AUTORE: J.P.
Declaney
Titolo: La
ragazza di prima
Editore:
Mondadori
Genere:
Thriller psicologico
Anno di
pubblicazione: aprile 2017
Pagine: 389
SINOSSI
Con quest'uomo ci andrei a letto. Gli ho
detto poco più che buongiorno, eppure la parte più segreta di me, quella che
sfugge al mio controllo, ha già espresso il suo giudizio. Lui mi tiene aperta
la porta della sala riunioni e persino questo piccolo gesto di cortesia mi
sembra carico di significato.
Non posso credere di essere a un passo, un
solo piccolo passo, dall'aggiudicarmi la casa che lui, Edward Monkford – un
innovatore, un architetto riservato e profondo –, ha progettato e realizzato in
Folgate Street, civico 1, Londra.
Una casa straordinaria. Un
edificio che coniuga l'avanguardia europea ad antichi rituali giapponesi.
Design minimalista di pietra chiara, lastre di vetro insonorizzate e sensibili
alla luce, soffitti immensi. Nessun soprammobile, niente armadi, niente cornici
alle finestre, nessun interruttore, nessuna presa elettrica. Un gioiello della
domotica, dove tutta la tecnologia è nascosta.
Una casa che però ha le sue
regole, il Regolamento come lo chiamo: se diventerà mia non
dovrò soltanto rinunciare a tappeti, fotografie alle pareti, piante
ornamentali, animali domestici o feste con gli amici, ma dovrò plasmare il mio
carattere, accettare una concezione della vita in cui il meno è il più, in cui
l'austerità e l'ordine sono la purezza, e la sobrietà la ricompensa.
Perché lui vuole così, perché lui è così. Ha voluto
sapere tutto di me, mi ha chiesto un elenco di tutte le cose che considero
essenziali per la mia vita. Dicono che quest'uomo, dai capelli di un biondo
indefinito e dall'aspetto poco appariscente, con gli occhi di un azzurro chiaro
e luminoso, sia un architetto eccezionale perché non cede a nessuna tentazione.
Tuttavia, la casa è già stata
abitata, una volta. Da una ragazza della mia stessa età, quasi una mia gemella,
mi hanno detto. Anche lei, come me, non insensibile al fascino di quest'uomo.
Una
ragazza che tre anni fa è morta. In questa casa.
Emma e Jane.
Due donne che non si conoscono e non si incontreranno mai, hanno in comune una
cosa soltanto: entrambe hanno abitato in Folgate Street, civico 1, Londra.
Abitare in
questa casa è un privilegio riservato a pochi. Bisogna avere determinate
caratteristiche e una forte motivazione, nonché la disponibilità a rispettare
“le regole”.
Il
contratto, infatti, contiene numerose clausole e solo il costruttore,
l’architetto Edward Monkford, potrà decidere chi abiterà in quella casa.
Emma è morta
in quella casa tre anni prima che andasse ad abitarvi Jane.
Emma è una
persona bugiarda e manipolatrice, di cui ognuno ha un ricordo diverso. Si finge
vittima, è seguita da una psicoterapeuta e ha lasciato il suo fidanzato Simon, affascinata
totalmente da Edward.
Jane vuole
ricominciare da capo dopo aver partorito la sua bambina morta. Ha bisogno di
nuovi stimoli e li trova in “quella” casa. Una casa diversa dalle solite,
minimalista, essenziale, dove il superfluo non ha senso di esistere. La casa è
un gioiello della domotica dove la tecnologia è nascosta. Sembra quasi una casa
del futuro, piacevole e terrificante al tempo stesso.
Anche Jane è
affascinata dal suo costruttore.
Edward si
presenta come un uomo gentile ma deciso, un po’ manico del controllo, ma ricco
di esperienze. Un uomo alpha. Ma Edward ha anche un passato che vuole
dimenticare e le due donne non glielo consentono.
“Nei rapporti umani,
come nella vita, si tende ad accumulare il superfluo. Biglietti per San
Valentino, gesti romantici, ricorrenze, vezzeggiamenti senza senso. Insomma,
tutta l’inerzia prodotta da rapporti esangui e convenzionali, già finiti prima
ancora di cominciare”.
Il punto è:
come è morta Emma? Uccisa? Suicidata?
Sembra che
tutti, perfino la polizia, abbiano messo una pietra sopra all’accaduto. Ma Jane
vuole sapere.
Edward ha
una relazione prima con Emma, poi con Jane.
“C’è una sorta di
purezza in un rapporto libero da convenzioni. Una semplicità priva di vincoli”.
Il
comportamento di Edward è ambiguo. Si scopre che dice le stesse frasi, fa gli
stessi regali e tratta allo stesso modo entrambe le donne.
“Non è possibile
raccontare la stessa storia due volte e aspettarsi un finale diverso”.
Anche la
vita di Jane è in pericolo? È la casa ad essere pericolosa? O il suo
costruttore? Chi è il vero colpevole?
La storia di
presenta subito affascinante. Scritta con un’abilità ipnotica, ti spinge a
leggere, capitolo dopo capitolo. Si susseguono, in modo alternato, le vite di
Emma e di Jane. Un capitolo ciascuno. Prima e durante. Due vite. Due storie.
Una ragazza morta. Una probabile vittima.
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