lasciarsi amare per guarire?
La solitudine
dell’abbandono
Daniele e Luca, impegnati con la carriera, non hanno tempo
per occuparsi della madre ultra ottantenne. Fosse per loro, la porterebbero in
una casa di riposo. Laura ha paura: la solitudine è una brutta malattia. Janet,
una ragazza straniera, saprà prendersi cura di lei. Può, un’estranea,
dimostrati più bene di un figlio che è sangue del tuo sangue?
Una lettera per te
La toccante lettera di una madre che, dopo diversi
tentativi, riesce ad avere una figlia. Pur essendo cinquantenne, è felice e
appagata nel prendersi cura di Valentina. Si incontrano delle difficoltà nel
crescere una figlia con la Sindrome di Down, ma la preoccupazione più di grande
di questa madre è un’altra. Quale?
Paura di amare
Flavia ha vent’anni e quando prende consapevolezza del suo
desiderio di amare una donna, si vede discriminata da tutti: dalla famiglia,
dagli amici, dai compagni.
“Come si può pensare che un rapporto così vivo
e colmo d’amore sia spregevole e contro natura?”
Questi sono i temi trattati in questo libro. Non ci sono
condanne esplicite, ma delicatamente vengono affrontati i problemi cui sono
soggetti. C’è chi non riuscirà a vincere, chi lotterà e chi avrà un lieto fine.
Del tutto scorrevoli e attuali, questi episodi vengono
urlati al mondo tra il silenzio delle pagine. Ogni “diversità” induce il lettore a riflettere. Io mi sono
chiesta: Se fosse successo a me, come avrei
reagito? Avrei avuto la forza di rimanere in piedi o mi sarei lasciata
calpestare?
Riuscire a entrare nei meandri della mente umana è
complesso. Il cervello è un meccanismo complicato e spesso invalicabile
dall’esterno. Deve esserci qualcosa che faccia scattare la molla, per reagire.
Alcune storie, chissà perché, mi hanno toccata di più
rispetto ad altre.
È facile giudicare e condannare, più complesso è capire e accettare. È semplice lasciarsi
dominare, più difficile reagire.
Non lasciamo che la società, la paura, l’ignoranza e la
cattiveria distruggano noi e la nostra vita.
Questo bel messaggio voglio condividerlo con ognuno di voi,
come ha fatto l’autrice.
Buona lettura!
Sono nata il 15 Dicembre del 1993 nella città eterna, la
città dei sette colli: Roma. Ho sempre avuto una forte sensibilità per tutte
quelle persone che, per la loro “diversità” o “fragilità”, vengono emarginate
dal mondo sociale. Decido, quindi, di intraprendere un percorso scolastico,
ricco di soddisfazioni, che mi ha portato a prendere la qualifica di ”Operatore
dei Servizi Sociali” e il diploma come “Tecnico dei Servizi Sociali”,
conseguite presso l’Istituto “V. Gioberti” di Roma. La passione per la
scrittura è sempre stata presente nella mia vita, ma non pensavo che potesse
diventare un lavoro. Durante gli ultimi anni di liceo, ho avuto modo, grazie
alla mia professoressa di Italiano e Storia, di rendere concreti dei miei
progetti come gli eventi per la giornata della memoria e degli articoli inerenti
per il blog dell’istituto. Queste esperienze mi avevano lasciato la voglia di
raccontare il mondo che vedevo e come lo vedevo. Nasce così la mia aspirazione
a diventare scrittrice e a buttar giù le prime pagine del libro “Le malattie
del nostro mondo”. Attualmente sono iscritta al terzo anno di “Scienze della
Comunicazione” presso l’Università di RomaTre e, nel frattempo, ho pubblicato
un e-book gratuito, “Racconti di me”, e a fine aprile uscirà il saggio
“Diversamente Uguali” in e-book. Tanti i progetti futuri e la voglia di fare
che, a quanto pare, non mi manca mai… Sono un vulcano di idee!
una delle mie prossime letture insieme alle tue Emme X
RispondiElimina