Autore: Diego Galdino
Titolo: Il primo caffè del mattino
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Romanzo rosa
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 217
SINOSSI
Nella
città più romantica del mondo, a volte basta un caffè per farti innamorare.
Massimo ha poco più di trent'anni, è il proprietario di un piccolo bar nel
cuore di Roma, e non si è mai innamorato davvero. Ogni mattina, all'alba,
attraversa le vie della città ancora addormentate, dove si sente il profumo del
pane appena sfornato, e raggiunge il suo bar. Lì lo aspetta il primo caffè
della giornata, quello dall'aroma più intenso, e dal sapore più buono. In fin
dei conti sta bene anche da solo, continua a ripetersi man mano che il locale
si anima: a tenergli compagnia ci pensano i clienti affezionati, con cui ogni
mattina Massimo saluta la giornata fra tintinnio di tazzine, profumo di
cornetti caldi e un po' di chiacchiere. Allora come mai, il giorno in cui improvvisamente
entra nel bar una ragazza dagli occhi verdi, il viso spruzzato di lentiggini e
l'aria sperduta di una turista straniera, Massimo non riesce a toglierle gli
occhi di dosso... Né tanto meno a farsi capire in nessuna lingua: al punto che,
tempo cinque minuti di interazione, si ritrova una zuccheriera rovesciata
addosso, la porta sbattuta in faccia e qualcosa di molto simile a un cuore
spezzato che gli martella nel petto. Ma la ragazza con le lentiggini, che viene
da Parigi, di nome fa Geneviève e di mestiere inventa cruciverba, tornerà
presto da Massimo: perché ha un segreto che non può rivelare a nessuno, e che
la lega proprio a quel luogo.
Massimo - che da quando l'ha incontrata la prima volta, con la frangia spettinata e il vestito rosso - non se l'è più tolta dalla testa, non potrà che corteggiarla con le armi che conosce meglio: caffè, cappuccini e il fascino di Roma. Sperando che, nonostante tutti i segreti che Geneviève nasconde, entrambi si ritrovino a volere la stessa, unica cosa: bere insieme il primo caffè del mattino.
Tutte le mattine. Tra equivoci, baci e lunghe passeggiate romane, una commedia romantica lieve, divertente e tutta italiana, con una protagonista d'eccezione: la città più magica del mondo.
Massimo - che da quando l'ha incontrata la prima volta, con la frangia spettinata e il vestito rosso - non se l'è più tolta dalla testa, non potrà che corteggiarla con le armi che conosce meglio: caffè, cappuccini e il fascino di Roma. Sperando che, nonostante tutti i segreti che Geneviève nasconde, entrambi si ritrovino a volere la stessa, unica cosa: bere insieme il primo caffè del mattino.
Tutte le mattine. Tra equivoci, baci e lunghe passeggiate romane, una commedia romantica lieve, divertente e tutta italiana, con una protagonista d'eccezione: la città più magica del mondo.
Emme X, scrittrice (caffè schiumato con
zucchero di canna). Diego Galdino, se fossi una sua cliente abituale, probabilmente mi
descriverebbe così. E mi ritrovo benissimo nella descrizione di chi beve questo
caffè: tazzina bollente, caffè espresso,
due nuvolette di schiuma di latte adagiate con grazia quasi a formare una
collina dei Campi Elisi. Per chi è dolce e un po’ salato, per chi vuole tutto e
subito, per chi è convinto che si possono amare due persone nello stesso
momento, per chi viaggia a fari spenti nella notte per arrivare dalla pelle al
cuore.
Questa sono io.
Parliamo del libro.
Massimo
ha ereditato il bar dal
padre. Stare dietro al bancone non è un lavoro, ma ce l’ha nel DNA. Conosce
tutti i suoi clienti, sia quelli abituali sia quelli di passaggio.
La storia inizia con la morte della
signora Maria la quale, pochi giorni prima gli dice:
“Fammi una promessa: quando, in vita tua,
penserai che qualcosa è davvero importante,
prometti che andrai fino in fondo,
che lotterai, combatterai,
e non lascerai il dubbio e la paura
decidere per te.
Altrimenti ti condannerai a una vita di
rimpianti”.
La vita di Massimo è sempre la stessa,
ripetitiva, senza mai una novità. Fino a quando, un giorno, oltre i vetri del
bar nota una ragazza. Da quel momento in poi, tutto cambierà…
Le descrizioni sono perfette, sembra di
vedere i clienti, di passeggiare per Roma, di sentire l’aroma di caffè e il
rumore di tazzine e cucchiaini che tintinnano.
La scrittura scorre piacevole tra le
righe. È facile immergersi tra le parole (a volte in romanesco) che avvolgono
il lettore curioso di scoprire qualcosa in più.
Qual è il segreto della signora Maria?
Chi è Mel? Perché Geneviève
sembra così spaventata dalla vicinanza di Massimo?
Conosciamo un uomo, Massimo, che si
strugge per amore. Un uomo che è impreparato a questo nuovo sentimento. Lui si
innamora di una donna piuttosto sfuggente, a tratti irraggiungibile e
scontrosa. Massimo scopre la gelosia, l’insonnia, il tormento d’amore.
Stava così bene prima di incontrare Geneviève! Ma l’amore arriva e
stravolge tutto, solo una cosa non può cambiare: il piacere di bere il caffè.
“Io voglio soltanto bere con te il primo
caffè del mattino,
mi basta questo ma dev’essere ogni
mattina per il resto della nostra vita.
Ti va?”.
Massimo fa tanta tenerezza. È un uomo
d’altri tempi: educato, romantico, un po’ imbranato riguardo le faccende del
cuore.
Quell’alone di mistero in cui ci si
imbatte, è una piacevole sorpresa che
tiene in allerta il lettore. Tutto ritorna, il cerchio si chiude, nulla rimane
in sospeso.
Volevo leggere questo romanzo da molto
tempo, ma non trovavo mai lo spazio tra una recensione e l’altra che spesso si
accumulavano. Finalmente, complice una gita al mare, mi sono immersa in una
lettura scelta da me e non me ne sono affatto pentita.
Leggetelo, vi conquisterà.
Il mio voto è quattro tazze di caffè...
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