Autore: NICOLE LENNEK
Titolo: DAL LATO
SBAGLIATO
Editore: SELF
PUBLISHING
Genere: Rosa suspense
Data di pubblicazione:
agosto 2015
Pagine: 299
Prezzo 1, 50
Sinossi
Diego ha una missione da
compiere: bloccare i traffici criminali del clan Forte e recuperare l'ingente
bottino sparito in seguito alla rapina che ha decimato il clan e lasciato a
capo Sabrina. E non lo fa solo per la divisa che porta, no... lo fa per ragioni
assai più radicate legate al suo passato, alla sua identità: ciò a cui aspira è
poter ottenere da suo padre quel riconoscimento, quell’affetto che gli è mancato
per trent’anni. È deciso e niente può arrestare la sua determinazione.
Il piano è semplice: infiltrarsi nel clan e smontarlo pezzo dopo pezzo. Un clan potente comandato da Sabrina “la femmina” senza arte né parte, non bella, non magra, quella che c’è ma non si vede. Cresciuta in un’ideologia maschilista in cui l’unico boss non può che essere un uomo, quell’uomo, suo padre, che a seguito di quella rapina è finito in carcere, fuori dai giochi, lasciandole in eredità il comando. Finalmente ha l’occasione che tanto aspettava: dimostrare a tutti che lei è potente tanto quanto il padre e i suoi fratelli… forse anche di più.
Non può permettere a nessuno di interporsi tra lei e il suo scopo, deve e vuole uscirne vincente e a testa alta per poter finalmente guardare suo padre in faccia e mostrargli ciò che è davvero. Ma gli obiettivi nel corso della vita possono mutare.
Due poli opposti, due famiglie da conquistare e due obiettivi diversi da raggiungere.
Nessuno cederà, non ci saranno incertezze. Tutto semplice sulla carta ma la realtà sarà molto diversa. Ciò che sembrava bianco si tingerà di nero, ciò che sembrava nero si tingerà di bianco.
Entrambi si insinueranno in una realtà che non gli appartiene e allora tutto verrà stravolto, persino i propri obiettivi.
Non potranno raggiungerli entrambi; uno dovrà vincere e uno dovrà perdere… o forse no.
Il piano è semplice: infiltrarsi nel clan e smontarlo pezzo dopo pezzo. Un clan potente comandato da Sabrina “la femmina” senza arte né parte, non bella, non magra, quella che c’è ma non si vede. Cresciuta in un’ideologia maschilista in cui l’unico boss non può che essere un uomo, quell’uomo, suo padre, che a seguito di quella rapina è finito in carcere, fuori dai giochi, lasciandole in eredità il comando. Finalmente ha l’occasione che tanto aspettava: dimostrare a tutti che lei è potente tanto quanto il padre e i suoi fratelli… forse anche di più.
Non può permettere a nessuno di interporsi tra lei e il suo scopo, deve e vuole uscirne vincente e a testa alta per poter finalmente guardare suo padre in faccia e mostrargli ciò che è davvero. Ma gli obiettivi nel corso della vita possono mutare.
Due poli opposti, due famiglie da conquistare e due obiettivi diversi da raggiungere.
Nessuno cederà, non ci saranno incertezze. Tutto semplice sulla carta ma la realtà sarà molto diversa. Ciò che sembrava bianco si tingerà di nero, ciò che sembrava nero si tingerà di bianco.
Entrambi si insinueranno in una realtà che non gli appartiene e allora tutto verrà stravolto, persino i propri obiettivi.
Non potranno raggiungerli entrambi; uno dovrà vincere e uno dovrà perdere… o forse no.
Nuovo episodio della serie “Uniform”, il quarto.
L’autrice ci presenta due nuovi protagonisti: Diego e Sabrina.
I loro ruoli sono opporti: da una parte la giustizia, dall’altra i reati
malavitosi.
Diego è un agente che ha un conto in sospeso con il passato, soprattutto
con il padre. Questa missione, per lui, vuol dire avere la sua approvazione.
Sabrina è una donna “importante” nell’ambiente dei clan. Ha acquisto il suo
ruolo di “boss” in un ambiente ostile e prettamente maschile ma, con il padre
in carcere e il fratello sparito con il “guadagno” della rapina, lei è l’unica
della famiglia che può gestire il potere.
Ben presto inizia a capire di non potersi fidare di tutti quelli che le
girano attorno, è rispettata, ma non temuta come lei desidera. Il primo
tassello debole ma pericoloso della sua vita è Carmine, il fidanzato egoista e
spietato che la circuisce con qualche rapporto sessuale, giusto per tenersela
buona.
Nonostante un aspetto fisico prosperoso e i suoi complessi, si dimostra
forte e determinata. Vuole dimostrare a ogni costo che merita il ruolo che le è
stato affidato. È davvero questo ciò che desidera? Dobbiamo capire se Sabrina,
nel sangue ha la brutalità e la furbizia necessarie per sostenere il suo ruolo;
oppure se la sua è solo una presa di posizione contro la “famiglia”, per
dimostrare che anche una donna è capace di essere il capo di un clan malavitoso;
o ancora, se lei vorrebbe essere tutto, fuorché una delinquente.
Diego, con inganno, subentra nella sua infelice vita. Recita un ruolo che a
volte lo mette in pericolo, ma deve conquistare la fiducia di Sabrina.
Tra i due, seppure sia difficile ammetterlo, c’è attrazione. La passione
diventa insostenibile e i due cedono agli istinti della carne. Quelli sono gli
unici momenti in cui sono realmente se stessi, senza inganni, senza finzioni.
“Concediamoci ancora un
poco di libertà, il lusso di essere solo noi, io e te, solo un uomo e una
donna,nessun ruolo, nessun confine, nessun dovere, solo istinto e…”.
Questo, come gli altri, è un romanzo d’azione, di suspense, di sparatorie, di situazioni pericolose e compromettenti. Tutto è attorniato dall’amore che sboccia tra i due – in questo caso direi – antagonisti, perché sono uno l’opposto dell’altra.
Alcuni argomenti rimangono irrisolti, come la rapina e i soldi. Tutto il
resto ha un epilogo logico e interessante.
Come storia è un po’ simile a “Contro la sua volontà”, altro romanzo
dell’autrice. In quel caso, lei è un’infiltrata e lui un malavitoso.
L’autrice ha inserito un personaggio fuori dagli schemi, perché Sabrina non
è una bellissima donna che fa perdere la testa a chiunque. È una ragazza
anonima, se non fosse per il peso del cognome che porta. Eppure c’è chi
apprezza le sue forme e Diego lo dimostra apertamente.
Come intensità di coinvolgimento, è apri al primo della serie. Mi è
piaciuto, ma manca quel tocco in più. Le scene sono calde, senza diventare volgari,
c’è quel pizzico di piccantezza che riscalda gli animi senza incendiarli. Va
bene così, perché questo genere di romanzo non è un erotico e non vedo il
motivo per cui si debba esagerare.
Tanto si sa, i lettori non sono mai contenti. Se è sdolcinato, diventa
melenso. Se le scene sono spinte, è considerato erotico. Allora dove sta il
confine?
Per me l’autrice, in questo caso, ha fatto la scelta più giusta.
Il finale riserva un piccolo colpo di scena, sempre gradito da parte mia.
Facciamo i complimenti all’autrice e aspettiamo la prossima uscita. A
breve, anche su questo blog.
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